12 Ott2009
Exodus
Paolo Vivaldi
Exodus (2007)
Rai Trade / Intermezzo Media FRT 425
19 brani – Durata: 52’36”
Una storia affidata alla regia di Gianluigi Calderone per cui Paolo Vivaldi ha creato una colonna sonora che rifiuta l’enfasi (forse con l’eccezione del trascinante “Shirat aiam – La cantica del mare”) cercando l’essenza della vicenda, carica di dolore e di speranza, in melodie che non prevaricano sull’immagine del racconto audiovisivo, sottolineando l’emozione intima piuttosto che l’evento che la scatena.
“Tiul basheleg – Il viaggio nella neve”, affidato alla voce del mezzosoprano Orit Gabriel, si leva come un lamento. E più che l’occasionale accendersi delle percussioni, fa colpo la toccante melodia di “Il ritorno” affidata agli archi.
Resta indubbia l’efficacia della tormentata virilità che trasudano fiati e percussioni con “Srefà – L’incendio”, ma è un crescere che non esplode mai nell’effetto brusco, spesso oggi usato per colpire i gangli emotivi dello spettatore; si ascolti in proposito anche “Don Leandro”.
Se resta teso anche “L’arresto”, i colori paiono scaldarsi con l’efficace “Andrò io”, che allenta la tensione di un OST avaro di toni leggeri. Persino il folk di una fisarmonica (“Sher”) è venato di tristezza.
L’allucinato incipit di “Shofar”, poi, è quasi straniante nel suo uso di sonorità che sembrano ricordare quelle delle sirene.
Un viaggio musicale sui generis in cui alcuni ravviseranno eccessi di freddezza, ma che si fa apprezzare per l’adesione quasi mimetica agli obiettivi narrativi della regia.