26 Giu2007
Slither (Song Album)
AA.VV.
Slither (Id. 2006)
Bullettproof BPF-1003
12 canzoni - Durata: 40’46’’
Una colonna sonora mediocre per un film horror che narra di un ricco manager, non amato dalla moglie, che vive nella piccola cittadina di Wheelsy. Tutto sembra andar bene per il nostro yuppie, ma qualcosa di terribile sta per accadere…
The Yahoos interpretano “Baby I love you”, canzone moderata innescata sulle sincopi e sugli assolo delle chitarre elettriche. Chitarre che friggono in modo eccessivo sulla voce annoiata di Jane Jensen, che si prende anche il lusso di spaccarvi le orecchie con le sue urla isteriche. Che dire: una “Fast Girl USA” che non convince, fra scimmiottamenti grunge e livori adolescenziali. Voltiamo pagina con una “(Gonna) Shine Up My Boots” cantata da Corb Lund, un country così banale che non vi viene in mente nemmeno quel fumo denso e amaro del caffè americano. Per fortuna arriva Crystal Gayle con “I Don’t Wanna Lose Your Love”, un bel brano energico e melodico intriso di nostalgia e sassofono. Le corde della chitarra, grazie al cielo, non saltano sull’incipit di “I Find You Cheatin’ On Me”, altro brano country venato di esotismo e funestato da un cantante spossato. Corb Lund prova ad esaltarci con “Roughest Neck Around”, un rock molle che affonda in un lago di note scariche. Risultati zero. E allora ci tenta anche Simon Steadman con “Sad World”: effetti speciali che in effetti ci deprimono. E rieccola la nostra Jane Jensen con “Saturday Night”, una canzone impalpabile e piatta. Poi c’è questo Johnny Kaplan And The Lazy Stars con “Stick Around”, un altro melò che va bene come colonna sonora di un telefilm. The Blacks vi propongono “Crazy”: per cui, se non siete già diventati pazzi all’ascolto del disco, sorbitevi questi drammatici fraseggi canori da alpino. Carolyn Mark & The New Best Friends virano su un’anonima “2 Days Smug And Sober” di violini lamentosi. Perfino “The Hand That Throws The Bottle Down” scivola via senza nemmeno mezzo brivido. Da dimenticare.
Slither (Id. 2006)
Bullettproof BPF-1003
12 canzoni - Durata: 40’46’’
Una colonna sonora mediocre per un film horror che narra di un ricco manager, non amato dalla moglie, che vive nella piccola cittadina di Wheelsy. Tutto sembra andar bene per il nostro yuppie, ma qualcosa di terribile sta per accadere…
The Yahoos interpretano “Baby I love you”, canzone moderata innescata sulle sincopi e sugli assolo delle chitarre elettriche. Chitarre che friggono in modo eccessivo sulla voce annoiata di Jane Jensen, che si prende anche il lusso di spaccarvi le orecchie con le sue urla isteriche. Che dire: una “Fast Girl USA” che non convince, fra scimmiottamenti grunge e livori adolescenziali. Voltiamo pagina con una “(Gonna) Shine Up My Boots” cantata da Corb Lund, un country così banale che non vi viene in mente nemmeno quel fumo denso e amaro del caffè americano. Per fortuna arriva Crystal Gayle con “I Don’t Wanna Lose Your Love”, un bel brano energico e melodico intriso di nostalgia e sassofono. Le corde della chitarra, grazie al cielo, non saltano sull’incipit di “I Find You Cheatin’ On Me”, altro brano country venato di esotismo e funestato da un cantante spossato. Corb Lund prova ad esaltarci con “Roughest Neck Around”, un rock molle che affonda in un lago di note scariche. Risultati zero. E allora ci tenta anche Simon Steadman con “Sad World”: effetti speciali che in effetti ci deprimono. E rieccola la nostra Jane Jensen con “Saturday Night”, una canzone impalpabile e piatta. Poi c’è questo Johnny Kaplan And The Lazy Stars con “Stick Around”, un altro melò che va bene come colonna sonora di un telefilm. The Blacks vi propongono “Crazy”: per cui, se non siete già diventati pazzi all’ascolto del disco, sorbitevi questi drammatici fraseggi canori da alpino. Carolyn Mark & The New Best Friends virano su un’anonima “2 Days Smug And Sober” di violini lamentosi. Perfino “The Hand That Throws The Bottle Down” scivola via senza nemmeno mezzo brivido. Da dimenticare.