Reportage del cineconcerto dei più divertenti cortometraggi di e con Charlie Chaplin e Mabel Normand
Chaplinianamente Charlot - Il film narra, la musica evoca!
Reportage del cineconcerto dei più divertenti cortometraggi di e con Charlie Chaplin e Mabel Normand presso il Teatro Lirico Giorgio Gaber il 27 maggio 2023
“Il genio musicale di Chaplin è quello della rivolta organizzata contro le convenzioni, unita ad un perfetto sentimento per la realtà” (Ray Rasch)
Charlie Chaplin è stato non solo un illuminato, esuberante, pantagruelico e musicale regista, attore e sceneggiatore, anche uno dei primi casi di regista-compositore della Storia della Settima Arte, come pochi altri ve ne saranno a seguire nella Fabbrica dei Sogni su Celluloide. Assistere alla visione di suoi cortometraggi o lungometraggi – splendidamente e faticosamente restaurati dai maghi di varie archeologiche e saggie cineteche sparse per il mondo che ancora credono e persistono (a ragion veduta) nel voler preservare questi capolavori del Cinema Muto ad imperitura memoria – è sempre qualcosa di sfolgorante.
E ascoltare nuove partiture a compendio delle sue geniali e matte scorribande su pellicola, incessantemente inzuppate di malinconiche e sentimentali trame o sottotrame, seppur in taluni casi ingravidate di cattiverie (sia da parte di Charlot che dei comprimari) assai gratuite ma pur sempre divertentissime (d’altronde è la bellezza focalizzante del suo far cinema), è un’altrettanta linfatica gioia vitale, essenzialmente intrisa di scoperta.
Non invidio mai e poi mai chi, in qualità di compositore sia esperto che alle prime armi, deve mettersi a confronto con le partiture caposaldo chapliniane per poi doversene (quasi) distaccare, creandone delle nuove che siano non soltanto efficaci ma evocative a commento delle sue opere filmiche; difatti lo stesso Chaplin (Londra, 16 aprile 1889 – Corsier-sur-Vevey, 25 dicembre 1977) sosteneva (perfettamente) che <<Il film narra, la musica evoca!>>, e non è cosa così scontata che vi si riesca al primo approccio. Rossella Spinosa (da noi intervistata in più occorrenze), compositrice e musicista rinomata internazionalmente, con all’attivo all’incirca 130 nuove colonne sonore per varie tipologie di film, documentari e cortometraggi dell’epoca del muto, nonché autrice per il teatro e di importantissimi lavori orchestrali e da camera, realizza per una serie di cine-concerti dal titolo “Chapliniana” – quello che recensiamo si è svolto all’interno del ciclo di eventi musicali denominati “Musical Square” organizzati dal Teatro Lirico Giorgio Gaber di Milano – una doppia partitura che lasciamo alla medesima compositrice milanese di raccontarcela in una nostra breve intervista che ci ha rilasciato alla fine del cine-concerto stesso: “In questa produzione ho messo a fuoco due modalità diverse di elaborazione del materiale e dell’approccio alla sonorizzazione del cinema non sonoro. Da un lato una partitura - quella per Mabel Normand - fondata su contrapposizioni di sezioni strumentali, con rielaborazioni di materiali provenienti dall’ambientazione classica dello slapstick e l’alternanza con uno stile, invece, dal sapore quasi dissacrante, con sezioni fortemente contemporanee. Dall’altro una partitura per The Vagabond che, pur nella sua assoluta originalità, potesse portare l’ascoltatore nel mondo chapliniano più puro, riconoscendo a Chaplin la sua capacità di stupire, coinvolgere, emozionare e supportandolo con una musica che potesse esaltare lo scibile di sensazioni che il grandissimo attore e regista evocava sullo schermo. La fortuna di lavorare con musicisti che comprendono pienamente la mia musica, dal direttore Alessandro Calcagnile, ai colleghi tutti, che eseguono con attenzione ma soprattutto con gioia queste partiture, è davvero poi impagabile”.
Dal canto nostro non possiamo far altro che rimarcare che la Spinosa, al pianoforte, in questo cine-concerto con un’onorevole esecuzione dal vivo dell’Orchestra di Bellagio e del Lago di Como diretta dal maestro Alessandro Calcagnile, attento e puntuale nelle sottolineature variative della partitura sul girato, ha saputo commentare con enorme adeguatezza e brillantezza compositiva, tra pagine à la russe, appropriate e ripetute dissonanze, motivetti giocosi o romanticheggianti (senza scadere nel mieloso più agevole), ballabili anche dalle risonanze folcloristiche irlandesi, celate intrusioni di famosi leitmotiv del repertorio chapliniano (in primis quell’incantevole e inevitabile “Smile” da Tempi moderni), il noto, tenero e salvifico Il vagabondo (The Vagabond), cortometraggio del 1916 interpretato, diretto e prodotto da Charlie Chaplin e il cattivello e bugiardesco Charlot falso barone (Caught in a Cabaret) – che ha preceduto nella scaletta del programma dell’evento milanese The Vagabond –, un corto del 1914 diretto dalla “Charlot al femminile” (come la ebbero a definire), Mabel Normand (New Brighton, 9 novembre 1892 – Monrovia, 22 febbraio 1930), attrice, sceneggiatrice, regista e produttrice statunitense.
Il pubblico presente, diviso equamente tra giovani, piccini, adulti e anziani, ha gradito non poco, perché sempre e comunque vedere, e specialmente sentire, Charlot-Chaplin sul grande schermo accompagnato dalla sua musica o quella di altri compositori dalla bravura ineccepibile, come in questo frangente la colta, preparatissima e originale Rossella Spinosa, è un piacere che non si può descrivere bensì vivere dal vivo, quindi vi invitiamo a non perdere momenti del genere, perché ne giova la salute emotiva e quella artistica che vi è in tutti Noi. Eccome se vi è e va pure nutrita spesso!
Foto di Massimo Privitera