Cineconcerto de Il Grande Dittatore di Charlie Chaplin
Il Grande Dittatore di Charlie Chaplin
Cineconcerto del 23 giugno 2023 presso le Terme di Caracalla diretto da Timothy Brock
Non era un musicista. Né tantomeno compositore, solista o direttore d’orchestra. L’indimenticabile Sir Charles Spencer Chaplin, noto come Charlie, aveva invece il dono di uno straordinario istinto musicale che lo ha spinto a concepire per i suoi film partiture memorabili e toccanti in collaborazione con importanti artisti quali, tra i tanti, David Raksin, Alfred Newman, Eric James, Eric Rogers, Arthur Johnston e Meredith Willson cui suggeriva temi e idee.
Nel suo concetto musicale egli amava evocare e sottolineare il movimento del corpo in scena e le diverse mutevoli atmosfere che percorrono i suoi film, che vengono esaltati da un elegante utilizzo della tecnica di ‘mickeymousing’.
Ironia della sorte, il fatto che malgrado numerose nomination agli Oscar la sola ‘statuetta’ a lui assegnata sia stata proprio quella postuma conferita nel 1972 alla colonna sonora composta per Luci della Ribalta, realizzato ben venti anni prima…
Il Teatro dell’Opera di Roma ha voluto rendere omaggio al grande attore e regista proponendo The Great Dictator, capolavoro assoluto del grande schermo, in un cineconcerto tenuto lo scorso 23 giugno nella splendida cornice delle Terme di Caracalla, con accompagnamento musicale dal vivo in prima mondiale della colonna sonora restaurata eseguita dall’orchestra diretta dal Maestro Timothy Brock, rilevante riferimento artistico nel campo della Settima Arte, che ha al suo attivo, fra l’altro, ben 14 restauri di colonne sonore su commissione degli eredi della famiglia Chaplin.
Il film si presenta come suggestiva parabola e coinvolgente metafora del nazifascismo in cui Chaplin impersona il ruolo di Doppergaenger che contemporaneamente recita il ruolo di Hynkel, fantomatico dittatore della terra di Tomania che perseguita gli ebrei e quello di un barbiere di un ghetto con il suo difficile rapporto sentimentale con l’affascinante Hannah. Realizzato nel 1940 e fortemente controverso, è il primo lavoro sonoro totale – con inclusione di dialoghi e rumori – firmato da Chaplin, che nutriva una profonda avversione nei confronti dell’abbandono del cinema muto in cui egli vedeva e vi rifletteva le sue formidabili capacità artistiche.
Osannato come un capolavoro che smaschera il pericolo dittatoriale che affligge l’Europa, viene allo stesso tempo criticato per una sceneggiatura non adeguata a rappresentare il problema. Il regista tiene a sottolineare come ogni riferimento a nomi di persone e luoghi sia puramente casuale.
In collaborazione con la Cineteca di Bologna e la Roy Export Sas (Fondazione Chaplin, Parigi), con un lavoro profondo e accurato il Maestro Timothy Brock ha realizzato il restauro della partitura originale composta da Meredith Willson su precise indicazioni impartite dal regista.
La scrittura presenta un carattere eclettico di taglio sinfonico e prevede un’orchestra di 60 elementi. La musica si dipana nelle diverse atmosfere evocate da luoghi e personaggi che percorrono il film: melodia Klezmer, valzer danzanti, marce militari (“Horses A–Manship” e “Presselberger Marsch”) e citazioni dal repertorio operistico (Wagner) e sinfonico (Brahms).
Il fatto di inserire nella colonna sonora il Vorspiel dal “Lohengrin” di Wagner può essere inteso come volontà del regista di associare alla perversione del Dittatore Hynkel una musica sublime che appartiene a un’opera dai contenuti altrettanto perversi.
The Great Dictator Orchestra, impiegata per la grande occasione a Roma, accoglie anche diversi musicisti dell’Orchestra del Teatro dell’Opera e sotto la direzione del Maestro Timothy Brock ha evidenziato grande compattezza e impegno nel rappresentare con appassionata eloquenza il raffinato contrasto di arie timbriche e concentrazione nel costruire un’immagine sonora morbida e trasparente.
Serata stellare non turbata più di tanto da un imprevisto forzato intervallo di alcuni minuti dovuto ad alcune gocce piovute da una nuvoletta dai forti rimandi fantozziani…
Rimaniamo in attesa di futuri ulteriori appuntamenti con la Settima Arte da parte del Teatro dell’Opera.