Ghost The Music Of Fear: lo score oltre i confini dell’horror

Ghost The Music Of Fear:  lo score oltre i confini dell’horror
Mercoledì 31 ottobre 2012
ore 21.00
Biblioteca Comunale di Sammichele di Bari - Via Diaz, 33 - Sammichele di Bari
Ingresso gratuito

Atteso debutto il 31 ottobre presso la biblioteca civica di Sammichele di Bari del nuovo spettacolo live dei Ghost The Music Of Fear, metal band costituitasi nel 2009 che già gode di una certa popolarità  internazionale grazie alla novità rappresentata dalla sua proposta musicale: in buona sostanza un’intelligente miscela di suoni ed influenze che rilegge gli score classici del cinema horror, servendosi di sonorità ed arrangiamenti estremamente moderni. Rispetto a speculari esperienze di altri gruppi più noti (come i Daemonia di Simonetti) il progetto Ghost The Music Of Fear non si ferma a questo semplice approccio ma appare palesemente proiettato verso influenze musicali d’oltreoceano (i Lamb of God, in primis) trovando nel virtuosismo tecnico, la cura del particolare, la ricerca esasperata dell’effetto, le proprie peculiarità. Parlare di una semplice cover-band, in questo caso specifico, risulterebbe fortemente riduttivo oltreché ingiusto. Un progetto, dicevamo, nato – secondo quanto asserito dalla stessa band – con l’intento di spettacolarizzare gli score di genere, attraverso una musicalità e particolari soluzioni che mirano a contaminarli a tal punto da renderli “altra cosa” rispetto agli originali.  Ed in almeno due brani del loro repertorio - di cui “Colonne sonore” ha ricevuto in anteprima un prezioso demo – i risultati sono davvero sbalorditivi.  E’ il caso di due classici, “Sette note in nero” tratto dall’omonimo film di Lucio Fulci (composto dal trio Bixio-Frizzi-Tempera) e  “Tubular Bells” di Mike Oldfield dal film L’esorcista.
Basta ascoltare le due nuove versioni per capire fino a che punto il modello sia stato rimaneggiato. Nel primo caso l’ossessiva nenia ripresa anche da Quentin Tarantino in una famosa sequenza di Kill Bill 1, non aveva mai avuto una rivisitazione forse così rilevante. I Ghost The Music Of Fear sono riusciti a ridarle fiato, puntando su arditi arrangiamenti, con un ostinato ritmico di grande efficacia, un basso grintoso, una solida intelaiatura di tastiere ed un ‘solo’ di chitarra dal forte impatto emotivo.
Discorso non molto dissimile va fatto per l’altra rivisitazione, quel “Tubular bells” di Mike Oldfield che, scardinando i cliché del soundtrack tradizionale, diventava quarant’anni fa un irrinunciabile modello per le colonne sonore di genere. Al contrario del precedente esempio, “Tubular Bells” è un brano molto più inflazionato, ma anche in questo caso il tocco della band barese riesce a farsi sentire, introducendo un elemento di novità che mette in discussione la continuità del celeberrimo motivetto guida e lo ridisegna secondo una personalissima chiave di lettura.
Non c’è solo talento alle spalle, ma soprattutto una chiarezza di idee nel progetto alla base di questa formazione che fa perno sull’eterogeneità delle esperienze e sugli apporti individuali dei suoi singoli componenti.
Nata dall’incontro di due personalità molto diverse fra loro, Sabino Costantino (docente di musica, laureatosi in Discipline Musicali presso il Conservatorio di Bari) e Giovanni Aloisio (giornalista, scrittore noir, in passato turnista alla C&M), conta sul contributo determinante di due giovani e talentuosi musicisti, Cinzia Maurantonio e Francesco Sebastiani a cui si devono, da un lato un’impostazione più tradizionale e classicheggiante, dall’altro la proiezione avanguardistica verso le nuove tendenze del prog-metal contemporaneo.
Una miscela di suoni e colori che – ci auguriamo - non mancherà di manifestarsi anche nella performance live. Intanto i loro due official video, il già citato “Tubular Bells” e “Laid to rest”, spopolano in Internet, raggiungendo in poche settimane quasi 7000 visualizzazioni su You Tube. Per una neo-band italiana indipendente, senza alcuna etichetta solida alle spalle, appare certamente un risultato ragguardevole. Confidiamo, dopo i concerti, in un loro album ufficiale, regolarmente distribuito.