13 Ott2010
Il vero e il falso
Giorgio Gaslini
Il vero e il falso (1972)
Digitmovies/Digitsoundtracks CDDM 154
13 brani - durata: 37' 35"
Classe 1929, il milanese Giorgio Gaslini è un musicista di solida probità professionale: all’iniziale formazione jazzistica ha successivamente affiancato lo studio della musica classica, diplomandosi in pianoforte, composizione, direzione d’orchestra, strumentazione per banda, canto corale e polifonia vocale. Tra le numerose attività che lo hanno visto impegnato nel corso degli anni, è compresa la stesura di oltre quaranta partiture per il cinema; purtroppo a tutt’oggi solo una parte di esse risulta adeguatamente documentata in formato digitale.
La Digitmovies contribuisce a colmare tale lacuna pubblicando la colonna sonora de Il vero e il falso, film in cui il regista Eriprando Visconti mette sotto accusa i misfatti e l’iniquità del sistema giudiziario. Oltre ai nove brani già editi all’epoca su 33 giri dalla Cinevox, dai nastri originali sono emerse altre quattro tracce inizialmente scartate, in virtù delle quali questa edizione assume una configurazione che può definirsi completa.
Per tratteggiare il dramma umano della protagonista Luisa (Paola Pitagora), donna che, tradita dal marito e accusata dell’omicidio dell’amante di lui, precipita in un baratro da cui non riuscirà più a risollevarsi, Giorgio Gaslini ha scritto un delicatissimo e malinconico movimento per orchestra d’archi e chitarra classica solista. Il tema, intitolato appunto “Luisa”, percorre in lungo e in largo lo score - è presente anche in versione per sola orchestra (“Viaggio nella nostalgia”) e con l’aggiunta dell’oboe (“Passaggio e tema II”) - e per lirismo ed intensità deve forse qualcosa ad alcuni momenti del celebre Concierto de Aranjuez di Joaquìn Rodrigo. Il commento prosegue con altri due toccanti motivi di matrice classica eseguiti da un organico leggermente variato: archi e clavicembalo per “Piccolo dialogo”; archi, pianoforte ed oboe per “Andantino neoclassico”. Le venature gialle presenti nella pellicola riecheggiano negli occasionali passaggi drammatici disseminati qua e là e in “Evanescenze”, quasi nove minuti di visionaria ed angosciante sperimentazione per percussioni e note di chitarre filtrate attraverso riverberi e delay. Da non perdere infine anche “Luisa (#2)”, splendida riduzione per chitarra classica sola del tema principale, e “Pianology”, improvvisazione per pianoforte al confine tra blues e jazz.
In definitiva, una OST di grande finezza e sensibilità, che si farà gradire sia dai cinemusicofili più sofisticati sia in generale dagli amanti della buona musica.