03 Ago2014
I crudeli
Ennio Morricone
I crudeli (1967)
GDM Music CD 4332
17 brani – durata: 41’ 53’’
A solo un anno dalla chiusura della Trilogia del dollaro, Ennio Morricone si dedica a I crudeli, western on the road di Sergio Corbucci ambientato alla fine della guerra di secessione americana (1861-1865) e ispirato al racconto Guns of North Texas di Will Cook. Il protagonista è un colonnello dell’esercito sudista (interpretato da Joseph Cotten) in rotta verso casa ma fermamente intenzionato a continuare il conflitto per conto proprio. Per finanziare l’improbabile impresa, insieme ai tre figli, tutti ex militari confederati, assale un convoglio di unionisti e si impadronisce di un ingente bottino. Nascostolo poi in una bara avvolta in una bandiera di reggimento, fingerà di dover rimpatriare il cadavere di un generale.
Accompagna la banda una donna travestita da vedova per rendere credibile lo stratagemma e superare, durante il viaggio, gli inevitabili controlli da parte degli uomini di legge e dei nordisti. Quando costei morirà, uccisa da uno dei figli per aver tentato la fuga con la refurtiva, i quattro costringeranno un’altra a calarsi nella parte. Da qui in avanti però le tensioni latenti in seno alla famiglia verranno esacerbate fino a rivelarsi fatali.
L’epica e l’ironia dei film di Sergio Leone sono molto lontane in questa pagina del western all’italiana. Da parte sua il compositore romano, cogliendo l’intensità drammatica della storia, allestisce una partitura lugubre dove prevalgono da un lato gli assoli di tromba e i rulli dei tamburi, dall’altro sequenze sperimentali angoscianti e claustrofobiche: i primi sono riconducibili alla contestualizzazione militaresca, le seconde alla presenza di personaggi violenti e psicotici.
Il tema conduttore “I crudeli”, pensato per i titoli di testa e le scene di raccordo, ha una struttura melodica portata avanti da una tromba meno squillante e perentoria rispetto alle esperienze leoniane, una sezione ritmica mantenuta costantemente in primo piano (permangono gli schiocchi di frusta come unico elemento non convenzionale) ed un coro più coreografico che eroico.
“Un monumento”, una sorta di silenzio militare sempre per tromba e coro, compare a suggello delle situazioni più forti in cui protagonista è la morte: la strage iniziale ai danni del convoglio nordista, l’uccisione della prima finta vedova, la sparatoria con i banditi messicani e la cattura del loro capo, la sepoltura della bara contenente il bottino, il tragico finale, «costruito accuratamente in un crescendo di follia» (Marco Giusti). Utilizzate in vari punti, in alternativa al precedente oppure con la stessa funzione del tema principale, anche le versioni per chitarra elettrica “Dopo la congiura” e “I crudeli #2”.
“I crudeli (the widow)”, un fine arpeggio di chitarra elettrica, è l’unico intervallo di serenità e fa riferimento alla nascente simpatia tra la seconda finta vedova (in realtà una ragazza da saloon cooptata con l’inganno) e uno dei figli dell’ufficiale sudista.
Il resto della colonna sonora è occupato da brani tensivi e molto perturbanti, che pongono l’attenzione sui momenti di pericolo o di attesa e sul deterioramento delle relazioni nella famiglia di ex soldati che finirà per autodistruggersi: “Prima dell’assalto”, percussivo ed attraversato da note singole ed ostinate di piano con brevi ricami di chitarra elettrica (nel corso nel prologo); “La congiura” e “Seconda congiura”, simili al precedente con aggiunta dei fiati (a commento del tentativo di fuga della prima vedova e del reclutamento della seconda oltre che dell’arrivo dei banditi messicani); “Minacciosamente lontano”, combinazione tra contrabbasso jazzistico, percussioni e fiati fugaci (quando la carovana viene bloccata da una pattuglia di soldati dell’Unione); “Attesa del nulla”, dissonanze per organo elettrico, basso, percussioni e fiati (durante il tentativo da parte di uno sceriffo di aprire la bara, in occasione dell’incontro con un sergente cieco che aveva servito sotto il comando del defunto generale e nella resa dei conti con gli indiani).
Alcune curiosità: diverse parti della colonna sonora, tra cui lo stesso tema “I crudeli”, verranno adattate ad un western all’italiana più tardo, Il giorno del giudizio - Drummer of vengeance (1971) di Mario Gariazzo; più recentemente i brani “Un monumento”, “Minacciosamente lontano” e “Dopo la congiura” saranno inclusi da Quentin Tarantino nel suo Django Unchained (2012).