E’ il caso di dirlo. Cannes bagnata, Cannes fortunata. Sotto le nuvole e un sole birichino che si è concesso misuratamente, come un divo, si è svolta la kermesse festivaliera tout court più chiacchierata del mondo. La pioggia, se da un lato ha reso il tutto più romanticamente nostalgico, dall’altro ha quasi del tutto cancellato la programmazione -peraltro interessante - del cinéma de la plage. Si tratta del noto appuntamento annuale alla plage Mace, a pochi passi dal palais du festival, che tutte le sere a partire dalle 20.30 propone un film (gratuito e aperto a giornalisti e pubblico) preceduto da 45 minuti di concerto dedicato al mondo delle colonne sonore (45 minuti utili anche a far calare le tenebre per permettere così la proiezione). Il programma, oltremodo ricco e stuzzicante, citando alla rinfusa, proponeva da
Bonnie e Clyde (preceduti da Nadara: la musique Tsigane au cinéma _the Gypsies soundtracks_) a
Captain Blood (preceduto da les musiques de film “à la francaise”), passando per
I Am A Fugitive From Chain Gang (preceduto da un omaggio a Ennio Morricone),
Blazing Saddles (preceduto da Chanson ciné–soundtrack),
Whatever Happened To Baby Jane (preceduto da la musique spychadélique au cinéma, hommage à David Lynch), e
Matrix (preceduto dal favoloso concerto sulla musica rock nel cinema, eseguito da Richard Kolinka, Raphael, Cali, Oli le Baron). Meno mondana dello scorso anno, questa edizione cannoise 2008, ha comunque regalato delle belle soddisfazioni, se non proprio ormonali (no Jude Law, no party), almeno cinefile.