La prima linea

cover_la_prima_linea.jpgMax Richter
La Prima Linea (2009)
CAM 515527-2
17 brani – durata 31’47’’



Diretto da Renato De Maria e interpretato da Riccardo Scamarcio e Giovanna Mezzogiorno, La Prima Linea è un film amaro, altamente introspettivo, ambientato nel carcere “Le Nuove” di Torino alla fine degli anni ’80. Un uomo di trentacinque anni, condannato a molti anni di carcere, racconta la propria storia, quella di Sergio Segio, uno dei fondatori del gruppo armato “Prima Linea”, alla cui base c’era la convinzione che l’uso della violenza fosse l’unico rimedio necessario per far scoppiare una vera rivoluzione.

L’uomo racconta la sua vita, e in particolar modo ricorda il 3 gennaio del 1982, data importante in cui aiutò l’amata e compagna d’ideali Susanna Ronconi ad evadere dal carcere.

A commento di questa pellicola troviamo il tedesco Max Richter, autore di una partitura decisamente introspettiva, in cui la componente minimalista e l’ausilio di elementi sintetici prevaricano sugli strumenti sinfonici, generando una serie di atmosfere claustrofobiche che passano dall’ambient music alla techno, trovando nei motivi scritti per pianoforte ed archi una valvola di sfogo più classicheggiante, seppur legata agli stereotipi del genere, specialmente nel panorama degli ultimi dieci anni.
Il motivo più intenso è rappresentato da un drammatico e straziante leitmotiv eseguito dal violino solista in “The Falling Orchestra”, tema portante della colonna sonora, il quale, supportato da una modesta ensemble d’archi e tastiere, racchiude nella sua semplicità una bellezza spoglia, appena sufficiente a colmare i silenzi, e al tempo stesso portavoce di una condizione umana amara e ricca di ricordi.
Lo stesso motivo viene riproposto in “Alone Together” in una veste più romantica, come si può facilmente evincere dal titolo, grazie alla pacata e timida interpretazione eseguita al pianoforte. L’autore si cimenta quindi in una serie di sviluppi, intrecci e rimaneggiamenti del motivo all’interno della composizione, prediligendo sempre l’utilizzo degli archi e del piano e mantenendo quindi una sorta di atmosfera psicologica estremamente delicata e contenuta nelle interpretazioni, passando dalla più corposa “Requires (Spaces)”, in cui spiccano i violoncelli, alla più timida “Requires (Solo)”.
A completamento dell’opera s’inseriscono le sequenze sintetiche di “Dream Tempo” e “Dark Pulse”, nelle quali ritmiche elettroniche e soluzioni ibride hanno la meglio su temi e leitmotiv, divenendo semplici musiche di riempimento e d’atmosfera e trovando solo nella pulsante “Memory Pulse” una variante più decisa e personale.

Con una formazione classica conseguita presso l’Università della Musica di Edimburgo (The Royal Academy Of Music), il compositore e pianista Max Richter eccelle particolarmente nella fusione tra pagine estremamente classiche ed altre fondamentalmente futuristiche.
Nell’ambito de La Prima Linea l’autore non brilla in particolar modo sul lato musicale, prediligendo una scelta pacata e minimalista, che in parte si discosta dai suoi lavori di maggior successo come solista quali Memoryhouse del 2002 e The Blue Notebooks del 2004.
Nel 2008 l’artista ha ricevuto un riconoscimento come vincitore agli European Film Award, grazie a queste sue particolari doti nella fusione tra musica classica e tradizioni contemporanee.
Tra i lavori più recenti si annoverano INFRA, commissionato dal Royal Ballet di Londra, una collaborazione con Wayne Macgregor e il valente artista Julian Opie, oltre ad alcune colonne sonore tra cui Valzer con Bashir di Ari Folman e Womb di Benedek Fliegauf.

La Prima Linea è una composizione semplice, scarna, dannatamente introspettiva, seppur custode di un valore musicale di alto livello. Tuttavia l’opera in se non eccelle particolarmente nella forma, soprattutto a causa di alcuni stereotipi che nel cinema contemporaneo hanno preso il sopravvento, facendo sì che espedienti di natura minimalista non siano più casi isolati particolarmente ragionati ed eleganti, bensì divengano la tipica soluzione adatta a commentare pellicole drammatiche e amare di questo genere.

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