Indiana Jones and the Dial of Destiny

cover indiana jones and the dial of destinyJohn Williams
Indiana Jones e il quadrante del destino (Indiana Jones and the Dial of Destiny, 2023)
Walt Disney Records
18 brani – Durata: 67’00”



A distanza di quindici anni dal dimenticabile Indiana Jones e il regno del teschio di cristallo torna sul grande schermo l’archeologo avventuriero più famoso al mondo in Indiana Jones e il quadrante del destino. Il Professor Jones, sempre con il volto di Harrison Ford (81 candeline spente), affaticato e disilluso, pronto alla pensione, si ritrova suo malgrado nel 1969 invischiato nell’ultima scorreria tra New York, Tangeri, Atene e Sicilia, con un prologo nella Germania del 1944, ringiovanito (male) digitalmente, ancora una volta contro i nazisti. Il problema di questa pellicola, cosa che non doveva assolutamente accadere, risiede nella musica di John Williams, mixata bassissima, a tratti veramente impercettibile, così smarrendo molte delle pagine che invece ad un ascolto separato funzionano e mostrano un novantunenne Williams ancora in grado di stupire, seppur qui e là mettendo in campo una sorta di bignami di sue composizioni d’azione – vedi il brano “Auction at Hotel L’Atlantique” simile a “The Adventure Continues” da Le avventure di Tintin - Il segreto dell’Unicorno o “Germany 1944” assai vicino a “Desert Chase” e “Belly of the Steel Beast” rispettivamente dal primo e terzo film della saga di Indy –.
Un nuovo tema dedicato alla co-protagonista Helena, oltre ai classici leitmotiv della Marcia e di Marion (lacrimuccia sentendo “New York, 1969”), ci lascia a bocca aperta per la sua struggente bellezza vecchia maniera: l’“Helena’s Theme”, sullo stile di Miklós Rózsa e Bernard Herrmann, è eseguito nei titoli di coda dalla violinista Anne-Sophie Mutter con accorato coinvolgimento, dal piglio performativo galvanizzante. Un leitmotiv che custodisce cellule del “Marion’s Theme” e addirittura “Princess Leia’s Theme” dal primo Star Wars. Quasi una summa di tutti quei temi delicatamente luminosi scritti da Williams in carriera per figure femminili dalla forte personalità, sin da subito divenuti iconici.  
   
Recensione concessa su autorizzazione e pubblicata in origine sulla rivista cartacea Audioreview 2023
         

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