Intrigo a Los Angeles

cover intrigo los angelesPiero Umiliani
Intrigo a Los Angeles (1964)
Beat Records Company BCM 9514
17 brani - durata: 43' 12"


 
Due agenti dell’FBI, incaricati di indagare sul misterioso omicidio di una giovane spogliarellista, si imbattono casualmente in indizi riconducibili alla sparizione di uno scienziato inventore di una sostanza in grado di neutralizzare gli effetti delle radiazioni atomiche. Sono coinvolti nel fatto l’impresario del night dove lavorava la ragazza e la sorella di lui, una vera dark lady dal volto deturpato, i quali hanno rapito il professore per impadronirsi e rivendere la preziosa formula. Questo è in sintesi Intrigo a Los Angeles, poverissimo fantaspionistico all’italiana diretto da Romano Ferrara.

Il film, mediocre in sé e a tratti risibile per incongruenze e mancanza di continuità narrativa, gode perlomeno delle importanti sottolineature musicali di Piero Umiliani, nell’occasione anche direttore d’orchestra e pianista. Oltre ad una jazz band dai nomi altisonanti (tra gli altri, i trombettisti Chet Baker, all’epoca residente in Italia, e Nini Rosso, il contrabbassista e compositore cinemusicale Berto Pisano), venne saltuariamente impiegata anche una formazione d’archi di media estensione (12 violini, 3 viole, 2 violoncelli).
La colonna sonora manca di un vero e proprio tema conduttore, ma in compenso le trame jazz del musicista fiorentino si diffondono sulle immagini in bianco e nero a flusso continuo, e si può dire che siano l’unico ingrediente veramente “americano” del film, girato in una fintissima Los Angeles (siamo in realtà nei dintorni di Roma e abbondano a mo’ di riempitivo filmati di repertorio della metropoli californiana by night). La scaletta dei brani, ripresa da Beat Records in una ristampa digitale che migliora ed accresce (due le bonus track) un vecchio LP della CAM, ci offre una serie di eleganti momenti musicali, divisibili in due diversi orientamenti: uno di gusto jazz, dedicato all’azione e alle ambientazioni; l’altro sperimentale, legato alle implicazioni gotiche della vicenda.
Il primo comprende, volta per volta mettendo in luce interventi solistici per strumenti diversi, “Idillio giallorosa” per flauto e chitarra a ritmo ballabile, “Minorenne cercasi” sempre per flauto e chitarra a ritmo di bossa nova, “Movimento con swing” e “Tipi sospetti” per tromba e saxofono, “Motel” per chitarra semiacustica e vibrafono, “Spogliarello da circo” per piano, chitarra e tromba, “Jazz bar” per tromba con sordina in stile dixieland.
Il secondo, invece, fa da cornice agli sconfinamenti nell’horror delle scene ambientate nel laboratorio con i personaggi disturbanti dello scienziato e della sua ex assistente e carceriera, ed annovera le pulsazioni elettroniche di “Ritmo neutronico” (con contrabbasso e percussioni), “Contagio atomico” (con pianoforte), “Messaggio elettronico” (con chitarra elettrica), “Fissione nucleare” (con effetti rumoristici, percussioni e chitarra elettrica), “Comunicazione spaziale” (per tastiera sola).
Più canonica appare la suspense della bondiana “Pedinamento” e de “Nel labirinto”: entrambe sfruttano anche l’orchestra d’archi. “Agguato”, infine, utilizza il vocabolario del jazz per descrivere la tensione.
Per concludere, un dato inerente alla filmografia di Piero Umiliani: Intrigo a Los Angeles è la prima delle numerose pagine da lui scritte per lo spy movie, un genere particolarmente adatto ad assecondare la sua grande passione per il jazz.
  

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