“Eternal Vow” da La tigre e il dragone di Tan Dun all’Elba Festival 2014
“Eternal Vow” da La tigre e il dragone di Tan Dun all’Elba Festival 2014
L’anno in corso segna il bicentenario dell’arrivo di Napoleone Bonaparte in esilio all’Isola d’Elba avvenuto in data 3 maggio 1814 e la diciottesima edizione del Festival Elba Isola Musicale d’Europa (www.elba-music.it), svoltosi dal 28 agosto al 7 settembre, che ha voluto ricordare l’avvenimento in modo intenso e articolato, spingendosi anche oltre i confini della musica per approdare pure al teatro e alla letteratura.
Malgrado le difficoltà di ogni tipo che avvolgono la vita culturale ed economica del nostro paese, il Direttore Artistico George Edelman e il Direttore Musicale Jurij Bashmet sono riusciti a mettere in piedi un programma di eccezionale qualità e prestigio che onora la meravigliosa isola toscana e mantiene la manifestazione ai vertici della vita musicale del continente europeo.
Come avviene da alcuni anni la manifestazione elbana viene aperta dal Jazz che quest’anno ha visto esibirsi il Trio Mina Agossi e il New York All-Stars Quintet. L’impegno relativo alla musica classica viene come sempre in gran parte sostenuto dal formidabile complesso dei Moskow Soloists guidati dal direttore e solista Jurij Bashmet e dall’alternarsi di affermati solisti fra cui, in questa edizione, i pianisti Enrico Pace e Ksenja Bashmet, il clarinettista Romain Guyllot, il violoncellista Mario Brunello e il Merlin-Ensemble di Vienna.
Accantonato per difficoltà tecniche - dovute anche alla sua abnorme durata - la proiezione del film muto Napoleon (1927) di Abel Gance il cinema ha avuto comunque una suggestiva e coinvolgente presenza in musica nel concerto di chiusura tenuto al Teatro dei Vigilanti il 7 settembre.
Il carattere associativo ed eclettico del linguaggio musicale elaborato da Tan Dun affascina per la spontaneità espressiva, la fantasia timbrica e la raffinatezza ritmica e strumentale con cui egli arriva a coniugare esperienze musicali di mondi lontani, ponendosi in confronto con nuove prospettive espressive e architettoniche anche muovendosi in modo singolare e originale perfino in campo multimediale.
Del musicista cinese, di cui egli ha registrato su cd il magnifico “Concerto per pipa e orchestra d’archi” (CD Onyx 4027), il Maestro Bashmet ha inserito in programma il brano “Voto eterno” (Eternal Vow) tratto dalla colonna sonora composta per il film La tigre e il dragone di Ang Lee (Premio Oscar 2000) e quarto brano della suite per violoncello e orchestra tratta dalla colonna sonora e intitolata “The Crouching Tiger”.
La versione eseguita all’Elba è un arrangiamento per viola, sintetizzatore e archi dedicata dal compositore cinese a Jurij Bashmet, che si presenta nella sua abituale veste di impareggiabile solista e nell’occasione lasciando guidare l’orchestra al maestro Norbert Balashov, tra l’altro anch’egli solista di questo coinvolgente strumento. Pur non costituendo il Leit-Motiv della scrittura il tema tratteggiato dalla viola sostenuto dall’ardente carica romantica degli archi, avvolta in suggestive atmosfere orientaleggianti e punteggiata dalle ondeggianti scansioni del sintetizzatore che riproduce l’inconscio sonoro di un clavicembalo, ne rappresenta il momento culminante. Malgrado la sua eleganza, la profonda carica atmosferica e tensione interiore il soundtrack di Tan Dun non trova purtroppo adeguata rispondenza in un film nel complesso mediocre, carico di plateali e inverosimili sequenze di stunting che finiscono per rendere evanescente l’atmosfera magica e misteriosa di un messaggio interiore che lo spettatore finisce per non percepire.
Il precario montaggio e la sua prevalente funzione esornativa volta a coprire i numerosi punti deboli del film senza quasi mai raggiungere un rapporto adeguato ed equilibrato con le immagini e con i dialoghi porta la suggestiva scrittura di Tan Dun, come del resto molto spesso avviene, a travalicare con il suo intrinseco elevato risultato artistico la qualità del lavoro per cui è stata composta. Molto più avvincente quindi poterla ascoltare in un concerto dal vivo come è avvenuto all’Elba, anche se per un breve assaggio.
Bashmet e la sua orchestra hanno poi firmato una grandiosa esecuzione della – per l’occasione – immancabile “Sinfonia n.3 in mi minore op. 55” ‘Eroica’ dedicata al condottiero francese.
Malgrado l’esiguo organico orchestrale di trentatre elementi potesse trasmettere l’aspettativa di un’esecuzione dal carattere filologico, Bashmet con la sua interpretazione va fortunatamente in direzione completamente opposta nel suo delineare la partitura in una dimensione sonora monumentale, esaltandone l’interiore tensione espressiva e drammatica e nel conferirle una ricca varietà di accenti e scelte timbriche che proiettano il capolavoro di Beethoven verso nuove prospettive armoniche.
Nella prima parte del sostanzioso programma ha avuto come protagonista la pianista Ksenja Bashmet, figlia d’arte, accompagnata dal genitore Jurij alla guida dei Moskow Soloists, impegnata in un’avvincente esecuzione del “Concerto n. 1 in do maggiore op. 15” di Beethoven. La solista sa cogliere magistralmente lo spirito epico del concerto e fraseggia con raffinata eloquenza, profondo senso poetico, impressionante maestria tecnica mentre dialoga in perfetta intesa con le avvolgenti e intense figure tratteggiate dall’orchestra.
In apertura del concerto il giovanissimo violinista ucraino Dmitry Udovicenko si è esibito nella “Sonata n. 1 in sol minore” per violino solo di Eugène-Auguste Ysaeye, e nell’occasione è stato insignito dell’Elba Festival Prize 2014 consegnatogli dal Maestro George Edelman, fondatore del Festival e Direttore Artistico e dal Dr. Elvio Bolano, Presidente dell’Associazione Amici del Festival.
Strepitoso successo di un appassionatissimo pubblico che gremiva il suggestivo Teatro dei Vigilanti a Portoferraio.
Sottolineiamo infine l’importante e prezioso contributo reso alla manifestazione elbana da parte di Arnaldo Gaudenzi, tecnico del suono e del Prof. Valerij Voskobojnikov, responsabile della presentazione musicale.