Bridget Jones’s Baby

cover bridget jones babyAA.VV.
Bridget Jones’s Baby (Id. – 2016)
Universal/Polydor 5712190
19 brani (17 canzoni + 2 di commento) – Durata: 61’00”

Il ritorno della simpatica, euforica e stavolta più magra e 43enne Bridget Jones (la sempre in parte Renée Zellweger) nel nuovo film della trilogia tratta dal libro di grande successo della scrittrice Helen Fielding, vede vecchi personaggi e nuovi arrivi sconvolgere la vita della nostra professionista disinibita e cicciottella (almeno nei primi due film) dodici anni dopo l’ultima pellicola, tra l’altro la meno riuscita, Che pasticcio, Bridget Jones!. Bridget-Zellweger dovrà scoprire chi tra lo storico amore Mark Darcy (Colin Firth) e la nuova fiamma Jack (Patrick Dempsey) – di Hugh Grant non v’è più traccia – l’ha messa incinta!

Come nei precedenti film della Jones a caccia disperata di uomini e carriera, la colonna sonora è elemento fondamentale per sostenere energicamente e passionalmente le trame tra canzoni più o meno note, ma di grande appeal, e score originale: Il diario di Bridget Jones (2001) vedeva Patrick Doyle come compositore della partitura e Che pasticcio, Bridget Jones! (2004) Harry Gregson-Williams, in entrambi i casi con risultati pregevoli anche se solo dall’ascolto sul film visto che le original score integrali non sono state mai pubblicate ma solo uno o due brani nelle OST con canzoni. Più fortunato il nuovo compositore eletto per la terza disavventura amorosa della Jones, Craig Armstrong (Moulin Rouge!, Il grande Gatsby), che si è visto pubblicare da poco, sempre su etichetta Universal, l’intera sua partitura romantica per Bridget Jones’s Baby. Partitura che non viene citata nei contenuti extra del blu-ray, sempre Universal, che tralascia l'aspetto musicale della pellicola, pur importante nei film della working girl pasticciona Bridget Jones, per dare spazio alle papere dal set, scene eliminate altrettanto divertenti e uno sguardo sulle scenografie londinesi e sulla regista del capostipite, Sharon Maguire, qui tornata a dirigere i suoi amati protagonisti alla terza avventura sentimental-comica. In questa OST prettamente di canzoni, Armstrong è presente con due brani in coda all’album, rispetto ai venti della score originale; due pezzi dalle forti reminiscenze della piacevole e ultraromantica sua colonna sonora per Love Actually (2003), soprattutto nella traccia “Race to Mark’s Flat” per piano e archi, dolcemente lieve, in cui un leitmotiv arioso cresce a poco a poco come la speranza di Bridget di capire seriamente chi sia il padre del suo bambino. L’altro brano, “Wedding”, già dal titolo dice tutto e il tema, sempre su archi sottesi e piano, libra leggero verso la risoluzione finale in un tripudio di gioia orchestrale che Armstrong sa dirigere con mano sicura, avvolgendo lo spettatore in un caldo (e mieloso) abbraccio. Le canzoni hanno il loro cavallo di battaglia nella voce sublime della bellissima e bravissima Ellie Goulding con l’original song per il film “Still Falling For You” che non puoi fare a meno di ascoltare e riascoltare, cantandola fin da subito a squarciagola: vitalità e gaiezza amorosa allo stato puro! Le restanti canzoni spaziano dal nuovo al vecchio, passando con disinvoltura da evergreen anni ’60 e ’70 fino alle leve dei ’90 e ’00, intrise di romanticismo a profusione e ritmo scatenato, quali Marvin Gaye (“I Heard It Through the Grapevine”), The Temptations (“Just My Imagination (Running Away With Me)”), Dionne Warwick (“Walk On By”), Sister Sledge (“We Are Family”), The Isley Brothers (“That Lady, PTS 1&2”), Ed Sheeran (“Thinking Out Loud (Campfire Version)”), Annie Lennox (“The Hurting Time”), Lily Allen (“Fuck You”), Tiggs Da Author (“Run”), Years & Years (“Meteorite”, “King”), Jess Glynne (“Hold My Hand”) e via elencando e canticchiando allegramente.

CONTENUTI SPECIALI

- Finale alternativo

- Scene eliminate/alternative

- Errori

- Il making of di Bridget Jones’s Baby

- Mr. Darcy alla riscossa

- Le prime parole del bambino

- In London, in love

Stampa