La stoccata vincente
Pasquale Catalano
La stoccata vincente (2023)
Edizioni Curci
26 brani – Durata: 41’25”
«La realizzazione delle musiche per bíopic prodotti da Gloria Giorgianni per me rappresenta la possibilità di realizzare geografie sonore del presente e del passato», racconta il compositore campano Pasquale Catalano, il quale si riferisce in questo caso al film TV Rai La stoccata vincente diretto da Nicola Campiotti. La storia riferita è quella del catanese Paolo Pizzo (interpretato dall’ottimo Alessio Vassallo), due volte campione del mondo nella specialità della spada, e della sua sfida più considerevole in vita: un grave tumore al cervello sconfitto per merito di un’amorevole famiglia e di un padre (un perfetto Flavio Insinna), grande coach di scherma e di massime dell’esistenza. Catalano, uno dei nostri più importanti esponenti della musica applicata alle immagini, con una carriera colma di titoli ragguardevoli (Le conseguenze dell’amore, Mine vaganti, La dea fortuna, La versione di Barney, Romanzo criminale – la serie) e riconoscimenti prestigiosi (due Nastri d’Argento, un Ciak d’oro, un Golden Graal, un Festival di Ravello Cinemusic, tre Italian Queer Awards), compone una partitura policromatica che sa toccare le corde più intime – gli archi e il piano delicatissimi di “The Cap” e “Il paradosso della spada”, il pianoforte e il violoncello accorati in controcanto di “Due spade”, con un tema che sa far versare copiose lacrime sin dal primo ascolto, il fantasioso e allegro ma brevissimo “Sorella”, il lacerante e stridente “Morte Oleg” – o esaltare le pagine più ragionevolmente epiche – il dinamismo in levare dai timbri elettro-minimali di “Ingresso ai Mondiali”, la sarabanda climax/anticlimax tra sintetismi tensivi ed eroiche parti orchestrali ottimamente congiunte di “Sfida e vittoria”, vero e proprio coup de théâtre dello score, il pianismo in crescendo sorretto da archi leggendari e un violoncello solista luminescente di “Allenamenti”, il pezzo in stile Vangelis di Momenti di gloria “Strada Mix” – non facendoci mancare un jazz alla Dave Brubeck tipo “Golden Brown” con “In attesa” e “Ancora in attesa”.
Recensione concessa su autorizzazione e pubblicata in origine sulla rivista cartacea Audioreview 2023