08 Ott2008
Get Smart
Trevor Rabin
Agente Smart - Casino totale (Get Smart, 2008)
Varese Sarabande 302 066 904 2
20 brani - durata: 42'17"
Uscito in italia come Agente Smart - Casino Totale , Get Smart è una pellicola di spionaggio dall'inevitabile vena comica. Ispirtato alla serie televisiva uscita in U.S.A. nel 1965, ideata da Mel Brooks, il film è interpretato da Steve Carrell , che veste i panni di Maxwell Smart, l'agente 86 di un'agenzia di spionaggio, tema molto in voga all'epoca. Le musiche della pellicola sono state affidate a Trevor Rabin, il quale ha composto una partitura assai variegata, che gioca tra le sue sonorità più tipiche e il tema composto da Irving Szathmary per la serie originale degli anni '60.
La partitura composta da Trevor Rabin si presenta impregnata dello stile del bravo compositore fin dai primi istanti d'ascolto. Il suo carattere eroico, patriottico, esposto attraverso l'esecuzione di un tema andante, richiama le sonorità conosciute in The Great Raid o Flyboys, con un'ottima gestione del corpo orchestrale e delle belle ritmiche marziali eseguite sui rullanti. Nelle retrovie si percepisce la presenza di chitarra elettrica, e questo elemento smorza la serietà del tema, conferendogli un gusto importante ma spensierato al tempo stesso, come è giusto che sia per una pellicola del genere.
Rabin ripropone anche il tema composto da Irving Szathmary in alcuni passaggi, come "Get Smart Theme", ricco però di sfumature stilistiche del bravo compositore americano, il quale conferisce al brano un gusto molto più moderno, nonostante l'esecuzione in stile big band, ovvero con largo uso di ottoni, in particolar modo trombe, ricalchi il sound anni '60.
Entrando nel vivo della partitura si incontrano pezzi estremamente piacevoli, in cui Rabin oscilla tra il commento tematico e quello puramente ritmico. Particolarmente coinvolgenti infatti le ritmiche di "Cake Factory", che fa di brillanti percussioni il suo carattere principale. L'incastro ritmico per alcuni versi ricorda il brano "Library Congress" dal suo Il Mistero Dei Templari, ma la presenza costante, ma tutt'altro che invasiva, della chitarra elettrica nelle retrovie conferisce al brano un sapore notevolmente differente.
Lo strumento risulta essere molto più protagonista invece in "Theme (Take One)", grazie ad una serie di accordi stoppati dal carattere massiccio e aggressivo.
Rabin, come suo solito, riesce ad incastrare le sezioni orchestrali con chitarra elettrica ed elettronica grazie ad un gioco di priorità assolutamente impeccabile, e ciò è particolarmente apprezzabile all'interno dell'intero disco.
Oltre ai bellissimi momenti sinfonici di ampio respiro, impregnati di quel gusto eroico e patriottico, con magistrale ausilio di corni, ottoni e timpani, di cui "Max Takes A Bow" ne è testimone, il bravo compositore offre anche dei momenti assolutamente unici nel loro genere: "Dropping Like Files", pezzo di brevissima durata ma assolutamente incisivo, grazie ad una fisarmonica che spazia tra l'ironico e il brillante.
Il lavoro tematico che svolge Rabin per portare avanti l'evoluzione della partitura è assai lodevole. Il bravo compositore infatti si cimenta in numerose variazioni, come quella riscontrabile in "Theme (Take Two)". Questo forse è uno dei momenti più belli dell'intero CD, grazie ad un gioco delle parti notevole. Un alternarsi di chitarra elettrica, orchestra e ritmiche, il tutto costruito sul tema composto per la serie originale.
Questa ottima gestione delle parti è una caratteristica non da poco, che ritorna spesso nell'interno della partitura in brani come "Max Ejects".
Qui troviamo un altro elemento molto particolare, ovvero la sfumatura Bondiana. Rabin infatti richiama le sonorità del mitico 007 ispirandosi ai commenti di John Barry, senza eccedere, anzi, rendendo sue quelle caratteristiche musicali attraverso un lavoro minuzioso di rielaborazione e reinterpretazione assolutamente personale. Le variazioni successive infatti, come "Skydiving" o "Rooftop Fight", offrono proprio questo, un retrogusto molto spionistico, associabile a James Bond, ma principalmente un sound accattivante, aggressivo e prorompente, tipico del Trevor Rabin di Fuori in 60 Secondi, Il Sesto Giorno o Nemico Pubblico.
Questa aggressività è sicuramente la caratteristica che si discosta maggiormente dallo stile del tema originale, ma Rabin, grazie ad un ottimo gusto nel gioco degli incastri, riesce a far funzionare il tutto in modo molto piacevole e omogeneo, tanto da continuare a portare avanti il resto della partitura senza scadere nel banale o nel ripetitivo.
Personalmente considero Get Smart un lavoro maturo e ponderato, manifesto di un periodo compositivo tranquillo e ben bilanciato, in cui l'egregio compositore, raggiunta una certa stabilità stilistica, riesce a lavorare con estrema padronanza degli elementi a sua disposizione senza scadere nel ripetitivo o nel già sentito.
Lavorare su un tema che ricalca le sonorità di un periodo ben definito, ovvero gli anni 60, può essere di grande aiuto come una grande limitazione. Per il sound di Rabin, massiccio, aggressivo e spesso molto moderno, poteva in effetti essere un grosso handicap. Fortunatamente (o meglio, grazie alle sue capacità) il compositore è riuscito a rielaborare il tema, inserendoci firme inconfondibili del suo stile, e scrivere l'intera partitura in modo assolutamente indipendente dal lavoro di Irving Szathmary senza farlo apparire mai staccato o non "a tema".
In sostanza ci troviamo davanti ad un lavoro molto indipendente, originale oltre il 90%, ma bilanciato e ragionato in un modo tale da lasciar spazio alle sonorità che richiamano 007 o la serie originale Get Smart senza farla mai apparire fuori luogo.
Ottime le orchestrazioni, tali da risultare sempre molto pulite e dal suono cristallino. Presentano inconfondibilmente il gusto di Rabin quanto a scelta strumentale, grazie al largo utilizzo di ottoni, rullanti e una buona presenza di archi, e ciò fa molto piacere sia a chi apprezza il suo sound che a chi cerca una musica carica d'identità.
Stesse lodi vanno agli inserti di chitarra elettrica, ben dosata, adeguata, e con il giusto carico d'ironia, e a quelle piccole presenze di elettronica che, pur percependosi appena, svolgono molto bene il loro lavoro.
Alcuni brani, come "Agent 23" o "Rooftop Fight", presentano anche la mano di Paul Linford, fido collaboratore di Trevor Rabin da più di 10 anni. L'ottimo compositore ha partecipato al lavoro di composizione nella gestione dell'elettronica e nel conferire ai brani d'azione quel gusto che lo aveva già reso protagonista in lavori passati di Rabin quali Fuori in 60 Secondi o Snakes On A Plane.
Il disco, prodotto dalla Varese Sarabande, offre una selezione di 20 brani, per una durata complessiva di 42 minuti. La selezione musicale è sempre molto accurata e la resa sonora è più che soddisfacente.
Concludo quindi dicendo che si tratta di un ottimo prodotto, una partitura che reputo equilibrata, brillante e matura sotto il profilo tecnico, assolutamente coinvolgente come esperienza d'ascolto.
Rabin nel corso degli ultimi anni si è andato via via affermando in questo campo musicale, e considerati i risultati ottenuti con questo Get Smart e i suoi recenti Snakes On A Plane, Flyboys o Gridiron Gang sono assolutamente convinto che si tratti di una notorietà ed un'importanza più che meritata in cui, personalmente, ho creduto fin dai suoi primi lavori come Deep Blue Sea o American Outlaws, nonostante lo scetticismo degli esperti del settore, ad oggi spesso bendisposti a rivedere le proprie opinioni sull'autore.