The Lone Gunmen / Harsh Realm

cover_the_lone_gunmen.jpgMark Snow
The Lone Gunmen / Harsh Realm (Id. - 2001/1999-2000)
La-La Land Records LLLCD 1135
33 brani – Durata: 77' 42''

Le due colonne sonore composte all’inizio 2000 per Fox Television e raccolte da La-La Land Records in un CD per complessivi 33 brani, dimostrano la versatilità di Mark Snow nell'accostarsi a filoni complementari e alternativi al leggendario X Files. The Lone Gunmen è lo spin-off di quest'ultimo ma con una vena umoristica, mentre Harsh Realm è basato su un fumetto di fantascienza e fantapolitica di James Hudnall e Andrew Paquette, nel quale un soldato si trova a combattere in un gioco di simulazione militare dominato da un dittatore mondiale. Tematicamente variegato è quindi il materiale dato alle stampe, poiché sono compresenti invenzioni musicali umoristiche o comunque leggere da ascoltare e ambientazioni molto più cupe ed indecifrabili. Filo rosso dei due lavori è comunque la maestria dell'autore – di cui fra l'altro, nell'ottimo libretto come sempre incluso negli album targati La-La Land Records, viene ricordato un passato come virtuoso oboista! – e la piattaforma tastieristica per la quale egli è diventato famoso. “The Lone Gunmen Main Title”, che si apre con una citazione dell'inno nazionale statunitense alla Hendrix, prosegue con un assolo di chitarra live (Nicholas Kirgo) accompagnata dalle tastiere, espediente questo ripetuto con successo in diverse altre tracce. Le note (o meglio l'idea) di questo tema principale affiorano continuamente in superficie attraverso disinibite manipolazioni. Solo per citare i casi più brillanti: “Lost Causes” e “Tailing” - brano quest'ultimo decisamente accattivante e originale. In salsa “latina” invece altre due tracce che si rifanno all’episodio intitolato Tango de los Pistoleros. Da apprezzare inoltre le meditative “Lost Puppy / Confession”, per piano elettrico e “Wool/Poly Blend” per pianoforte campionato e archi. Di tutt'altra tempra il tema “Harsh Realm Main Title”, che apre la seconda parte dell'album all'insegna dei pad ambient, dei graffianti sinth techno e delle sperimentali fusioni vocali ed etniche. In tali frangenti Snow dà probabilmente il meglio di sé in quanto supera la semplice didascalia e regala degli eterei “movimenti” alle tastiere che vivono indipendentemente dalle immagini. Brani come “Over-Looking Tradition”, “The Wound” e “Love Letter” presentano spettacolari innesti vocali, un essenziale tema al piano e vibranti pad sotterranei. Le parentesi tensive (“Virtual Vista”) fanno da contraltare alle evocative voci angeliche campionate di “Trickster” e “Two On A Switch”. Impreziosiscono l'ascolto le due versioni, completa ed estesa, del tema principale, per il quale l'autore riferisce di aver fatto ricorso a campioni audio manipolati della voce di Mussolini (!). Nel complesso, un album eclettico e mai scontato, con una ricerca interessante sulle fonti sonore alternative senza che ciò ne pregiudichi la fluidità e piacevolezza d'ascolto.

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