Home Alone (Expanded Edition)
John Williams
Mamma, ho perso l'aereo! (Home Alone, 1990)
La-La Land LLLCD 1158
34 brani - durata: 78:48
Ascoltando questa nuova edizione integrale di Home Alone pubblicata da La-La Land Records non può che apparire un costante sorriso sul volto. Generalmente si tende a considerare questa colonna sonora come un John Williams un po' "minore" e meno importante rispetto ai suoi (tanti) celebri capolavori. E sebbene non si tratti de L'impero colpisce ancora o di E.T. né tantomeno Superman o Schindler's List, si rimane ogni volta stupefatti da quanta profusione creativa il Maestro ha instillato in quello che, oggi, è ritenuto un piccolo classico del cinema americano "natalizio".
Il film, diretto nel 1990 da Chris Columbus, fu scritto e prodotto da uno dei più celebri producer del cinema statunitense degli eighties: John Hughes. Abilissimo sceneggiatore e regista, dotato di uno spiccato talento per la commedia leggera e di un fiuto notevole per i successi di botteghino (la serie di National Lampoons o anche The Breakfast Club), Hughes - prematuramente scomparso quest'anno a causa di un infarto - è stato il cantore di una generazione specifica, ossia quella dei figli dei baby boomers, regalando piccoli ritratti leggiadri e divertenti, sovente venati di nostalgia per i valori tradizionali della famiglia borghese made in USA.
Le ottime note di copertina del buon Mike Matessino svelano alcuni retroscena che spiegano perché Williams si affezionò così tanto a questa commediuola natalizia, che poi sarebbe diventata un inaspettato, gigantesco successo di botteghino. Ebbene, Williams è riuscito ad andare dritto al cuore emotivo di Home Alone fino a diventarne la sua anima più vera, incarnando il cosiddetto "spirito delle feste" e il senso di tepore familiare che sono alla base del racconto dickensiano del film. Ecco perché una buona fetta del successo di Home Alone (e una delle ragioni per cui ancora oggi molti spettatori ne serbano un ricordo affettuoso) è dovuta soprattutto alla musica sincera di Williams.
Già, sincera. E' questa la chiave di volta. Come disse una volta Richard Dyer (il celebre critico musicale del Boston Globe), "John Williams non ha mai scritto una nota disonesta in tutta la sua carriera". E anche in Home Alone questa sincerità trasuda di continuo. E' vero, "Somewhere in My Memory" è una delle melodie più zuccherose e sentimentali mai scritte dal compositore, ma è impregnata di candore fanciullesco. Così come il gusto (sfacciatamente) prokofieviano per la caricatura e l'enfasi comica diventa cifra stilistica in cui riversare i distinti tratti autoriali del suo modo di comporre.
Un film del genere - soprattutto a quell'epoca, nei primi anni '90 - avrebbe potuto essere commentato da una musica che strizzasse l'occhio alle mode del momento ed essere farcito di canzoni pop alla moda. Se consideriamo poi che il film era prodotto da Hughes, che fino ad allora aveva contraddistinto i suoi film proprio da colonne sonore pop/rock, si capisce come Home Alone sia stato una felicissima combinazione di casualità e predestinazione: come raccontano le note del libretto, Williams infatti vide il film quasi per caso e se ne innamorò talmente da offrire i suoi servigi alla produzione, al punto che i filmmaker ebbero improvvisamente la sensazione di avere tra le mani un successo (all'epoca, 6 dei 7 film più popolari della storia del cinema avevano la firma di Williams).
La musica diventa così l'anima del film, grazie ai suoi temi memorabili, ai bellissimi colori natalizi e a quello spirito divertente e divertito che arriva dritto al cuore dello spettatore. Nella straordinaria "Escape Across the Ice" (finalmente completa anche della parte iniziale, uno di quei magnifici ponti introduttivi in cui Williams fa crescere la tensione e l'emozione prima di lanciarsi in uno dei suoi celebri scherzi) è possibile vedere e ascoltare la magia del compositore all'opera: una semplice scena in cui il protagonista scappa impaurito e viene inseguito da un poliziotto in una serie di gag slapstick, diventa un'emozionante corsa sinfonica per cui si esulta quando Kevin riesce ad avere la meglio accompagnato da una brillante fanfara di ottoni. Tutta la partitura è ricca di quel cesello incredibile di scrittura e orchestrazione, quel talento sbalorditivo per lo sviluppo sinfonico davanti a cui non si può che rimanere ammirati (e che poi troveranno l'anno successivo in Hook e un decennio dopo nei tre Harry Potter un ideale acme creativo). E infine, non si può non notare come solo per questo seppur adorabile filmetto natalizio Williams abbia dato estro alla sua vena melodica tirando fuori dal cappello 4-5 temi uno più bello dell'altro.
L'album originale pubblicato da Sony/CBS all'epoca dell'uscita del film conteneva già tutti i momenti salienti della partitura, dunque i brani inediti qui presentati per la prima volta da La-La Land non spiccano in modo evidente, ma funzionano molto bene da "collante" tra i vari numeri portanti della colonna sonora, dando così un nuovo e più ricco senso all'esperienza d'ascolto separato dalle immagini. In coda alla scaletta troviamo poi una serie di gustosi bonus tracks, tra cui un notevole medley di carols natalizie tradizionali arrangiate da Williams per un piccolo ensemble orchestrale e una versione alternativa del brano conclusivo ("Finale").
Se il 2010 ha visto la musica del cinema hollywoodiano attuale in fase di secca creativa, è doppiamente rasserenante potersi immergere nuovamente nelle note di John Williams per questo film di oramai vent'anni fa. Insomma, un piccolo capolavoro di cinemusica, per molti versi.