20 Ott2015
Impressioni tra Francia e Stati Uniti
Impressioni tra Francia e Stati Uniti
Resoconto del concerto di chiusura della serie “Discovery” della Filarmonica della Scala diretta da Daniele Gatti
E’ stato un calo di sipario emozionante ed avvolgente, quello della serie “Discovery” - un catalogo di 6 appuntamenti che si è tenuto nel corso di tutto l’anno dedicato a repertori che hanno spaziato tra cinema, danza e teatro e che ha visto la partecipazione di importanti nomi del panorama internazionale - proposto dall’Orchestra Filarmonica della Scala insieme al Teatro degli Arcimboldi di Milano la sera del 18 Ottobre 2015.
La compagine del teatro lirico milanese è stata diretta dal Maestro Daniele Gatti in un programma dal titolo “Dall’Impressionismo a Broadway”, dedicato a quattro celebri piéce de resistance sinfonici del Novecento che hanno offerto al pubblico un piccolo ed entusiasmante viaggio musicale tra le due sponde dell’Atlantico. Protagonisti della serata quattro compositori di due nazioni con diverse parentele musicali, ossia Francia e Stati Uniti. Un energico Daniele Gatti è salito sul podio ed ha aperto il concerto con l’Ouverture dell’operetta “Candide” di Leonard Bernstein: una vivacissima miniatura che racchiude in modo perfetto il talento compositivo del grandissimo musicista americano, noto ai più per la sua attività di direttore d’orchestra. I complicati ritmi dispari e il virtuosismo della pagina sono stati restituiti alla perfezione da una compattissima Filarmonica in gran spolvero. A seguire, è stata la volta di una pagina celebre e indimenticabile, ossia “La mer” di Claude Debussy, poema sinfonico in tre quadri che è da sempre uno dei capisaldi del repertorio del primo Novecento. Le tessiture fantasmagoriche, cangianti ed ipnotiche concepite dal geniale compositore francese hanno dato occasione a orchestra e direttore di sfoderare un suono pieno e brillante, sempre sorvegliatissimo e perfettamente restituito in tutta la sua caleidoscopica complessità.
La seconda parte della serata si è aperta con un altro poema sinfonico imprescindibile del Novecento storico: Un americano a Parigi di George Gershwin. Quasi una sinfonia in miniatura, questa celeberrima pagina racchiude e sintetizza una buona parte del genio del compositore americano prematuramente scomparso. In questa occasione la Filarmonica della Scala e il maestro Gatti hanno potuto invece dare fondo al loro estro swing (notevoli le performance di tromba solista e di tutta la sezione di ottoni e percussioni), un carattere capace di mettere in grande difficoltà molte compagini europee, ma che qui è stato invece ottimamente interpretato da orchestra e direttore. Le note appassionanti delle melodie di Gershwin hanno conquistato il pubblico milanese, che ha applaudito a lungo al termine dell’esecuzione. Il programma si è concluso con un altro capolavoro del Novecento francese, la “Suite n°2” tratta dal balletto Daphnis et Chloé di Maurice Ravel: un esempio splendido e luminoso dell’enorme ventaglio timbrico del compositore del “Bolero”, che in questa suite presenta tre quadri magistrali ricchi di colori ed atmosfere fatate, restituite in modo assolutamente impeccabile da orchestra e direttore. Anche qui ha colpito la precisa concertazione di Daniele Gatti, capace di esplorare le numerose sfumature della partitura.
Un concerto davvero colmo di colori vivaci e grande trasporto emotivo, che ha confermato, se mai ve ne fosse bisogno, tutta la bravura della Filarmonica della Scala al di fuori del suo canonico ruolo di orchestra lirica, nonché la raffinatissima arte del nostro connazionale Daniele Gatti, ormai uno dei direttori più importanti e talentuosi della scena internazionale.
Resoconto del concerto di chiusura della serie “Discovery” della Filarmonica della Scala diretta da Daniele Gatti
E’ stato un calo di sipario emozionante ed avvolgente, quello della serie “Discovery” - un catalogo di 6 appuntamenti che si è tenuto nel corso di tutto l’anno dedicato a repertori che hanno spaziato tra cinema, danza e teatro e che ha visto la partecipazione di importanti nomi del panorama internazionale - proposto dall’Orchestra Filarmonica della Scala insieme al Teatro degli Arcimboldi di Milano la sera del 18 Ottobre 2015.
La compagine del teatro lirico milanese è stata diretta dal Maestro Daniele Gatti in un programma dal titolo “Dall’Impressionismo a Broadway”, dedicato a quattro celebri piéce de resistance sinfonici del Novecento che hanno offerto al pubblico un piccolo ed entusiasmante viaggio musicale tra le due sponde dell’Atlantico. Protagonisti della serata quattro compositori di due nazioni con diverse parentele musicali, ossia Francia e Stati Uniti. Un energico Daniele Gatti è salito sul podio ed ha aperto il concerto con l’Ouverture dell’operetta “Candide” di Leonard Bernstein: una vivacissima miniatura che racchiude in modo perfetto il talento compositivo del grandissimo musicista americano, noto ai più per la sua attività di direttore d’orchestra. I complicati ritmi dispari e il virtuosismo della pagina sono stati restituiti alla perfezione da una compattissima Filarmonica in gran spolvero. A seguire, è stata la volta di una pagina celebre e indimenticabile, ossia “La mer” di Claude Debussy, poema sinfonico in tre quadri che è da sempre uno dei capisaldi del repertorio del primo Novecento. Le tessiture fantasmagoriche, cangianti ed ipnotiche concepite dal geniale compositore francese hanno dato occasione a orchestra e direttore di sfoderare un suono pieno e brillante, sempre sorvegliatissimo e perfettamente restituito in tutta la sua caleidoscopica complessità.
La seconda parte della serata si è aperta con un altro poema sinfonico imprescindibile del Novecento storico: Un americano a Parigi di George Gershwin. Quasi una sinfonia in miniatura, questa celeberrima pagina racchiude e sintetizza una buona parte del genio del compositore americano prematuramente scomparso. In questa occasione la Filarmonica della Scala e il maestro Gatti hanno potuto invece dare fondo al loro estro swing (notevoli le performance di tromba solista e di tutta la sezione di ottoni e percussioni), un carattere capace di mettere in grande difficoltà molte compagini europee, ma che qui è stato invece ottimamente interpretato da orchestra e direttore. Le note appassionanti delle melodie di Gershwin hanno conquistato il pubblico milanese, che ha applaudito a lungo al termine dell’esecuzione. Il programma si è concluso con un altro capolavoro del Novecento francese, la “Suite n°2” tratta dal balletto Daphnis et Chloé di Maurice Ravel: un esempio splendido e luminoso dell’enorme ventaglio timbrico del compositore del “Bolero”, che in questa suite presenta tre quadri magistrali ricchi di colori ed atmosfere fatate, restituite in modo assolutamente impeccabile da orchestra e direttore. Anche qui ha colpito la precisa concertazione di Daniele Gatti, capace di esplorare le numerose sfumature della partitura.
Un concerto davvero colmo di colori vivaci e grande trasporto emotivo, che ha confermato, se mai ve ne fosse bisogno, tutta la bravura della Filarmonica della Scala al di fuori del suo canonico ruolo di orchestra lirica, nonché la raffinatissima arte del nostro connazionale Daniele Gatti, ormai uno dei direttori più importanti e talentuosi della scena internazionale.