Invito allo Sport & Gioco Senza Fine (The Endless Game) & Viaggio Nel Terrore (L’Achille Lauro)
Ennio Morricone
Invito allo Sport (Musiche Originali Della Serie Tv Di Folco Quilici) (1979)
Cometa Edizioni Musicali – CMT 10018
13 brani – Durata: 50’00”
Ennio Morricone
Gioco Senza Fine (The Endless Game) (1989)
GDM – CD CLUB 7113
17 brani – Durata: 61’00”
Ennio Morricone
Viaggio Nel Terrore (L’Achille Lauro) (1990)
GDM – CD CLUB 7108
22 brani – Durata: 74’00”
Tre lavori per la televisione firmati da Ennio Morricone per produzioni italiane ed internazionali, fra il 1979 ed il 1990. Partiamo da Invito Allo Sport, una serie TV ideata e diretta da Folco Quilici, prodotta dal figlio Brando Quilici, agli esordi, ed andata in onda in 6 episodi - L’Alpinismo, Lo Sci, Il Tennis, Il Nuoto, L’Apnea, Gioco e Natura - sulla RAI nel maggio ‘79; ai tempi della messa in onda TV l’editore Bruno Boggero pubblicò su Giunti/Marzocco una collana di splendidi libri fotografici tratti dalla serie, mentre l’etichetta General Music - che deteneva le edizioni musicali insieme alla Cometa - diede alle stampe un LP con 8 tracce (“Invito Allo Sport - Musiche Originali Della Serie TV Di Folco Quilici” - General Music – GML 10012) che permisero all’ascoltatore di godere, anche separatamente dalle immagini, delle belle musiche composte, arrangiate, strumentate e dirette in studio dal Maestro Ennio Morricone. Nel 2011 la Cometa Edizioni Musicali di Sergio Viscardi realizza questa edizione completa della colonna sonora, per la prima volta in CD.
Morricone sceglie di utilizzare una strumentazione moderna, il coro di Nora Orlandi ed un piccolo complesso (per lo più ritmica, chitarre e synth, con l’intervento in alcuni brani del flicorno e dell’orchestra d’archi e legni) e compone cinque temi principali: #1“Esercizi d’amore”, una slow ballad, con arpeggi di chitarra elettrica riverberata, il synth che espone la melodia su un tappeto di pad elettronici, ripresa anche in alt. take in #12 ed in versione orchestrale con il vocalizzo etereo di Nora Orlandi in #9. #2 ”Staffetta per due” è il secondo tema - una “happy bossa” su tempo sincopato, con synth che ricama il motivo insieme alle voci dei 4+4 di Nora Orlandi - ripreso anche in versione coro e grande orchestra in #7; il tema #3 “E finalmente” è puro Lounge Pop, con portamento sensuale in “slow bossa”, synth, pad elettronici e le dinamiche voci dei 4+4, ripresa anche in versione per orchestra con flicorno e legni in evidenza in #8, mentre #4 “Forte Fortissimo” è un potente brano Country Rock con ritmica, flauti, synth e le voci dei 4+4, registrato anche senza il coro in #10, con un synth “gigionissimo”, una rovente chitarra wah wah e concerto di synth! L’ultima composizione originale è il tema #5 “Invito allo sport”, un brano di Rock strumentale psichedelico, con batteria, percussioni, chitarre elettriche lancinanti e basso in assolo, ripreso in variazioni su #11 con assolo di batteria (Vincenzo Restuccia?) e su #13 con un tribale tappeto di congas, fraseggio del basso e rumoristica della chitarra.
Il suono generale di questo score di Morricone per la TV richiama ed anticipa quello che il Maestro realizzerà, di li a poco, per i primi due film di Carlo Verdone: Un sacco bello (1980) si apre su una incalzante composizione rock di Morricone che si avvicina fortemente al tiro di Invito allo sport, allo stesso modo in cui i brani ariosi, frizzanti o grotteschi di questo disco ci riportano alla bossanova, alle marcette ed agli indimenticabili motivi musicali (“Autostrada”, “Marcetta Popolare”, “Un Povero Immigrante”) che caratterizzavano Bianco Rosso e Verdone (1981); d’altronde gli anni sono quelli, i musicisti session players pure, dunque non deve stupire il richiamo fra lavori diversi.
Nel disco della General Music, però, Morricone aveva riutilizzato, rinominandole, alcune composizioni per precedenti film - come “Per stare insieme” (“Un amico”, tema principale da Revolver di Sergio Sollima del ‘73), “Serenamente” e “Marcia di vittoria” (“Come un girotondo” e “Pavana 3” da Forza Italia di Roberto Faenza del ‘77) e “La sera, la notte, il giorno” (tema principale da La Cugina di Aldo Lado del ‘74), una dark-ballad tipica del periodo ‘70 di Morricone, che si avvale ancora una volta della direzione d’orchestra di Bruno Nicolai, del flicorno riverberato del fuoriclasse Oscar Valdambrini, dell’amato coro dei Cantori Moderni dell’amico Alessandro Alessandroni e dei vocalizzi di velluto di Edda Dell’Orso; questa è l’unica traccia “riciclata” - #6 - che rimane anche nell’edizione in CD della Cometa che, per il resto, include solo i brani originali composti per il documentario (e pubblicati in LP) e 6 inediti.
La musica di Morricone per due serie televisive internazionali più recenti (1989-1990) costituisce, invece, il piatto forte dei CD prodotti da Giacomo Dell’Orso e curati da Claudio Fuiano per l’inossidabile serie CD CLUB della GDM Records, nel 2011 e 2012: The Endless Game (Gioco senza fine) è una miniserie televisiva in due parti, che ha debuttato su Channel 4 nel Regno Unito nell’agosto ‘89, prima di apparire su Showtime negli Stati Uniti nel ‘90: un thriller di spionaggio basato sul romanzo scritto dallo stesso regista della serie, Bryan Forbes, con interpreti principali Albert Finney e George Segal, rispettivamente nei panni di una spia britannica e del suo rivale; nel cast anche la nostra Monica Guerritore, con Kristin Scott Thomas, Ian Holm e John Standing.
Morricone dirige l’Orchestra Unione Musicisti di Roma, con la partecipazione di Edda Dell’Orso e del flicorno di Oscar Valdambrini, mentre l’indimenticato Sergio Marcotulli registra quest’ennesimo lavoro discografico per il Maestro ai Forum Studio.
La tracklist si apre con il main theme, scuro e sorretto da un pur delicato equilibrio fra l’arpeggio del clavicembalo, i fraseggi della voce ed il flicorno, e costanti controtempi ritmici e contrappunti dell’orchestra, fino al sinfonico crescendo finale; viene ovviamente ripreso e arrangiato in diverse varianti (per sola orchestra in “Seq.4”, con oboe e flicorno in evidenza in ”Seq.7”, con missaggi alternativi in “Seq.11” e “Seq.14”, con un diverso missaggio della voce di Edda in “Seq.17”). Abbiamo poi brani come “The love game” (il titolo dice tutto, fra archi siderali e flauti celestiali) e “Alec’s journey” #1 e #2, “The game goes on” (tensivi, con gli archi taglienti à la Bernard Herrmann), “Anif” (caratterizzata da quell’incedere marziale e terrificante dei canoni inversi, come in “Bestiality” da The Thing/The Hateful Eight), “Summer solitude” (lungo brano descrittivo ed intenso, con il clavicembalo in evidenza e quel “pedale” introduttivo tipico del Morricone più epico e western), “Just a game” (breve minuetto per quartetto d’archi), “Caroline’s song” (splendido tema per orchestra d’archi e celesta), “Chess game” (sinistro brano d’atmosfera per orchestra d’archi e pianoforte). Per completare le 17 tracce dello score anche in questo lavoro Morricone riutilizza sue precedenti composizioni, come nel caso dei due dissonanti e grotteschi valzer per pianoforte preparato e orchestra: “Silvia’s game” (in realtà un missaggio di due brani - “Rubare” e “Senza controllo” - tratti dalla colonna sonora composta nel ‘75 per Storie di vita e malavita di Carlo Lizzani) e “From Russia” (in realtà “Storie vili”, sempre da Storie di vita e malavita).
L’Achille Lauro - Viaggio nel terrore (Voyage of Terror: The Achille Lauro Affair) è un film TV del 1990, realizzato in co-produzione fra Italia, Francia e Stati Uniti, diretto da Alberto Negrin - che scrive anche la sceneggiatura insieme a Sergio Donati - rievocazione del dirottamento nel porto di Alessandria d’Egitto dell’Achille Lauro e del sequestro del suo equipaggio, eseguito nell’85 da un commando palestinese, e della conseguente “crisi di Sigonella”. Nel cast internazionale, fra gli altri, Burt Lancaster, Eva Marie Saint, Robert Culp, Renzo Montagnani, Dominique Sanda e Rebecca Schaeffer; le riprese furono effettuate nel maggio-giugno del ‘89 a bordo della vera Achille Lauro, ma purtroppo si ricorda anche una tragedia legata al lancio del film: poco dopo la fine delle riprese, infatti, l’attrice Rebecca Schaeffer venne assassinata nel suo appartamento; nei titoli di testa fu inserita una dedica in suo ricordo. Il film fu trasmesso negli USA nell’aprile ‘90 (e ne fu tratta anche una versione cinematografica di 95 minuti), mentre in Italia fu trasmesso in due puntate su Rai 2, tra il 16 e il 17 ottobre ‘91.
Nel dicembre ‘89 Franco Patrignani registra ai Forum Studio con l’Orchestra Unione Musicisti di Roma, diretta da Morricone, con solisti la tromba di Mauro Maur - in evidenza nelle due variazioni del main theme “Lauro” - il sax alto di Gianni Oddi ed il flauto di Marianne Eckstein - in azione separatamente ed in interplay nelle due versioni del brano “To Klingoffer” (il vero leitmotiv di questa colonna sonora, dedicato a Leon Klingoffer, cittadino statunitense paralitico e di fede ebraica, che fu ucciso durante l’azione); fondamentale nell’architettura sonora dello score anche il lavoro del pianoforte - purtroppo non accreditato (potrebbe trattarsi di Arnaldo Graziosi o Enrico Pieranunzi) - utilizzato in modo ritmico, sospeso tra fraseggi acuti e gravi velocissimi e violenti strappi bartokiani. Morricone ha ormai elaborato sè stesso, fra rimandi al western, echi del suono del cinema intellettuale del ‘68, sperimentazioni giallo-thriller, fanfare da war movie e kolossal americani, meccaniche sinfoniche stravinskiane, epica da sceneggiato italiano!
Un lavoro sinfonico di stampo drammatico, con abbondanza di momenti tensivi (“A night in the Mediterranean Sea”, “Sea Hijacking”, “Sigonella”, “Two sounds, two signals”, “Night signals”, “Trumpet signals”, “Sea hijackers #1 e #2”, “Without any apparent reason”), frammenti dissonanti, atonali ed inquietanti (“Neverending tragedy #1 e #2”, “Disagreement between Italy and USA”) e composizioni più intense, liriche o dilatate (“Calm Sea, Nothing #1 e #2”, “Memory of Rebecca”). Ma c’è ovviamente spazio anche per la scrittura leggera e sofisticata delle canzoni – “Could Heaven Be” and “Come Sail Away”, scritte da Morricone, con le liriche di Leonie Gane - ed interpretate da Amii Stewart, la cantante statunitense naturalizzata italiana, che già nell’88 aveva collaborato con il Maestro per lo sceneggiato televisivo della RAI Il Segreto del Sahara dello stesso Alberto Negrin (con la canzone “Saharan Dream” di Morricone-Gane) e che nel’90 lavora ancora una volta con Ennio, realizzando - oltre ai due brani per lo score Achille Lauro, Viaggio nel terrore - la canzone “My heart and I”, scritta da Morricone insieme al figlio Andrea, con le parole di Leonie Gane, per La Piovra 5 (Il cuore del problema) di Luigi Perelli, ed un album di dieci canzoni - “Pearls - Amii Stewart Sings Ennio Morricone” (RCA – BL 74808 - LP/CD 1990) - prodotto da Olimpio Petrossi, registrato da Franco Patrignani ai Forum, con Morricone stesso che dirige la U.M.R., che, riassuntivamente, contiene l’intero repertorio di canzoni incise da Amii Stewart con Morricone.