24 Mar2011
Il gioiellino
Teho Teardo
Il gioiellino (2011)
Universal Music
17 brani (14 di commento + 3 canzoni) – Durata: 1h 3’ 51”
Eppure, c'è di più. C'è qualcosa che va a toccare l'esperienza stessa d'ascolto di una colonna sonora. Al grado zero, i brani usati in un film dovrebbero quantomeno affiancarsi diligentemente e piacevolmente a inquadrature e montaggio; all'opposto, quando si raggiunge la vetta, la musica è strumento di messa in scena e dà forma al senso cinematografico, in modo più o meno emozionante, più o meno codificato, più o meno creativo.
Il gioiellino ha un carattere risolutamente libero: guardi il film e il racconto lavora a fondo su di te attraverso la musica ma quando la riascolti, lontano dal cinema, i ragionieri e i dirigenti della Leda non ci sono più e svanisce ogni nesso, pur logico e certamente corretto, con le storture umane e morali narrate dal film. Restano gli archi (citiamo Alexander Balanescu al violino e Martina Bertoni al violoncello), struggenti e a tratti durissimi, restano quegli intrecci di suoni che crescono ad ogni ascolto e appaiono sempre più tesi, laceranti, belli e ossessionanti in un modo quasi insopportabile. Difficile trovare aggettivi adeguati di fronte ad un'opera di tale fascino.
Il brano dei titoli di coda in particolare, "I'm Gonna Live Anyhow Until I Die", segue uno sviluppo tanto articolato, con una parte centrale fatta dagli archi assolutamente ammaliante, da apparire come un racconto musicale autosufficiente, solido e completo, in grado di evocare suggestioni lontanissime dal film e della bottiglie di latte.
Ottima colonna sonora, sì, ma innanzitutto un disco straordinario, questo Gioiellino.