Sei vinili della Sonor Music Editions

Amedeo Tommasi
Thomas e gli indemoniati (1970)
Sonor Music Editions SME 31
Lato A: 7 brani – Durata: 15’06”
Lato B: 7 braani – Durata: 15’75”

Peppino De Luca e I Marc 4
L’uomo dagli occhi di ghiaccio (1971)
Sonor Music Editions SME 6/GDM LP6602
Lato A: 8 brani – Durata: 14’55”
Lato B: 8 brani – Durata: 12’53”

Franco Micalizzi
I due volti della paura (1972)
Sonor Music Editions SME 11/GDM LP6603
Lato A: 6 brani – Durata: 13’72”
Lato B: 7 brani – Durata: 13’48”

Carlo Pes
Un uomo dalla pelle dura (1972)
Sonor Music Editions SME 7/GDM LP6601
Lato A: 6 brani – Durata: 12’92”
Lato B: 7 brani – Durata: 12’98”

Giovanni Tommaso
Vivere a: Tokio, città del paradiso (1972)
Sonor Music Editions SME 12/GDM LP6604
Lato A: 5 brani
Lato B: 6 brani

Luis Enriquez Bacalov
La seduzione (1973)
Sonor Music Editions SME 33/Beat Records
Lato A: 4 brani – Durata: 15’15”
Lato B: 5 brani – Durata: 15’12”

https://sonormusiceditions.bandcamp.com/

Alla continua scoperta, dato che nascono come funghi, di etichette italiane e straniere che si dedicano prevalentemente alla prima stampa assoluta o ristampa in edizione estesa o normale, in entrambi i casi rimasterizzate accuratamente, quando i master originali sono in buone o parziali condizioni, di vinili 33 giri di colonne sonore italiche di compositori più o meno noti, in ogni caso di grande livello compositivo, abbiamo scovato la nostrana Sonor Music Editions. Essa ha deciso di buttarsi a capofitto nel mondo del vinile di OST della Golden & Silver Age, prettamente Made in Italy, con l’ausilio di etichette storiche e importanti del nostro Paese quali GDM e Beat Records che voi cari lettori, e soprattutto collezionisti accaniti, ben conoscete!

Questa etichetta, nata nel 2013, ha stampato e distribuito i sei LP 33 giri di ottima fattura che qui andiamo a recensire sommariamente e che spaziano, con i loro diversi autori, tra generi filmici più disparati, quali l’horror fantasy drammatico, il poliziesco, il giallo, il documentario paesaggistico e il melodramma.
Si parla di compositori che ai frequentatori del panorama italiano degli anni ’60 –’70 non risulteranno nuovi anzi ben noti e altamente motivanti l’acquisto di questi egregi sei vinili, ottimi anche da esporre in casa in bella vista: Amedeo Tommasi, Peppino De Luca e I Marc 4, Franco Micalizzi, Carlo Pes, Giovanni Tommaso e il premio Oscar Luis Bacalov.
Una panoramica cine-musicale che va dal 1970 al 1973; come dicevamo un vero viaggio tra i generi in cui noi Italiani abbiamo anche primeggiato, facendoci emulare non poco all’Estero, negli anni d’oro e d’argento della Settima Arte e che attraverso questo excursus sonoro non solo elogiamo questa etichetta coraggiosa ma in più i nostri compositori di un dì che vengono troppo spesso dimenticati o poco risaltati se non in rare occasioni o quando si parla di argomenti cinefili di nicchia. Un elogio serio va fatto a tutte quelle etichette davvero ardimentose che oggi, stampando e producendosi dalle 1000 (quando va bene) alle 500 copie, si fanno un mazzo enorme per poter divulgare cultura musicale cinematografica non soltanto in Italia ma in particolar modo all’Estero dove ci apprezzano maggiormente, rientrando a mala pena dei costi di produzione di questi pregiati LP con le loro colonne sonore che hanno fatto seriamente la Storia del Cinema e della TV d’antan. E che oggi sono ricercate, soprattutto dai collezionisti accesi, come reali cimeli di un tempo che non solo ci permettono di scoprire dei gioielli compositivi altrimenti dimenticati e irreperibili, ma con la possibilità di salvaguardarli e tramandarli alle successive generazioni.
Detto ciò, sperando di non aver sproloquiato troppo, vado a raccontarvi le musiche di questi 6 vinili eccellenti in ordine non di uscita discografica ma di anno di produzione e presentazione in sala.

Il primo LP riguarda il film fantasy horror drammatico di Pupi Avati, Thomas e gli indemoniati del 1970 con Edmund Purdom, Mariangela Melato, Anita Sanders e Gianni Cavina e musiche del jazzista e fedele di Avati (9 film insieme tra cui il cult La casa dalle finestre che ridono), Amedeo Tommasi (classe 1935), il quale compone un tema portante dagli stilemi jazz di una bellezza romantica impressionante che scioglie il cuore, con quella spinetta in primo piano e gli archi in controcanto (“Thomas”), variato diverse volte per solo tromba e voce, e passaggi suspense che la trama richiede, ritmi beat, cori ecclesiastici, canzoni popolari a compendio di questa score di alto profilo.

Peppino De Luca e I Marc 4 commentano il giallo poliziesco, molto americano nello stile e nella forma, L’uomo dagli occhi di ghiaccio del 1971 diretto dallo specialista Alberto De Martino con Antonio Sabàto e Barbara Bouchet. De Luca (1936-1974), cantante e compositore che iniziò la sua carriera nel cinema con la Cavani e il suo Francesco d’Assisi del 1966, qui elabora, coaudivato dai celebri Marc 4 (al secolo gli esemplari musicisti Maurizio Majorana, Antonello Vannucchi, Roberto Podio, Carlo Pes), e uno stuolo di fantastici interpreti quali la voce solista della mitica Edda Dell’Orso, il coro dei Cantori Moderni di Alessandro Alessandroni e il flauto solista di Gino Marinacci, una score tra ritmi latini, frenetici pezzi action funky alla Lalo Schifrin e soft jazz e lounge manciniano che nulla ha da invidiare alle colonne sonore poliziesche d’oltreoceano di quegli anni: maledizione che Sound!!!

Il grande Franco Micalizzi che non ha bisogno di presentazioni, compone una score per il fiacco giallo I due volti della paura di Tullio De Micheli del 1972, con George Hilton, dal sound morriconiano molto marcato, soprattutto se si ascolta il tema sdolcinato predominante (“Sospetto – Titoli di testa”) nel quale la voce suadente di Edda Dell’Orso scalda l’animo, anche se qui e là affiora il suo stile inconfondibile fortemente delicato e robusto al contempo. Passaggi liturigici, shake, beat, di suspence e ritmi latini completano questa pregevole OST.

Il chitarrista, compositore e arrangiatore Carlo Pes (1927-1999) dei Marc 4 di cui sopra, per il rude poliziesco Un uomo dalla pelle dura del 1972 con Robert Blake, Tomas Milian, Ernest Borgnine, Catherine Spaak per la regia di Franco Prosperi (il 33 giri contiene due fogli di flani dell’epoca), scrive una soundtrack acida, ritmicamente adrenalinica come il genere conviene, dal sound beat e rock primeggiante, e qualche sprazzo romantico lounge e tensivo molto morriconiano.  

Il compositore e contrabbassista Giovanni Tommaso (classe 1941) scrive la OST del documentario Vivere a: Tokio, città del paradiso del 1972 valendosi del gruppo Quartetto di Lucca con Silvano Chimenti alla chitarra, Gegè Munari alla batteria, Antonello Vannucchi all’organo (suonato in alcuni brani dal compositore stesso) e Tommaso al basso elettrico. Un tema ricorrente di matrice ovviamente orientale e dal sapore antico e grandemente languido anche quando virato verso lidi più ritmici e quasi rock, cosparge la score tra momenti ballabili jazz-rock e un altro temino scanzonato e divertente. Tutti i musicisti in causa suonano con gran classe e rendono questa colonna sonora davvero piacevole. All’interno del vinile un foglio con il commento alla partitura del compositore in inglese.

Il premio Oscar Luis Enriquez Bacalov commenta il melodramma siculo alla Malizia, La seduzione del 1973, diretto da Fernando Di Leo con Lisa Gastoni e Maurice Ronet, scrivendo una score, tra una canzone triste siciliana di e interpretata da Rosa Balistreri e pezzi latini ballabili de I Ninhos Pega, molto leggera, seducente e anche barocca fra un turbamento e l’altro della trama sgabrosa.

Tutti i vinili sono stati rimasterizzati in stereo dal sempre valido Claudio Fuiano e per maggiori informazioni su alcune delle colonne sonore qui recensite vi rimando allo straordinario lavoro librario di Alessandro Tordini, “Così nuda così violenta – Enciclopedia della musica nei mondi neri del cinema italiano” edizione Arcana, da noi ampiamente recensito quando uscii in libreria.

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