29 Nov2015
Il Cinema di Riz Ortolani
Il Cinema di Riz Ortolani
Viaggio nella musica del ‘giovane pesarese’ che ha reso celebre il cinema italiano
Reportage del concerto di beneficenza di domenica 29 novembre tenutosi presso il Teatro Dal Verme di Milano
Nella cornice autoriale del bel Teatro Dal Verme di Milano l’Associazione Amici del Policlinico e della Mangiagalli Donatori di Sangue ONLUS, in collaborazione con I Pomeriggi Musicali lombardi, ha sentitamente voluto dedicare un concerto di beneficenza, per raccogliere fondi per la loro ricerca e il Centro Trasfusionale milanese, all’opera di un vero gigante della musica applicata alle immagini, il compianto Riz Ortolani, il quale ci ha lasciati a 87 anni nel 2014.
Un Grammy Award, un Golde Globe, cinque David di Donatello, tre Nastri d’Argento e molteplici nomination, anche all’Oscar, Ortolani è stato uno de primi compositori europei di musica per film a ricevere tali riconoscimenti internazionali e ad annoverare collaborazioni con nomi illustri della musica mondiale, da Frank Sinatra a Benny Goodman, da Nat King Cole a Placido Domingo, da Aretha Franklin a Shirley Bassey – e l’elenco sarebbe infinito - ; soltanto con la pluripremiata canzone “More” da Mondo cane ha venduto 70 milioni di dischi in tutto il mondo, contando oltre mille incisioni (cover) da parte dei più grandi artisti del globo. Ortolani ha stretto collaborazioni con i più importanti registi italiani e stranieri, da Zeffirelli, De Sica, Risi, Dmytryk a Damiani, Lattuada, Vancini fino al sodalizio più duraturo con Pupi Avati (23 film insieme) che gli ha regalato una buona parte dei riconoscimenti succitati. Il compositore pesarese nato nel 1931 che ha scritto più di 200 colonne sonore per il piccolo e grande schermo, anche eccellente direttore di orchestre prestigiose di ogni parte del mondo, ha rivissuto attraverso le sue musiche, dalle ricche melodie, divise equamente tra temi tesi e magniloquenti, raffinati e lirici, jazzistici e ballabili, epici e sentimentali, paragonabile nello stile al grande Henry Mancini che possedeva l’enorme dono di creare leitmotiv ineguagliabili, indimenticabili e immortali, come molti nella filmografia ortolaniana, eseguite dalla neonata Movie Ensemble, diretta da Daniele Parziani. Un’orchestra di 20 elementi, tutti giovanissimi (al di sotto dei 30 anni), tranne il primo violino, che accompagnati dall’abbagliante voce della cantante Sara Velasio, indirizzati dalla mano sicura e attenta, agile e gentile, senza bacchetta, del giovane Parziani, hanno condotto il numeroso e assorto, nonché inebriato, pubblico in un vero e proprio viaggio di immagini (solo immaginate o rivissute col pensiero per chi ha visto i film corrispondenti) tra le straordinarie note di Ortolani. Note su di un pentagramma narrato dalle simpatiche, empatiche, frizzanti e poetiche parole del regista del concerto-spettacolo e attore Manuel Renga, colui il quale ha raccontato, sia avvalendosi della musica eseguita in simultanea che privo di essa, la vita (anch’essa filmica e affascinante) di Riziero Ortolani, in arte Riz, e della cantante e successivamente moglie Katyna Ranieri che è stata l’interprete e paroliera di molti dei successi del marito compositore. La Ranieri che si è per incanto rivelata sul palco del Teatro Dal Verme, sottoforma canora e ringiovanita, nella voce dell’attraente Velasio che ha interpretato quattro celeberrime canzoni del repertorio cinematografico ortolaniano: “Forget – Domani” da Una Rolls-Royce gialla, “L’incanto” e “A tu per tu” da Una gita scolastica e non dimenticando “More”, per l’appunto, come bis della serata concertistica. Sara Velasio ha letteralmente incantato e commosso la platea con la sua voce calda, jazzata e ammaliante, dal timbro acuto e avvolgente, alternando alla perfezione la lingua inglese alla nostra, donando alle performance una soffusa e intima aura di leggerezza ed eleganza vocale che, come accennato sopra, era la caratteristica della voce della Ranieri.
Un concerto di musica per film che grazie alla Maestria del direttore Parziani sul podio davanti a questi musicisti-maestri d’orchestra in erba ma già talentuosi che hanno saputo cogliere le sfumature più nascoste e profonde di una musicalità geniale e mai ripetitiva di un Grande Autore italiano della musica applicata ma famoso nel mondo perché creatore di melodie indimenticate e ancora oggi originali, d’avanguardia e che molti compositori odierni dovrebbero studiare per capire veramente come si compone musica per immagini, e del cicerone narrante Renga che con le parole da lui scritte ha ancora di più dato importanza a temi oramai stranoti ma mai fin troppo ricordati ed eseguiti nelle sale da concerto. Leitmotiv come quelli principali da Fratello sole sorella luna, Il sorpasso, Addio Zio Tom, lo sceneggiato di enorme successo degli anni ’60 La cittadella, Unforgettable, Fantasma d’amore e i già summenzionati, i quali hanno assunto una valenza sonora diversa attraverso nuovi arrangiamenti scritti appositamente per questo concerto, mantenendo ugualmente la loro carica espressiva musicale originaria, solamente più delicata e soffusa per sostenere la narrazione, non solo in note, di questo ‘viaggio nella musica del giovane pesarese che ha reso celebre il cinema italiano’.
Viaggio nella musica del ‘giovane pesarese’ che ha reso celebre il cinema italiano
Reportage del concerto di beneficenza di domenica 29 novembre tenutosi presso il Teatro Dal Verme di Milano
Nella cornice autoriale del bel Teatro Dal Verme di Milano l’Associazione Amici del Policlinico e della Mangiagalli Donatori di Sangue ONLUS, in collaborazione con I Pomeriggi Musicali lombardi, ha sentitamente voluto dedicare un concerto di beneficenza, per raccogliere fondi per la loro ricerca e il Centro Trasfusionale milanese, all’opera di un vero gigante della musica applicata alle immagini, il compianto Riz Ortolani, il quale ci ha lasciati a 87 anni nel 2014.
Un Grammy Award, un Golde Globe, cinque David di Donatello, tre Nastri d’Argento e molteplici nomination, anche all’Oscar, Ortolani è stato uno de primi compositori europei di musica per film a ricevere tali riconoscimenti internazionali e ad annoverare collaborazioni con nomi illustri della musica mondiale, da Frank Sinatra a Benny Goodman, da Nat King Cole a Placido Domingo, da Aretha Franklin a Shirley Bassey – e l’elenco sarebbe infinito - ; soltanto con la pluripremiata canzone “More” da Mondo cane ha venduto 70 milioni di dischi in tutto il mondo, contando oltre mille incisioni (cover) da parte dei più grandi artisti del globo. Ortolani ha stretto collaborazioni con i più importanti registi italiani e stranieri, da Zeffirelli, De Sica, Risi, Dmytryk a Damiani, Lattuada, Vancini fino al sodalizio più duraturo con Pupi Avati (23 film insieme) che gli ha regalato una buona parte dei riconoscimenti succitati. Il compositore pesarese nato nel 1931 che ha scritto più di 200 colonne sonore per il piccolo e grande schermo, anche eccellente direttore di orchestre prestigiose di ogni parte del mondo, ha rivissuto attraverso le sue musiche, dalle ricche melodie, divise equamente tra temi tesi e magniloquenti, raffinati e lirici, jazzistici e ballabili, epici e sentimentali, paragonabile nello stile al grande Henry Mancini che possedeva l’enorme dono di creare leitmotiv ineguagliabili, indimenticabili e immortali, come molti nella filmografia ortolaniana, eseguite dalla neonata Movie Ensemble, diretta da Daniele Parziani. Un’orchestra di 20 elementi, tutti giovanissimi (al di sotto dei 30 anni), tranne il primo violino, che accompagnati dall’abbagliante voce della cantante Sara Velasio, indirizzati dalla mano sicura e attenta, agile e gentile, senza bacchetta, del giovane Parziani, hanno condotto il numeroso e assorto, nonché inebriato, pubblico in un vero e proprio viaggio di immagini (solo immaginate o rivissute col pensiero per chi ha visto i film corrispondenti) tra le straordinarie note di Ortolani. Note su di un pentagramma narrato dalle simpatiche, empatiche, frizzanti e poetiche parole del regista del concerto-spettacolo e attore Manuel Renga, colui il quale ha raccontato, sia avvalendosi della musica eseguita in simultanea che privo di essa, la vita (anch’essa filmica e affascinante) di Riziero Ortolani, in arte Riz, e della cantante e successivamente moglie Katyna Ranieri che è stata l’interprete e paroliera di molti dei successi del marito compositore. La Ranieri che si è per incanto rivelata sul palco del Teatro Dal Verme, sottoforma canora e ringiovanita, nella voce dell’attraente Velasio che ha interpretato quattro celeberrime canzoni del repertorio cinematografico ortolaniano: “Forget – Domani” da Una Rolls-Royce gialla, “L’incanto” e “A tu per tu” da Una gita scolastica e non dimenticando “More”, per l’appunto, come bis della serata concertistica. Sara Velasio ha letteralmente incantato e commosso la platea con la sua voce calda, jazzata e ammaliante, dal timbro acuto e avvolgente, alternando alla perfezione la lingua inglese alla nostra, donando alle performance una soffusa e intima aura di leggerezza ed eleganza vocale che, come accennato sopra, era la caratteristica della voce della Ranieri.
Un concerto di musica per film che grazie alla Maestria del direttore Parziani sul podio davanti a questi musicisti-maestri d’orchestra in erba ma già talentuosi che hanno saputo cogliere le sfumature più nascoste e profonde di una musicalità geniale e mai ripetitiva di un Grande Autore italiano della musica applicata ma famoso nel mondo perché creatore di melodie indimenticate e ancora oggi originali, d’avanguardia e che molti compositori odierni dovrebbero studiare per capire veramente come si compone musica per immagini, e del cicerone narrante Renga che con le parole da lui scritte ha ancora di più dato importanza a temi oramai stranoti ma mai fin troppo ricordati ed eseguiti nelle sale da concerto. Leitmotiv come quelli principali da Fratello sole sorella luna, Il sorpasso, Addio Zio Tom, lo sceneggiato di enorme successo degli anni ’60 La cittadella, Unforgettable, Fantasma d’amore e i già summenzionati, i quali hanno assunto una valenza sonora diversa attraverso nuovi arrangiamenti scritti appositamente per questo concerto, mantenendo ugualmente la loro carica espressiva musicale originaria, solamente più delicata e soffusa per sostenere la narrazione, non solo in note, di questo ‘viaggio nella musica del giovane pesarese che ha reso celebre il cinema italiano’.