Per un pugno nell’occhio

cover_per_un_pugno_occhio.jpgFrancesco De Masi
Per un pugno nell’occhio (1970)
Digitmovies CDDM081
24 brani - durata: 34’50”

 

Per la OST di Per un pugno nell’occhio il lavoro di Francesco De Masi è un simpatico commento che a tratti fa ridere come le gag di Franco e Ciccio, che per questa pellicola si improvvisano pistoleri e si stabiliscono in una cittadina del west, creando il panico. Grazioso omaggio allo Spaghetti Western, questo film è una versione trash di Per un pugno di dollari di Sergio Leone.

La colonna sonora è di conseguenza ricca di omaggi al maestro Morricone e alterna passaggi comici a momenti invece drammatici, offrendo nel complesso una grande varietà di suoni e generi diversi. La prima traccia, “Calibro”, come fa pensare il titolo, si apre proprio con degli spari di pistola, e prosegue orchestrando molle, fiati e buffe trombette. Il tono si fa più dimesso con la terza traccia, “Il pugno nell’occhio”, che tuttavia fa pensare alle scene del cartone animato Tom e Gerry quando il gatto cerca il topo. La quarta traccia, “Consuelo Dolce”, incornicia il lato romantico della pellicola con lunghe sviolinate.
Ma le variazioni di tema non finiscono qui. La traccia 6, “Tango del capitano”, è appunto un brevissimo tango, che però costituisce una simpatica rottura con i brani precedenti. Anche la traccia 5 è uno spaccato di tradizione ispanica, un flamenco con tanto di nacchere. Ancora, la traccia 11, “Il villaggio” nasconde toni epici, prima di tornare del tutto ai suoni tipici del genere portante.
Motivo tornante di questa OST è quello della traccia 13, “Entrata de los pistoleros”, di chiara impronta morriconiana, manifesto dello spaghetti western. Ritorna infatti nella traccia 17 e nella 23 (rispettivamente, “Fuga dal villaggio” e “Tierra de pistoleros”).
L’intreccio di suoni e generi così diversi risulta sempre pertinente al film, alle inquadrature e in generale al tema. Nessun brano sembra essere fuori luogo, anzi, il simpatico balzo da un ritmo all’altro rende l’opera di De Masi un’imperdibile score, dimostrando ancora una volta la sua capacità di misurarsi con più generi.

 

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