Per Aspera - La webserie

cover per asperaMarco Cascone
Per Aspera (2022)
Ala Bianca Group Srl
12 brani – Durata: 28’46”



Una webserie nata da un progetto formativo dell’Istituto Filippo Traina di Vittoria in Sicilia, denominato “L’Officina dei Sogni”, che partendo dal territorio di ideazione è approdata a poco a poco, con enorme successo internettiano (oltre 140.000 visualizzazioni), oltre i confini siculi sino in Inghilterra, Brasile, USA, Australia e Germania, conquistando una bella fetta di fan in Europa e oltreoceano.

Per Aspera, composta da dieci brevi episodi della durata che varia tra gli 8’ e i 9’ ciascheduno, pubblicata sul web con cadenza settimanale, ha ottenuto consensi entusiastici ed è stata prodotta da Cinestudio Groucho Marx e realizzata da BeStudio, girata in 25 giorni in ben ventidue differenti location (perfino l’ex base Nato, per gentile concessione del Comune di Comiso), con la partecipazione appassionata di oltre quaranta studenti e un centinaio di comparse, eppure attori professionisti che hanno lavorato nel cinema nazionale. Per Aspera è una parte del noto motto latino “per àspera ad astra”, che tradotto significa “attraverso le difficoltà, fino alle stelle”, e narra le vicende di Vittoria (interpretata dall’intensa e brava Marika Senia), una ragazzina cocciuta, molto coraggiosa e sprezzante di ogni pericolo che il 31 ottobre del 1989 entra in una grotta vicino al mare perché vuole trovare ad ogni costo il leggendario tesoro di Re Cucco, con il quale poter coronare il sogno di andare definitivamente in America con tutta la sua famiglia. Questo periglioso viaggio in un labirinto di cunicoli scavati sotto la città di Boscopiano, dove vive sin da piccola, la condurranno, in un vorticoso andirivieni tra passato e futuro, a doversi commisurare con la sua identità e con le sue radici, con gli occhi ancora ingenui e innocenti di un’adolescente che sa, per fortuna, ancora stupirsi della bellezza reale e naturale delle cose. La webserie vede al montaggio, alla sceneggiatura (con Germano Tarricone) e alla regia Andrea Traina e alle musiche il Maestro Marco Cascone (Italo, Sul più bello) che per questa fiaba moderna compone una partitura che sembra ricordare, nella struttura portante di matrice elettronica, stralci tematici simil Stranger Things e La storia infinita ma solo all’apparenza.
Questi stimoli musicali molto anni ’80 che sin dall’iniziale tema “Main Theme Per Aspera” sanno perfettamente quali percezioni e climi ricreare ed evocare – il leitmotiv è un girotondo synth affine ad una nenia dalle nuance orrorifiche che stillano carpenteriane ridondanze (il pezzo “Overboard” ne esprime ancora di più la concettuale idea compositiva di partenza) – hanno ascolto dopo ascolto un fascino non scontato. “Per sempre fratelli” ci mostra un tema nostalgico e intimista in crescendo; però con “Ricordi di famiglia” e “Sognando l’America” ci si accosta alla menzione cinefilo-musicale pura e dura, di cui Cascone è un vero esperto e appassionato, toccando con note sintetiche ben architettate quelle arie misteriche (la prima traccia) e svolazzanti (la seconda) alla Storia Infinita del 1984, di cui sopra, scritte dal compositore e musicista tedesco Klaus Doldinger. John Carpenter e Stranger Things palpitano in principio del brano “La tempesta del re” per cedere il posto ad un violoncello campionato che delinea un tema tetro sopraffatto dal rombo del tutti orchestrale (sempre campioni). “Non mi fermerete” è freneticamente pop epico anni Ottanta in linea con La Storia Infinita mentre il lungo “Una vecchia leggenda” suona williamsiano con un leitmotiv dolcemente e apertamente eroico e dinamico, con intermezzo alla Alan Silvestri tra il tremebondo e il tensivo, con quel suo tintinnare che ricorda un inciso di Ritorno al futuro, per andare a chiudersi cupamente e al contempo epicamente di nuovo sui binari alla John Williams. “2049” parte oscura e fumosa (si parla di un futuro non propriamente roseo) con quel suo progredire circolare, ipnotico e sempre più angosciante, che ha il suo apogeo da scary music nel successivo vocal-industrial-sperimentale “Voci dal futuro”. Tutto rientra verso lidi rincuoranti e teneramente leggeri con l’arioso e valzeristico tema di “C’è ancora una volta”, che sembra nato dalla bacchetta animata di un Joe Hisaishi per l’amico Hayao Miyazaki. “End Titles” termina il viaggio di Vittoria con un adagio affettuosamente in levare ed epicamente vittorioso come il nome della protagonista, con la parte centrale del pezzo che ne canta le doti ardimentose e altrettanto vorticosamente misteriose (magiche) con un incalzante crescendo synth a chiosa di una storia senza fine tra ieri e oggi con lo sguardo sempre diretto verso la fantasia in modo che i sogni divengano realtà.

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