19 Mag2010
I Love You Phillip Morris
Nick Urata/AA.VV.
Colpo di fulmine – Il mago della truffa (I Love You Phillip Morris, 2010)
Sony Music/EuropaCorp/Columbia 88697656072
13 brani (6 canzoni + 7 di commento) – durata: 40’02”
Per una geniale storia d’amore gay con risvolto truffaldino e venature drammatico-grottesche, supportata dalle performance attoriali di un grande Jim Carrey e un egregio Ewan McGregor, i registi Glen Ficarra (sceneggiatore del “cattivo” Babbo bastardo) e John Requa hanno scelto come autore della colonna sonora il leader vocale e polistrumentista dei Devotchka, Nick Urata. Il gruppo punk e folk americano, che mescola influenze musicali più disparate, dalle sonorità messicane, russe (difatti il nome della band deriva dalla parola russa devotchka che si traduce in ‘giovane ragazza’) a quelle slave e greche, ha al suo attivo la colonna sonora (in collaborazione con Mychael Danna) del gioiello Little Miss Sunshine, candidata a vari premi, ma in questa OST appare solo nella canzone iniziale, tema portante del film, “I Cried Like a Silly Boy”: una ballata romantico-burlesca (che torna in versione strumentale con “Faking Death”) dove il theremin fa da controcanto surreale. Davvero una bella canzone!
Per il resto Nick Urata in solitaria compone diversi brani di commento efficaci e intensi, a sottolineare in ogni suo singolo aspetto la trama di questa pellicola solo all’apparenza comica, ma che sottende una drammaticità appassionante. Ne sono palese dimostrazione pezzi quali l’etereo “Key West”, il minimale, alla Thomas Newman, “Written in the Stars” con un dolce tappeto d’archi, l’addolorato “The Last Time”. Tutto si risveglia, prende una piega allegra, musica mariachi calorosa, con chitarre, mandolino, fischio e trombe in primo piano nel brano “The Escape Artist”, dove il profumo dell’aria dell’Ovest del Messico viene fuori dal CD.
Nell’album sono presenti diverse canzoni ad alleggerire quell’atmosfera mesta che vive nello score: da menzionare il pop brioso anni ’80 “Steal Away” di Robbie Dupree, l’evergreen anni ’60 di Nina Simone “To Love Somebody” e il dance targato 1984 “Dance Hall Days” di Wang Chung.