Venezia-Hollywood. Pino Donaggio musicista per il cinema e la televisione

cover libro venezia hollywood pino donaggioRoberto Pugliese
Venezia-Hollywood. Pino Donaggio musicista per il cinema e la televisione (2023)
Edizioni Falsopiano (Falsopiano Cinema)
Pagg. 168



Quando ho saputo che era in uscita un volume di Roberto Pugliese dedicato alla cinquantennale carriera di Pino Donaggio come compositore per il cinema, ho pensato subito che era il libro che ancora mancava e che solo il “donaggiologo” più autorevole e importante lo avrebbe potuto concepire e scrivere, proprio perché da sempre Roberto accompagna, studia e analizza con passione e straordinaria capacità critico-analitica il percorso musicale di Donaggio nella Settima Arte.

Il libro si propone come una grossa macchina da presa che immortala i momenti salienti del lavoro di Donaggio per il cinema e la televisione, analizzando per capitoli monografici i generi, gli stili e i registi di una filmusicografia molto ampia e variegata e quindi di non facile analisi. L’ “approdo prodigioso” al cinema con il suo primissimo Don’t Look Now di Nicolas Roeg (uscito in Italia esattamente mezzo secolo fa, il 13 dicembre 1973 col titolo A Venezia… un dicembre rosso shocking) e la codificazione di un linguaggio personale per musicare ogni esperienza emotiva è principio generatore di una lunga storia di indefessa e clinica ricerca di soluzioni musicali griffate alla perfezione e inusuali, stimolate da sfide registiche praticamente di ogni tipo e aspettativa. La paura, il rosso e il noir, il thriller depalmiano, i drammi autoriali, le commedie e gli enigmatici intrighi della detection, così come la poliedrica espressione del piccolo schermo, tra biopic o prestantissime serialità a fagocitazione domestica, sono la materia prelibata dell’indagine e della riflessione in parte storico-documentaria e in parte di analisi concettuale ed estetico-applicativa che Pugliese cuce e conduce, forte di un’eleganza gergale e letteraria e una fluidità argomentativa imbattibili, rigorose quanto mai autoreferenziali e giustamente concepite per un essenziale rispetto e una doverosa valorizzazione e divulgazione del Donaggio pentagrammato e della quanto-più-possibile comprensione e degustazione del bello degli esiti su pellicola del musicista veneziano. E in effetti, da cultore e saggista a mia volta, curioso  e attento nei confronti della musica di Pino, mi son sempre sentito impotente e mai all’altezza della grandezza di ciò di cui tentavo di scrivere e mi sono sempre chiesto (ancora adesso, dopo dieci anni) come si possa tradurre su carta, in parole grafiche, ciò che un musicista come Donaggio ha prodotto in questa lunghissima estrosa e intimistica canàbasi artistica alla celluloide che è lavoro ma anche vita, umanità, ingegno e produzione di settore, arte applicata e sogno; un grande sogno Made in Italy. Tutto è partito da un vaporetto a Venezia, da una predestinazione forse. Mi sento di ringraziare Pino per aver reificato pagine musicali toccate da una mano invisibile di esoterica deriva e poi Roberto, per esserne un po’ un “evangelico” trascrittore e narratore audace e perfetto per aiutarci a capire, apprezzare e (ri)scoprire Pino Donaggio, la sua musica, la sua essenza e le opere cinematografiche e televisive che lo annoverano come unico, preziosissimo e aurato coautore.
A corredo del saggio librario, un accurato e ottimo apparato con la filmografia, la discografia, la bibliografia e la sitografia. Da avere e leggere quanto prima, per chiunque.

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