Overboard
Una coppia alla deriva (Overboard – 1987)
Music Box Records MBR-007
19 brani – durata: 44’19’’
Grande assente tra le pubblicazioni dedicate ad Alan Silvestri, Overboard (uscito in Italia come Una coppia alla deriva) riceve infine un trattamento discografico di tutto rispetto dopo più di 20 anni grazie al lavoro di Music Box Records, giovane etichetta che lo scorso 5 dicembre propone una degna edizione per questa simpatica partitura, commento del delizioso film commedia diretto da Garry Marshall e interpretato da Goldie Hawn e Kurt Russell.
Manifesto dello stile più fresco dell’autore statunitense, Overboard gode di un mix sinfo-elettronico brioso e frizzante, che rispecchia l’animo energico e pioniere di un giovane Alan Silvestri, che proprio in quegli anni entrava a far parte del grande mondo della musica da film insieme a lavori quali Predator o Ritorno al Futuro. L’incipit dell’album è dettato dal ritmato ed elettronico “Main Titles”, caratterizzato da un sound assai caldo e avvolgente, che rispecchia egregiamente la musica sintetica anni ’80 che abbiamo spesso incontrato in alcuni dei suoi lavori più noti, come la commedia fantascientifica The Flight Of The Navigator. Il brano riesce a stabilire fin dai primi istanti un punto di contatto con i due personaggi principali, grazie alla ritmica synth che si sposa egregiamente con Dean (Russell), contrapposta al bridge più delicato e sognante, il quale stabilisce un punto di contatto con Joanne (Hawn). Questo mix di suoni genera un’atmosfera a metà strada tra rude e magico, che Silvestri ripropone in una versione velocizzata, preceduta da una interpretazione con orchestrazione piena, nel brano “Water Fight / Chase Mom / Couch Puppies”.
L’autore sfrutta alcuni stereotipi per meglio descrivere l’ambientazione nella quale si svolgono i fatti, tant’è che in più occasioni troviamo leitmotiv interpretati dall’armonica a bocca (“Welcome Home”) che vanno ad enfatizzare la location country assai sgangherata del protagonista, o serie di pizzicati e commenti che vanno a giocare con lo humor delle sequenze più esilaranti, come l’ironica “No Boom Boom / There Is A Good”, che fa del suo sapore jazz, misto ad una conclusione che ripropone il tema principale con una esecuzione piccata e decisa, un vero classico nel commento delle commedie anni ’80.
Elemento degno d’attenzione, paragonabile a un fiore all’occhiello, è l’interpretazione con una ensemble da camera nei brani “Daily Chores” e “Crabs’R’Us”. Si tratta di due brani particolarmente brevi, superano a malapena il minuto di durata, nei quali Silvestri concentra una interpretazione melodica puntuale e serrata, che fa dei pizzicati di banjo e degli ostinati di archi il suo punto di forza. Questi brani, che vanno a commentare alcune scene particolarmente ironiche, si rivelano assai interessanti nell’ascolto isolato poiché svelano un’orchestrazione molto precisa e atta a commentare le sequenze con grande carisma.
All’interno del libretto troviamo alcune parole dell’autore, il quale commenta il lavoro svolto per Overboard definendolo abbastanza stimolante e interessante. Silvestri spiega come alcune ambientazioni offrano la possibilità di utilizzare la propria musica, un linguaggio che è posseduto a priori da quelle locations, e che donano al compositore la possibilità di giocare con un lessico assai più ampio. In questo caso, dice il musicista, l’occasione di poter sfruttare i cliché che caratterizzano Dean e la sua abitazione rustica e spartana hanno giocato un ruolo fondamentale nell’ispirazione e nello sviluppo del giusto tipo di commento da proporre sotto le immagini della pellicola.
Infine, tra ritmiche campionate e frenetiche interpretazioni da camera, in Overboard trovano spazio anche alcuni momenti musicalmente più elevati, che esprimono l’effettivo romanticismo scaturito dall’amore che sboccia tra i due protagonisti nei brani “I’m Sorry” e “Something Not Horrible” attraverso le delicate note di pianoforte, oppure di commento alle sequenze caratterizzate da particolare tensione, come “Turning The Boat Around”, contraddistinto dallo stile forse più ricorrente dell’autore, grazie all’ausilio sapiente e puntuale della sezione d’archi nella rappresentazione di un momento di particolare pathos emotivo, rafforzati dalle presenze degli ottoni negli istanti conclusivi.
Overboard è un lavoro fresco, dinamico, ricco di elementi eterogenei che confluiscono per un unico scopo: il commento dell’esilarante pellicola firmata Garry Marshall.
Alan Silvestri dimostra la sua leggendaria freschezza, ironia mista a sobrietà e l’immancabile firma stilistica che contraddistingue i musicisti veri dai meri assemblatori di suoni. Nulla di eclatante in un lavoro che svolge egregiamente il suo dovere senza tracciare una linea indelebile nella memoria degli ascoltatori, poiché trova in brani come la ritmata “Dreamboat” o la sinfonica e romantica “Finale” i suoi picchi più alti, ma degno dell’attenzione che Music Box Records gli concede con questa elegante edizione limitata a 1000 copie, arricchita dalle note di Daniel Schweiger, cariche d’informazioni sulla partitura e sulla produzione.
Un album sicuramente immancabile nelle collezioni degli appassionati della musica di Alan Silvestri, ma assai meno importante per coloro che possiedono già le pietre miliari della carriera di questo prolifico compositore.