The Flash

cover_the_flash.jpgShirley Walker & Danny Elfman
The Flash (id – 1990)
La-La Land Records LLLCD 1101
Cd 1: 35 brani – durata: 77’05’’
Cd 2: 34 brani – durata: 77’09’’

Dopo circa vent’anni di lunga attesa l’etichetta statunitense La-La Land Records mette al segno un altro grande colpo musicale proponendo una ricca edizione limitata a 3000 copie dedicata alla celebre serie televisiva The Flash, resa famosa non solo grazie alle interpretazioni di John Wesley Shipp e Amanda Pays, parte del merito infatti è attribuibile all’interessante e corposa partitura composta e diretta da Shirley Walker (Memoirs of an Invisible ManFinal Destination), e supportata dal seducente tema scritto da Danny Elfman, indiscutibilmente uno degli artisti più capaci di raccontare musicalmente le gesta dei supereroi targati Marvel o DC Comics. Il doppio cd offerto dalla giovane etichetta specializzata offre una selezione musicale pari a circa 2 ore  e mezza di ascolto, proponendo sia le pagine composte per il celebre episodio pilota che per altre 6 puntate, andando a colmare una grossa lacuna nella pubblicazione dei lavori della grande artista tristemente scomparsa nel novembre del 2006.

Uno degli elementi che per anni ha alimentato l’impaziente attesa degli appassionati è stato il bisogno di poter mettere a confronto l’intera opera composta da Shirley Walker con il lavoro svolto da Danny Elfman per il Batman di Tim Burton, soprattutto a causa della presenza dell’autrice nel ruolo di direttore d’orchestra per la partitura cucita sul profilo dell’uomo-pipistrello.
Cimentandosi nell’ascolto dell’album, il quale viene aperto dal tema della serie, non è difficile in effetti carpire già dopo pochi istanti alcune tra le sfumature stilistiche e timbriche caratterizzanti dell’opera composta per il film interpretato da Michael Keaton, risalente all’anno subito precedente alla messa in onda di The Flash. In pezzi come “First Flash Attack” o “Meeting Tina / Treadmill” si captano subito alcune assonanze con i brani di commento più caratterizzanti di Batman, il che alimenta notevolmente la leggendaria voce di corridoio per cui Shirley Walker abbia fatto molto di più che dirigere l’orchestra durante l’incisione della partitura.
C’è da tenere in considerazione però la presenza del tema portante, dal quale inevitabilmente l’autrice non si discosta, riproponendo eroicamente il leitmotiv all’interno delle sequenze che vedono il muscoloso supereroe vestito di rosso alle prese con le sue gesta, come l’imponente “The Flash Joins The Fight”.
A differenza dell’episodio pilota, le pagine scritte per le altre puntate della serie assumono un sapore leggermente differente, che pur mantenendo quell’alone di oscurità che altro non è che il figlio diretto del Batman di Tim Burton, si discostano in parte dalle sfumature timbriche della prima puntata. Nelle pagine di Capitan Cold o The Trickster si respira una insistente atmosfera beffarda, che va a fondersi con l’orchestrazione tetra e oscura, generando incastri alquanto singolari, come il brano “Car Phone Call / Megan In Distress”, che porta con se uno sviluppo melodico dal gusto retrò, molto meno martellante rispetto alle tipiche pagine scritte da Elfman per il genere.
Shirley Walker sembra infatti aver giocato con la psicologia dei personaggi, tralasciando il metodo d’approccio poderoso e perforante indicato dal collega, dedicandosi ad un commento più rarefatto, che si evolve di movimento in movimento, passando dalle ritmiche swing di “The Lounge Lizard” alle sonorità in perfetto stile anni ’50 di “Barry Gets Hung Up”.
Lo stesso metodo d’approccio torna anche nei brani provenienti dall’episodio Watching The Detective, nei quali l’autrice torna a utilizzare sonorità dalle ritmiche swing e scaldate da una linea di basso molto soft, che va a fondersi splendidamente con gli archi e il pianoforte (particolarmente apprezzabile nel brano “Lounge Lizard / Man Behind The Mask.”).
Le pagine composte per gli episodi Done With Mirrors e Ghost In The Machine invece tornano ad avvicinarsi all’approccio utilizzato per il commento del primo episodio, proponendo quel mix di sviluppi beffardi e cupi, caratterizzati da un’orchestrazione attenta soprattutto nei confronti del pianoforte e degli ottoni, che inevitabilmente riportano alla mente alcune delle sequenze più belle tra quelle che Danny Elfman ci ha regalato durante il commento delle assurde gesta del Joker.

Mettendo a confronto i vari elementi che costituiscono l’aspetto visivo della serie bisogna in effetti ammettere che la similitudine con la pellicola diretta da Tim Burton nel 1989 sia innegabile, soprattutto per quanto riguarda ambientazioni e design dei due supereroi, entrambi figli della DC Comics. Volendo in più riportare alla mente le parole che accompagnavano in Italia il lancio promozionale della serie televisiva, che introducevano lo spot con “Dai produttori di Batman”, è davvero impossibile non comprendere come l’assonanza tra le partiture sia indiscutibilmente risultato di una volontà da parte della produzione, che non a caso ha voluto coinvolgere Danny Elfman commissionandogli il tema portante.
Guardando all’interno dell’opera di Shirley Walker si scopre un lavoro solido, compatto, e molto eterogeneo. Una serie di sviluppi timbrici che vanno ad incastrarsi e fondersi con sonorità molto distanti nel tempo e differenti nello stile, ma assolutamente complementare nel momento in cui l’autrice s’impegna nella fusione di sound così diversi.
Si noti inoltre l’impegno così attivo della donna nel campo della fantascienza e del commento di pellicole molto cupe, che si tratti delle collaborazioni con John Carpenter per Fuga da Los Angeles o Memorie di un Uomo Invisibile, oppure delle più inquietanti pellicole della fortunata serie Final Destination.
Innegabilmente tra Shirley Walker e Danny Elfman c’è stata una invidiabile sinergia, dovuta ad una visione assai simile sotto alcuni punti di vista del modo di fare musica applicata, e d’altra parte come avrebbe potuto essere diversamente, avendo i due condiviso numerosi progetti, seppur ognuno ricoprendo il proprio ruolo.

Sia che l’ascolto di The Flash alimenti o elimini definitivamente dubbi e aneddoti riguardanti la carriera dei due artisti, resta innegabile la bellezza e la capacità di coinvolgere di queste brillanti e poderose pagine musicali, che La-La Land Records propone in questo elegante album, corredato di un generoso libretto ricco d’informazioni e capace di catturare l’ascoltatore dal primo all’ultimo brano.

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