Napoleon

cover napoleon pjippsMartin Phipps
Napoleon (Id. – 2023)
Milan Records
15 brani – Durata: 47’37”



Magari il nome di Martin Phipps, compositore di 55 anni, non vi dirà a primo acchito nulla, però se nomino le serie di successo The Crown, Peaky Blinders o Wallander (la versione british con Kenneth Branagh) una lucetta in testa vi si accenderà all’istante. Il britannico lavora per la TV e il Cinema dal 1994 e ha in carnet molti riconoscimenti e nomination, tra i quali due Bafta, un Ivor Novello Awards e cinque candidature agli Emmy. Il regista Ridley Scott, dopo aver ascoltato le sue partiture per The Crown, che portano la firma, in minima parte, anche di Rupert Gregson-Williams e Lorne Balfe, con tema principale di Hans Zimmer, lo ha voluto per il suo monumentale affresco – ascesa e declino – di Napoleone Bonaparte, interpretato molto gigionescamente da Joaquin-Commodo-Phoenix (da Imperatore de Il gladiatore a Imperatore della Francia il passo è stato breve). Il Napoleon musicato da Phipps ha due anime, come quelle del film – solenne per le battaglie (vero punto di forza registico e visivo della pellicola) e intimista per la Love Story tra Napoleone e Giuseppina (la sempre incantevole e forte Vanessa Kirby) (la parte più debole della narrazione filmica) –, con il tema compassionevole “Napoleon’s Piano” per coro e orchestra, che apre l’album, assai ‘italiano’ nel suo incedere lamentoso alla Nino Rota de Il Padrino. “Josephine” ha un nucleo melodico Ispanico-Parisien per archi, viola e fisarmonica, che si contendono il trono poetico sensual-leitmotivico, con un coro a bocca chiusa à la russe sullo sfondo. “Austerlitz Kyrie” raffigura il tono epico drammatico dello score: un coro maschile folclorico (appare come un canto dei pastori sardi o degli indiani nativi americani) accompagna un funereo e lugubre avanzamento orchestrale. “We Are Discovered” è un estenuante clangore metallico percussivo sintetico alla Zimmer. “First Counsil”, tra Elgar ed Händel, è un pomposo inno dai tratteggi aristocratici nella forma classica con prevalenze di ottoni in levare. “Ladies in Waiting” parte piano per giocare subito dopo coi fiati e legni in un circense valzer furbetto.    

Recensione concessa su autorizzazione e pubblicata in origine sulla rivista cartacea Audioreview 2024

Stampa