I giganti della Tessaglia

cover_giganti_tessaglia.jpgCarlo Rustichelli
I giganti della Tessaglia (1960)
Digitmovies CDDM 108
30 brani - durata: 74'05"


 
La Digitmovies pubblica l’ottavo volume della serie dedicata al peplum italiano proponendo le musiche scritte da Carlo Rustichelli per il film di Riccardo Freda I giganti della Tessaglia, nel quale viene rievocata, pur con qualche libertà e con delle interpolazioni, la mitica impresa di Giasone, re della Tessaglia, e degli argonauti protesi alla ricerca del Vello d’oro. È veramente difficile individuare il brano più emozionante e rappresentativo di questa colonna sonora così evocativa e ricca di sfumature.

L’esperienza d’ascolto si rivela infatti veramente coinvolgente fin dalle battute iniziali: nei primi due brani, “Apparizione” e “Il Vello d’oro”, si sviluppa lo splendido tema principale dai poderosi arrangiamenti corali che enfatizzano la ieratica monumentalità dei personaggi e l’atmosfera epica ed avventurosa di cui è permeata l’intera pellicola. Anche nel successivo “Mare in tempesta”, che accompagna le scene della prima parte del viaggio verso la Colchide, quando la nave di Giasone e compagni rischia di naufragare, le evoluzioni del coro sono in primo piano e testimoniano l’esperienza accumulata dal compositore carpigiano in ambito operistico. Il motivo principale verrà poi ripreso in vari punti dello score, anche in versioni orchestrali rallentate – ad esempio “Pensieri elegiaci” e “Pioggia e profezia di Abante” - a commento dei momenti più riflessivi. “Sognando il vello” è un altro tema romantico ricorrente eseguito ancora dal coro, questa volta femminile, ed è successivamente reinterpretato solisticamente dal violino e dal clarinetto (“T’attenderò”).
Frequenti sono pure le sequenze orchestrate in modo imponente dedicate alle scene d’azione, come quella in cui Giasone consuma la propria vendetta uccidendo il folle tiranno Adrasto, che, durante l’assenza del re della Tessaglia, aveva governato in modo iniquo sulla regione (traccia 26). L’unico brano dal sapore etnico è invece “Ali danzanti”, una travolgente danza mediterranea.
“Giasone conquista il Vello d’oro” descrive il felice esito della ricerca ed è una lunga suite dove si intrecciano i vari frammenti melodici: in quanto tale può essere considerata un compendio dell’intero score.
In “Apoteosi”, riproposto anche in una versione alternativa, ritorna il tema principale arricchito da alcuni rintocchi di campana in sottofondo: è la degna conclusione di una partitura che, come le vicende degli argonauti, sembra affondare le proprie radici nel mito.
Se dunque volete abbandonarvi alle suggestioni della mitologia classica e sentire l’eco delle gesta degli eroi dell’antica Grecia, non perdetevi questo disco che consiglio di ascoltare leggendo qualche passo delle Argonautiche di Apollonio Rodio.


 

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