Non essere cattivo
Paolo Vivaldi in collaborazione con Alessandro Sartini
Non essere cattivo (2015)
GDM Music GDM OST 7
20 brani – Durata: 42’10”
Non essere cattivo è l’ultimo film del regista Claudio Caligari (Amore tossico, L’odore della notte), una storia di due amici, sorta di fratelli sbandati tra disgrazie varie, nell’hinterland romano, che cercano, ognuno a modo suo, rivalsa e amore. La colonna sonora di questo canto del cigno di un regista ai margini ma dal grande spessore visivo e sociale, è stata composta da un bravissimo compositore di casa nostra (in collaborazione con Alessandro Sartini), Paolo Vivaldi (premiato dalla nostra testata nel 2012 con il Premio dei Lettori alla miglior colonna sonora originale italiana per Maternity Blues), autore di molteplici OST tra fiction e cinema (De Gasperi, La baronessa di Carini, Ghost Son, Leone nel basilico).
Lo score di questa drammatica pellicola mostra due anime ben distinte: la prima, più preponderante, nostalgica, dolorosa, con lampi di speranza (uso del piano, sax, viola e violoncello), la seconda, altrettanto incisiva che vive soprattutto nella seconda parte dell’album, rabbiosa e grintosa, determinata (uso di chitarre elettriche e synth). Due facce della medesima medaglia, raffigurante i visi dei due protagonisti maschili della vicenda, Cesare e Vittorio, che scalpitano, si inseguono, amano, con un forte desiderio di cambiare il loro futuro, segnato dalla droga, dall’alcool, dalle risse con altri emarginati come loro. Proprio il brano che apre il CD e che si intitola come i loro nomi racchiude in sé un’intimità infelice e tragica con quel suono del sax (Marco Guidolotti), all’apparenza lontano ma così vicino nel cuore dei due protagonisti, che espone il loro tema, di una bellezza disperata! Come apertura musicale di una OST non c’è male, dichiarando fin da subito gli intenti vivaldiani nel narrare la trama che Caligari traccia con una forza disarmante e aspra, colma nel sottotesto di amore indiscusso. Il tema della nipotina ammalata di Cesare, “Thinking About Deborah”, è davvero struggente con quelle note per piano solo, come sentitamente tormentoso e tenero al contempo si dipana il piano e il violoncello (Carlo Onori) in controcanto nell’intenso “A New Hope” su archi luminosi. “Linda e Vittorio” disegna per chitarra acustica in assolo (Filippo De Laura) un’armonia leggera che vibra d’amore, l’amore dei due fidanzati del titolo del pezzo. “The Last Homecoming” funereo e orrorifico con quel suo crescendo di synth, voci dall’aldilà e violoncello. In “Deborah’s Funeral” riaffiora il tema della nipotina in una lacrimosa e straziante versione che nulla lascia all’immaginazione, il quale nella “Sax Version” (il brano più lancinante e bello del CD) spiazza e raggela, portando l’ascoltatore sensibile alle lacrime. “Cesare e Vittorio (Guitar Version)” e “In Good Company” per solo di chitarre elettriche respirano sonorità alla Ry Cooder. Su di un ritmo gobliniano si dipana il sound cattivo per chitarra elettrica quasi distorta di “Pushing Pills”. Atmosfere tensive e metalliche squarciano l’ambiente di “White Stuff”, un urlo disperato, che a metà lascia sviluppare il tema portante su tappeto di synth e chitarre elettriche ed acustiche. “Good Friends Bad Friends” è una ballata folk tra l’acustico e l’elettrico. “Hallucino Pills” vive di angosciosi echi chitarristici e sintetici alla Pink Floyd su tenui ritmiche tribali. In “The Last Homecoming (Piano Version)” riaffiora l’inciso da scary music, mentre “Cocaine Addiction” spinge sul pedale acido della chitarra elettrica. “Thinking About Deborah (Piano e Cello)” fa rinascere il tema della nipotina defunta con piano e violoncello che si abbracciano in un caldo canto e controcanto dolente. Il breve “Stolen Heroin” è rabbia rock dura e pura. “Cesare e Vittorio (solo sax)” dimostra, se ancora vi fosse stato qualche irragionevole dubbio, quanto bello sia il leitmotiv dei due protagonisti, in questa versione per assolo di sax urlante e brevemente fulminante. Musica tribe dance anni ‘70 in “After Hour”. Chiude il CD ancora una volta il tema principale “Cesare e Vittorio” per solo piano di una toccante intensità emotiva.