Fringe

cover_fringe.jpgMichael Giacchino, Chris Tilton, Chad Seiter
Fringe (Id. - 2010)
Colosseum VSD (CVS) 7013.2
24 brani – durata: 70'39''

 

L'album uscito nell'aprile 2010 raccoglie la musica della prima stagione di Fringe, serie  dell'americana Fox con una trama al confine che richiama altre fiction come X Files. Per l'episodio pilota l'ideatore nonché autore del title theme, J.J. Abrams (Lost), ha puntato ancora su Michael Giacchino, mentre le altre puntate sono state affidate ai due collaboratori Chris Tilton e Chad Seiter. Anche se complessivamente l'album raccoglie la musica di quattro autori, l'ascolto risulta fluido: dalle sequenze adrenaliniche riccamente orchestrate alle atmosfere meditative ed essenziali, l'impatto è quello di una colonna sonora ben assortita e, nei limiti del riferimento di genere, anche ricca di sorprese. Vale la pena di soffermarci anzitutto sulla brevissima traccia iniziale composta da Abrams, che come si sa ha già scritto altri jingle per le sue produzioni televisive. Forse non è azzardato sostenere che il destino di una fiction dipende sempre più dal modo in cui essa è confezionata e proposta a livello mediatico, quindi anche il tema iconico agisce come una chiave di ascolto e di lettura, una sorta di imprinting sonoro che il pubblico riconoscerà immediatamente più o meno nello stesso modo con cui riconosce e si affeziona alla marca di un prodotto. “Fringe Main Title Theme” è in realtà piuttosto banale nella sua grammatica musicale (un arpeggio al pianoforte ripetuto e accompagnato da timpani e archi) ma trasmette l'ingrediente fondamentale, quella dose di mistero in note, che suscita curiosità nell'ascoltatore. Purtroppo solo due brani di Giacchino sono stati inseriti nell'album, sebbene l'italo-americano abbia senza dubbio ispirato tutta la musica. “The Bishop of Essex County”, pezzo cameratistico con una costruzione ripetitiva (come nella maniera del premio Oscar) e “I See Frozen People”, che si basa su un tappeto sintetizzato e su espedienti vistosi di glissando e sforzati. In entrambi i casi l'impressione è quella di un revival di Lost ma con una maggiore dose action che non guasta, soprattutto su “I See Frozen People” che presenta peraltro un sound maggiormente elettronico. Le tracce che seguono insistono negli ingredienti fondamentali giacchiniani, ovvero tastiere e orchestra sempre più allargata. Titoli come “The Shocking Dead” e “The Chess Club” regalano vere e proprie scosse di adrenalina degne della tradizione williamsiana. Le brillanti invenzioni di Chad Seiter emergono anche e soprattutto nello splendido spartito per violoncello che caratterizza la parte centrale di “The Dreamscape”, un gioiello di intensità struggente che non ci si aspetterebbe di trovare in OST di questo tipo. Nei brani che seguono, a firma di Chris Tilton, si ritorna invece ad atmosfere più stereotipate, caratterizzate da tappeti tastieristici, arpeggiatori e brevi temi talvolta tendenti al pasticcio rock (“Masters of the Multiverse”, “Now That's Just Nicked Up”, “Sanford and Shunned”, “Keeping Up With the Jones”). L'orchestra è quasi sempre relegata in secondo piano fatta eccezione per “Reiden Out the Storm”, uno spartito molto interessante che fa sfoggio di dense imbastiture timbriche e di una disinvolta orchestrazione. Conclude l'album l'eclettica “All Along the Bell Towers”, che ricorda i recenti temi zimmeriani con un finale apocalittico. A conclusione, non si può che rimarcare lo standard qualitativo molto alto per un prodotto seriale. Sebbene i due autori non sfuggano al riferimento di genere e talvolta all'abuso delle ambientazioni sintetiche, lo score valorizza magnificamente la compagine orchestrale con pezzi sinfonici che si ascoltano con estremo piacere.

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