28 Gen2011
Woman next Door – Hommage à Truffaut
Woman next Door – Hommage à Truffaut
con il sestetto di Rita Marcotulli per la stagione della Istituzione Universitaria dei concerti a Roma
il 25 gennaio scorso ha presentato a un pubblico attento e numeroso una serata musicale originale intitolata alla memoria del regista francese Francois Truffaut, prematuramente scomparso nel 1984 all’età di quarantuno anni.
Protagonista della coinvolgente proposta è stata la pianista jazz Rita Marcotulli con il suo sestetto di eminenti solisti che in una quanto mai originale combinazione strumentale include Javier Girotto (sassofono e flauto), Luciano Biondini (fisarmonica), Michel Benita (contrabbasso), Aurora Barbatelli (arpa celtica), Roberto Gatto (batteria) e con il supporto di Maria Teresa De Vito nel live movie. Rita Marcotulli è un’artista ampiamente affermata a livello internazionale che viene da una solida formazione musicale in Italia e in Svezia. Nel corso della sua carriera si è esibita con artisti di primo piano come Chet Baker, Peter Erskine, Enrico Rava, Joe Henderson e Nils Petter Molvaer e si è dedicata anche al cinema con la composizione della colonna sonora per il film Basilicata coast to coast (2010) di Rocco Papaleo ottenendo il Ciak d’oro come migliore soundtrack.
Il suo interesse per l’opera filmica del cineasta francese risale alla fine degli anni novanta dopo essere rimasta molto colpita dalla visione di alcuni fra i suoi più significativi lavori, mentre con l’Harmonia Mundi aveva realizzato nel 1998 una registrazione CD a lui dedicata.
Nel concerto romano Rita Marcotulli e i suoi solisti costruiscono l’omaggio a Francois Truffaut in un affresco sonoro articolato in 10 parti dove la musica viene eseguita in congiunzione a un live-video in cui si alternano clips tratte dai film e inquadrature dei musicisti impegnati nell’esecuzione.
L’obiettivo della pianista è quello di ricreare le emozioni e le suggestioni dei temi, dei personaggi e dei luoghi che costellano l’universo filmico del regista francese.
Francois Truffaut è stato alla fine degli anni cinquanta, insieme ad altri importanti artisti come Claude Chabrol e Jean-Luc Godard, uno dei promotori della ‘nouvelle vague’ del cinema francese liberandolo da appesantiti schemi classici e convenzionali e conferendo una precisa definizione a quello che poi verrà inteso come cinema d’autore. Nei suoi lavori dominano i temi dell’adolescenza nei suoi turbamenti, nelle angosce e nel suo abbandono, la solitudine e la malinconia dell’essere umano e il suo desiderio di libertà e amore, relazioni cariche di complicazioni e contrasti in un caleidoscopio di emozioni e sensazioni rappresentate spesso con tratto gioviale e mai scontato o plateale pur nell’ interiore intensa drammaticità che attraversa le storie in cui i suoi personaggi si muovono.
Fra tutti vorremmo citare I 400 colpi (1959), splendido e sconvolgente riflesso autobiografico di un infanzia difficile e incompresa e primo del ciclo di cinque film dedicati alle vicende esistenziali del personaggio protagonista Antoine Doinel.
Le colonne sonore che percorrono i suoi film sono state scritte da compositori che hanno segnato la storia del cinema come Georges Delerue (1925 – 1992) e Bernard Herrmann (1911 – 1975) mentre in alcuni casi – come in Adele H (1975) e La camera verde (1978) – Truffaut utilizza le musiche di Maurice Jaubert (1900 – 1940), compositore che egli amava particolarmente.
Jaubert apparteneva alle avanguardie parigine degli anni venti e ha composto musiche per importanti lavori fra cui il film muto del 1929 Die wundarbare Luege der Nina Petrowna di Hanns Schwarz (1888 – 1945).
Il suo linguaggio raffinato, essenziale e intimista non è inteso a svolgere una funzione di commento espressivo delle immagini e spesso scorre in modo indipendente e conflittuale.
Assolutamente rimarchevole è la collaborazione fra Truffaut e il compositore americano di origine russa Bernard Herrmann concretizzatasi nell’unico lavoro Fahrenheit 451 (1965) ispirato all’omonimo romanzo di fantascienza di Ray Bradbury, con Oskar Werner e Julie Christie affermati protagonisti.
Herrmann – dopo la sua decennale esperienza a fianco di Hitchcock - realizza per Truffaut una delle sue partiture più compiute sia dal punto di vista narrativo che architettonico, una musica spigolosa e straniante dalla forte carica drammatica che si coniuga superbamente con l’atmosfera surreale, ambigua e apocalittica trasmessa dal film.
Georges Delerue è il musicista che più di frequente troviamo associato ai lavori di Francois Truffaut.
Il suo linguaggio è pervaso da una ricchezza melodica che si manifesta in temi che con grande semplicità e spontaneità riescono a imprimersi nell’inconscio dell’ascoltatore in forma di gioviali walzer o di accordi dal carattere contemplativo ed elegiaco sempre portatori di una forte carica sentimentale.
Le sue partiture accompagnano in modo estremamente funzionale le immagini di film come Jules e Jim (1965), L’ultimo metrò (1980), La signora della porta accanto (1981) o Finalmente domenica (1983).
La suggestiva colonna sonora che con incisiva sobrietà percorre I 400 colpi è stata realizzata da Jean Costantin (1923), musicista meno conosciuto e prolifico ma sicuramente molto interessante e autore tra l’altro della partitura del bellissimo film di Julian Schnabel Lo scafandro e la farfalla (2006).
Proprio il Leitmotiv da I 400 colpi spesso ricorre nel singolare percorso musicale proposto nel concerto della Marcotulli e del suo gruppo, avvolto in una veste espressiva di chiara impronta jazzistica, che a tratti diventa anche spigolosa nella sua ossessiva carica ritmica ma che lascia anche spazio a magnifici squarci melodici di taglio romantico o a venature dal carattere contemplativo o impressionista, dove la travolgente inventiva improvvisatrice della pianista e dei suoi solisti si incontra in modo originale con i temi musicali presenti nei film del regista francese.
Particolarmente coinvolgente risulta la tensione espressiva del canto struggente e lacerante tratteggiato dal flauto di Javier Girotto associato alle immagini della drammatica sequenza del rogo dei libri dal Fahrenheit 451, dove si susseguono i richiami alla splendida scrittura lasciataci da Bernard Herrmann.
Nella loro straordinaria intesa artistica e esecutiva i musicisti celebrano anche il Truffaut attore nel celebre film di Spielberg Incontri ravvicinati del terzo tipo (1977), dove il regista interpreta il ruolo dello scienziato Claude Lacombe, facendo echeggiare nel movimento finale della composizione i temi conduttori della colonna sonora composta da John Williams
L’interessante progetto musicale di Rita Marcotulli e del suo gruppo contribuisce a rendere vivo il ricordo dell’arte del maestro francese ed è stato festosamente accolto dal pubblico con lunghi applausi.