La battaglia di Maratona

cover_battaglia_maratona.jpgRoberto Nicolosi
La battaglia di Maratona (1959)
Digitmovies CDDM 101
22 brani - durata: 58'27"


 
Con il settimo volume della serie dedicata al peplum italiano la Digitmovies ci regala l’ennesima perla della Golden Age: si tratta della musica scritta da Roberto Nicolosi per La battaglia di Maratona, film diretto da Jacques Tourneur con il contributo non accreditato di Mario Bava. La pellicola rievoca, senza rispettare in maniera rigorosa e fedele la verità storica, l’epilogo della Prima guerra persiana culminata con la vittoria ateniese a Maratona nel 490 a.C., intrecciando fantasiosamente le vicende politico-militari con gli intrighi di palazzo nella polis e con le storie d’amore spesso ostacolate dalla ragion di Stato.

Lo score insiste particolarmente sui toni epici e infatti diversi sono i brani che ci trascinano immediatamente nelle tipiche atmosfere del genere. Le iniziali “La piana di Maratona” e “Chiusura dei giochi olimpici e vittoria di Filippide”, incentrate su un energico tema per archi, fiati e percussioni, illustrano la contestualizzazione storico-ambientale e introducono la figura dell’eroe interpretato da Steve Reeves. “I persiani” è una marcia militare eseguita dai fiati su una base ostinatamente cadenzata dai timpani, ideale cornice per la potenza e l’audacia dell’esercito di re Dario che si appresta a dare battaglia. La musica d’azione raggiunge però il suo acme in “I persiani attaccano e battaglia”, “Battaglia navale” (riproposta anche in versione alternativa) e “La battaglia di Maratona ” dove la marcia e le fanfare, improvvisamente interrotte e poi riprese, oppure prolungate con infiniti intermezzi orchestrali, diventano tessere di un mosaico più ampio.
Anche il romanticismo è largamente rappresentato in questa OST e riguarda le scene relative all’idillio tra Filippide ed Andromeda, la figlia di Creuso, uno dei più influenti politici ateniesi ma anche artefice, insieme al perfido Teocrito, al quale la ragazza è stata promessa in sposa, di un complotto contro la città, e al più complesso rapporto tra lo stesso Filippide e Karis, la prostituta che, incaricata dai traditori di sedurre l’eroe per convincerlo ad aderire alla politica filopersiana, finisce per invaghirsi di lui fino a sacrificare poi la propria vita per la salvezza di Atene: “Giochi in giardino” è un fiabesco tema d’amore per archi con eleganti arabeschi disegnati da un’arpa e dal flauto; lo stesso motivo continua, con qualche accenno di malinconia, dapprima in “Invito notturno e incontro con Karis” e successivamente in “Un ospite speciale” e “Tristezza d’Andromeda”.
Non mancano vieppiù tracce drammatiche, come “Minaccia di Teocrito”, “Agguato nel bosco”, “Karis morente”, dove i fiati e gli archi suggeriscono mistero e incertezza; in “Corsa di Filippide” una tappeto d’archi nervosi accompagna il frenetico cammino del guerriero verso Sparta, la storica rivale della polis ateniese chiamata a fare fronte comune contro la minaccia persiana.
Gli unici brani eccentrici rispetto alle categorie sopra esposte sono “Danza al palazzo” e “La caccia a cavallo”. Il primo, una lunga danza dal sapore mediorientale per percussioni, sonagli e un flauto molto dinamico, si lascia maggiormente influenzare nella seconda parte dal folklore ellenico, grazie all’intervento di un buzuki; il secondo è invece un breve interludio gioioso.
Chiude il cerchio della vicenda “Maratona finale”, con la ripresa trionfale del tema iniziale che sancisce la vittoria dei greci.
Roberto Nicolosi ha in sintesi saputo intessere delle alchimie sonore in grado di erompere dalle immagini, superando la dimensione puramente esornativa. Oggi, grazie ai tecnici della Digitmovies, possiamo apprezzarne a pieno lo spessore in un eccellente suono mono e cogliere anche un’imperdibile occasione per recuperare nostalgicamente l’aura di magia che film come questo diffondevano tra il pubblico alla loro uscita nelle sale popolari di mezzo secolo fa, quando l’Ottava Arte era ancora un evento per i ragazzini e suscitava emozioni tanto ingenue quanto sincere.


 

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