Gomorra

cover_gomorra.jpgAA.VV.
Gomorra (2008)
Radio Fandango 0194812RAF
15 brani –  Durata: 57’58’’

Scegliere quale strada seguire nella costruzione di una colonna sonora, se chiedere ad un compositore di realizzare una OST o se affidarsi a brani di repertorio, è una delle scelte importanti con cui un regista si confronta.

Per questa pellicola di Matteo Garrone la scelta poteva sembrare scontata, io non credo però che sia stata facile, né immediata. Sarebbe interessante chiederlo direttamente al regista, ma per il momento ci accontentiamo di sottolineare il fatto che lo stesso Garrone si è occupato direttamente del coordinamento produttivo del disco lavorando a stretto contatto con il music supervisor Giovanni Guardi nella scelta dei brani. Ad accompagnare le storie di Totò, di Don Ciro e Maria, di Franco e Roberto, di Pasquale, di Marco e Ciro sono canzoni che si inseriscono nella tradizione neomelodica napoletana. Molti brani non sono conosciuti dal grande pubblico, e mantengono un sapore anni ’80, anche se sono per lo più stati incisi negli ultimi anni. L’operazione che è stata compiuta riesce a soddisfare le esigenze della pellicola, realizzando una cornice sonora che suggerisce un mondo fatto di “amore al cioccolato”, di “brava gente”, di “macchine 50”, di amori traditi, di donne innamorate di uomini che sanno solo far soffrire…note e parole che scorrono dalle autoradio, accompagnano le storie dei personaggi del film nati dalla penna di Saviano.
Tutti gli elementi della “napoletanità” sono presenti, a questi si aggiungono riferimenti ad una cultura musicale in cui Daniele Stefani è accostato agli Enigma e a Teresa Teng, che sembra portarci per mano in una Napoli città di confine tra occidente e oriente, così come il film racconta in una delle sue storie.
Sono stati anche realizzati due brani originali: “Herculaneum” scritto da Robert Del Naja, uno dei componenti dei Massive Attack, per i titoli di coda del film, e “Viento o mare” di Matthew Herbert con la partecipazione di  Maria Nazionale, che è interprete del brano.
Il pezzo che chiude il film è ipnotico, circolare, l’unico privo di testo; ad una cellula ritmica costruita con suoni che richiamano il ferro, il freddo delle pistole, delle sbarre delle prigioni, si sovrappongo elementi vocali e strumentali e rumori sordi o leggeri come le onde del mare. Maria Nazionale è presente anche in atri momenti della colonna sonora, è interprete del brano “Finchè ‘o sole me vo’” le cui parole sono di Maurizio Bracci, uno degli sceneggiatori del film, e del brano “Ragione e sentimento”.

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