Masters of Soundtrack - Venti compositori italiani per il cinema
Paolo Fazzini
Masters of Soundtrack - Venti compositori italiani per il cinema (2021)
Weird Book
Collana: Insomnia
Genere: Saggio
Pagine: 268
Prezzo: 26,90 €
Formato: 15 x 22 cm
Caratteristiche: Brossurato
ISBN: 978-88-31373-62-3
https://www.weirdbook.it/shop/saggistica/masters-of-soundtrack/
“Un film è fatto al cinquanta per cento di suoni […] I miei film senza musica e colonna non potrebbero esistere. L’immagine da sola può esercitare un forte effetto, ma la bellezza di un film viene dall’accostare alle immagini una musica propria scelta, controllata nota per nota. Quando ciò riesce, cose meravigliose possono accadere”. E se a dirlo è un regista che da sempre apprezza la musica e sa cosa voglia dire far vivere uno score originale nei suoi film, ovvero David Lynch, non possiamo far altro che credergli fermamente! Ecco, questo libro, ricordando (tra le tante fonti citate anche di altri registi e compositori) questa frase lynchiana che la dice lunga sul valore delle immagini tra le note – come, sin dalla sua fondazione, enuclea il sottotitolo della nostra testata – rappresenta proprio la Voce dell’Ottava Arte e di alcuni dei suoi meravigliosi Protagonisti, i Compositori di Pentagrammi cine-musicali (e non solo) che hanno reso grande la Settima Arte non esclusivamente nel nostro Bel Paese, bensì molti arcinoti globalmente: (ve il elenco così come compaiono nel libro) Ennio Morricone, Luis Bacalov, Nicola Piovani, Pino Donaggio, Carlo Siliotto, Franco Micalizzi, Fabio Frizzi, Maurizio Abeni, Stefano Mainetti, Pivio & Aldo De Scalzi, Teo Usuelli, Fabio Liberatori, Giorgio Gaslini, Goblin (Massimo Morante e Claudio Simonetti nello specifico), Stelvio Cipriani, Nico Fidenco, Carmelo La Bionda e Gianfranco Reverberi.
Un saggio di Paolo Fazzini che in realtà avevamo già recensito nel lontano 2006, all’epoca intitolato “Visioni sonore – Viaggio tra i compositori italiani del cinema” (leggi qui), che oggi viene ristampato, riveduto, corretto e aggiornato dall’autore per merito della casa editrice Weird Book, già trattata tra le nostre pagine web, con una cover grafica strepitosa ad opera di Giorgio Finamore, e un titolo tutto nuovo e accattivante (il cosiddetto ‘acchiappaclick’ che non guasta mai), l’inglesizzante “Masters of Soundtrack – Venti compositori italiani per il Cinema” – e altrettanti importanti (anzi molti di più numericamente) ve ne sarebbero nel panorama di casa nostra; ad ogni modo Fazzini ne ha intervistati di persona già un gruppo corposo e celeberrimo sia in patria che all’estero e oltreoceano, quindi cosa chiedergli di più? Magari un secondo volume prima o poi? – il quale tuttavia traccia precisamente e acutamente altri nomi illustri della Film Music (alcuni, ahimè, defunti oramai, come una fetta di quelli succitati) con un’indagine sviscerata seppur breve: Riz Ortolani, Paolo Buonvino, Franco Piersanti, Giovanni Venosta, Piero Piccioni, Nino Rota, Giovanni Fusco, Carlo Rustichelli, Mario Nascimbene, Angelo Francesco Lavagnino e Piero Umiliani (ve lo dicevo poco sopra che ne mancavano all’appello altri assai rilevanti, giusto?).
Fazzini ha la caparbietà, la passione, la spigliatezza e la preparazione di mettere nero su bianco una sequela di interviste fatte tempo addietro e alcune fresche fresche di pubblicazione, come le uova appena fatte e prese dal pollaio, che sanno aneddoticamente e sensatamente narrare ciò che i compositori per magia e per elevata professionalità e studi colti e mai terminati (come diceva il buon vecchio Morricone in molte sue interviste) hanno saputo fissare indelebilmente nell’immaginario collettivo; ciò sin da quando è nata la musica originale per accompagnare e sorreggere narrativamente un film, sceneggiato, telefilm o altro tipo di intrattenimento visivo (anche il Teatro ovviamente), che le pur straordinarie e ricche immagini non riuscirebbero a dire, ossia il ‘Non Detto’ che soltanto la “musica invisibile ad occhio nudo ma visibile all’udito” sa e può raccontare alla perfezione. E qui ritorniamo a quanto espresso da Lynch in testa all’articolo. Quindi, se avete fame di conoscenza e di Note tra le Immagini, questo libro deve assolutamente approdare nei vostri scaffali e fare capolino la sera sul comodino per apprendere dalla voce diretta degli intervistati in causa i segreti dell’Arte di dare Musica alla celluloide, alla Fabbrica dei Sogni che ci fa sognare anche e per merito della Musica stessa…se no la si dovrebbe nominare la Fabbrica dei Sogni Infranti: meditate gente, meditate!