Addio Gerard Schurmann
Addio Gerard Schurmann
Ieri all’età di 96 anni ci ha lasciati il compositore, direttore d’orchestra e grande orchestratore Gerard Schurmann. Nato il 19 gennaio del 1924 a Kertosono, Kediri in Indonesia, nella sua carriera di autore di musiche per film ha scritto una ventina di commenti, databili dagli esordi nel 1948 – dove si firmava Gerbrand Schurmann – sino al 1997, per lo più pellicole horror e d’azione, quali, tra le più note, L’isola dei disperati (The Camp on Blood Island, 1958) di Val Guest, I due volti del Generale Ombra (The Two-Headed Spy, 1958) di André De Toth, Gli orrori del museo nero (Horrors of the Black Museum, 1959) di Arthur Crabtree, La tragedia del Phoenix (Cone of Silence, 1960) di Charles Frend, Konga - Terrore su Londra (Konga, 1961) di John Lemont, Cerimonia infernale (The Ceremony, 1963) di Laurence Harvey, L’inafferrabile primula nera (Dr. Syn, Alias the Scarecrow, 1963) di James Neilson, Stato d’allarme (The Bedford Incident, 1965) di James B. Harris, Attacco alla Costa di Ferro (Attack on the Iron Coast, 1968) di Paul Wendkos e lo score più celebrato di produzione Hammer per La nebbia degli orrori (The Lost Continent, 1968) di Michael Carreras e il non accreditato Leslie Norman. Nel 1963 ha composto il commento per tre episodi della serie televisiva di Walt Disney, Disneyland. Nel 1984, penultima sua scrittura per il Cinema, Pasquale Squitieri lo contatta per chiedergli di realizzare uno score in puro stile wagneriano (eseguito dall’Orchestra dell’Accademia di Santa Cecilia) per il suo film Claretta con Claudia Cardinale, Giuliano Gemma e Catherine Spaak, dopo che il regista campano ebbe un netto ‘No’ da parte di Ennio Morricone, precedentemente interpellato per scriverne le musiche. Breve aneddoto su Schurmann come orchestratore e direttore d’orchestra per la settima arte: in realtà fu Lui a dirigere la famosa partitura vincitrice dell’Oscar di Maurice Jarre de Il Dottor Zivago, film del 1965 diretto da David Lean, con Omar Sharif, Julie Christie, Geraldine Chaplin, Alec Guinness e Rod Steiger, invece dell’avvalorato Sir Adrian Boult.