Killers of the Flower Moon

cover killers of the flower moonRobbie Robertson
Killers of the Flower Moon (Id. – 2023)
Sony Masterworks
21 brani – Durata: 53’20”



L’ultima pellicola ‘fiume’ (durata 206’) di Martin Scorsese, tratta da fatti realmente accaduti, con Leonardo DiCaprio e Robert De Niro come sempre superlativi, coinvolti in prima persona, in maniera quanto mai losca, negli anni Venti, nella soppressione di alcuni membri della tribù di nativi americani Osage, in Oklahoma, divenuti ricchissimi grazie al petrolio trovato sulla loro terra, destando curiosità tale nell’opinione pubblica da portare l’FBI ad indagare sui vari omicidi. Le musiche originali sono affidate, per l’ultima volta, al fido collaboratore del regista italoamericano, il compositore, produttore, music supervisor, cantante, attore e polistrumentista Robbie Robertson – con Scorsese ha lavorato in Toro scatenato, Re per una notte, Il colore dei soldi, Casinò, Gangs of New York, The Wolf of Wall Street e The Irishman – scomparso a 80 anni il 9 agosto di quest’anno. Killers of the Flower Moon è uno score che vive di pagine country folk alla Ry Cooder (“The Wedding” con un tema romantico assai nostalgico, “Not If It’s Illegal”, “They Don’t Live Long”), musica nativo americana (“Intro (The Sacred Pipe)”) – celeberrimo il disco di Robertson “Music For the Native Americans” considerato il caposaldo della world music contemporanea, scritto a commento di un documentario del 1994 –, brani free jazz/folk (“Tribal Council”, “Insulin Train”) e country/rock (“Osage Oil Boom”). Una delle tracce di maggior interesse è “Heartbeat Theme/Ni-U-Ko-Ska” con il suo incessante incedere rock/folk al cardiopalma che rammenta il tema portante di Ennio Morricone per La cosa di Carpenter. Anche l’elegia funebre rock di “Salvation Adagio” non scherza. Robertson appare come cantante alla Tom Waits nell’intensa “Still Standing”. Nell’album sono presenti anche alcuni brani d’epoca preesistenti.

Recensione concessa su autorizzazione e pubblicata in origine sulla rivista cartacea Audioreview 2023

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