Rogue One – A Star Wars Story

cover rogue oneMichael Giacchino
Rogue One – A Star Wars Story (Id. – 2016)
Walt Disney Records 0050087348175
21 brani – Durata: 61’00”

La tipica colonna sonora in cui ti viene subito da ricordare quella frase che si dice spesso in determinate condizioni: “Vorrei ma non posso!”.
Difatti in questo score di “Vorrei ma non posso!” se ne riscontrano almeno due fondamentali: il primo, Giacchino avrebbe voluto scrivere finalmente la sua score più bella, sognata (desiderata) da una vita, per un film dell’universo di Star Wars, da fan sfegatato di John Williams come tutti sappiamo, ma avendo a disposizione solo quattro settimane e mezzo per comporre la musica, dovendo sostituire Alexandre Desplat, incaricato dal regista Gareth Edwards, per il quale aveva scritto lo score di Godzilla, già in pre-produzione e con buona parte della partitura composta (il compositore francese, premio Oscar, non ha potuto continuare a scrivere il resto dello scoring, quando all’improvviso sono state aggiunte delle riprese per Rogue One e prolungata la post-produzione, visto che aveva preso l’impegno di comporre un totale di nove progetti nuovi nel 2016!), diciamo proprio che non ha raggiunto lo scopo, nemmeno avvicinandosi al superbo score scritto per quella insulsa avventura sci-fi delle adesso sorelle Lana e Lilly Wachowski (la trilogia di Matrix), Jupiter - Il destino dell’universo (Jupiter Ascending, 2015);

il secondo, un utilizzo del meraviglioso parco tematico williamsiano per i sette film della saga fantascientifica più famosa nella storia del Cinema, in particolar modo gli stranoti temi di Luke Skywalker, di Darth Vader (La marcia imperiale) e dei ribelli (la fanfara araldica), davvero disarmante e così dilettantesco da lasciare a bocca aperta (da sempre consideriamo Giacchino un grande artigiano della Film Music ed eccellente nello scrivere pezzi action al cardiopalma, magari non particolarmente ispirato nei temi portanti, ma pur sempre un compositore capace di primeggiare in mezzo a cotanti colleghi tutti simili a se stessi stilisticamente e compositivamente!). Con cotanta premessa, avrete ben intuito cari lettori che la score giacchiniana, anche se le abbiamo dato un voto positivo e ragionevole visto l’impegno profuso dal suo autore in breve tempo e con una pressione addosso non da poco, non ci ha entusiasmato come ci saremmo aspettati, soprattutto dopo aver ascoltato in passato diverse colonne sonore scritte per l’universo di Guerre stellari tra videogiochi, serie animate, libri e parchi a tema (su tutte quelle di Kevin Kiner per i Clone Wars Rebels animati e quella concettuale di Joel McNeely per guidare il libro L’ombra dell’Impero!). Il nostro simpatico e a noi affezionato da anni, dopo averlo intervistato alcune volte e visto in alcuni eventi concertistici a lui dedicati, Michael Giacchino ha creato una score di poco più di un’ora (quella presente perlomeno su CD) che, orchestrata dai validi William Ross, Brad Dechter, Tim Simonec (anche direttore dello scoring), Jeff Kryka e Chris Tilton, traccia alla perfezione, seppur torniamo a ribadire in maniera non troppo originale e rammentabile separata dalle immagini, la vicenda da grande War Movie più che da classico Sci-Fi dello spin-off Rogue One – A Star Wars Story. La partitura propone tre nuovi temi principali e un leitmotiv minore. Il primo tema principale è quello scritto per la protagonista centrale della storia, Jyn Erso (Felicity Jones) che ricorda molto da vicino il tema della Yorktown dell’ultimo Star Trek Beyond sempre giacchiniano e ancor di più il leitmotiv di Williams “Across the Stars” da Star Wars Episodio II – L’attacco dei cloni (“Jyn Erso & Hope Suite”): un tema di ‘Speranza’ e ‘Ribellione’ che di essi si nutre e che ne mostra il lato combattivo e meditativo al contempo. Il tema di Orson Krennic, direttore di Advanced Weapons Research dell’Impero, è una variazione non tanto nascosta della celeberrima marcia imperiale, con gli ottoni in forma smagliante e un rullante primeggiante che lo raffigura fin da subito come avversario temibile per i protagonisti del film (“The Imperial Suite”). Non ultimo vi è il tema per Chirrut Îmwe, lo spadaccino cieco che è uno dei Jedi guardiani della Whill, che proteggono il tempio Jedi originario sul pianeta Jedha, un leitmotiv che concentra in sé consonanze con il tema della Forza, incorporando una lussureggiante sezione corale, dal mood spirituale, veramente bella (“Guardians of the Whills Suite”). Come summenzionato Giacchino usa i temi noti della saga storica di Star Wars e qualche estratto qui e là che solo i fan cine-musicali più oltranzisti potranno riscontrare all’interno della partitura e sul film, sottolineando così quanto amore viscerale vi è nel compositore premio Oscar e Golden Globe per Up nei confronti del nume tutelare John Williams, dal quale non si può prescindere nel musicare un’avventura di Guerre stellari. I momenti migliori sono dati, come sempre in Giacchino, nei passaggi d’azione in cui vengono fuori le ritmiche compulsive e dispari alla Jerry Goldsmith, ed un’orchestra con crescendo da capogiro, dei suoi famosi commenti per i videogiochi quali la saga di Medal of Honor o Secret Weapons Over Normandy, anche se le orchestrazioni volutamente williamsiane sono più in evidenza (ascoltare “He’s Here For Us”, “Rogue One” “At-Act Assault”, “Jedha City Ambush”, “Hope” col suo coro imponente e similare a quello di Williams per il tema corale “Duel of the Fates” da La minaccia fantasma). Il tema minore di cui si accennava prima è raffigurato da uno dei massimi “Vorrei ma non posso!” dello score: la fanfara araldica che strizza l’occhio a quella storica della saga lucasiana sul finire del pezzo “A Long Ride Ahead” che apre l’album e che la si sente quando appare il titolo del film in testa alla pellicola dopo la classica introduzione-spiega degli avvenimenti che si andranno a narrare. Dall’ascolto di questa particolare partitura, anche se non entusiasmante come ci si attendeva, rimane la curiosità di sapere cosa ha scritto Desplat e che cosa avrebbe potuto donare di nuovo alla saga Sci-Fi per eccellenza nata dalla mente illuminata di George Lucas.

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