Comme une image

Cover Comme une imageAA.VV.
Così fan tutti (Comme une image, 2004)
Wagram B0002KP56M
13 brani – durata: 60'14"

Comme une image (Così fan tutti) è la seconda regia di Agnès Jaoui, attrice e sceneggiatrice francese che ha scritto, in coppia con Jean-Pierre Bacri, sceneggiature per Alain Resnais (Smoking/No Smoking, Parole, Parole, Parole) e Cédric Klapisch (Un’aria di famiglia); passata dietro la macchina da presa per la prima volta nel 2001 con Il gusto degli altri (grande successo in patria) ha da subito impresso un’originale impronta musicale al suo lavoro cinematografico: cantante e appassionata di musica, Agnés Jaoui ha infatti dato vita, per le colonne sonore delle pellicole da lei dirette, ad interessanti selezioni di pezzi classici, in massima parte vocali o corali.
 In Comme une image tale aspetto è ulteriormente rafforzato dalle caratteristiche della storia narrata, dal momento che la giovane protagonista Lolita è una cantante e parte del film si svolge proprio nell’ambiente artistico delle scuole di musica e dei concerti; pertanto alcuni brani non sono semplice commento al racconto ma vengono eseguiti direttamente in scena come musica diegetica (Marilou Berry, l’interprete di Lolita, si è avvalsa di una “controfigura” musicale che la doppia nelle scene di canto, ma il piccolo gruppo che si esibisce con lei è il vero gruppo canoro di Agnès Jaoui).
Notevoli a tal proposito le scelte dei brani di cui si ascoltano degli estratti durante il concerto nell’ultima parte del film: l’emozionante “Lamento della Ninfa” di Claudio Monteverdi e il “Tantum ergo” (K. 142) di Mozart; il pezzo che però acquista l’importanza maggiore nella narrazione è "An die musik, lied" di Franz Schubert su testo di Franz von Schober. Il brano, registrato su un’audiocassetta dalla protagonista Lolita per coinvolgere il padre, altrimenti del tutto indifferente nelle sue attività musicali, viene usato alla fine del film da Sylvia (interpretata dalla stessa Jaoui) come una sorta di strumento di vendetta verso la grettezza dell’uomo; e non è casuale perciò la scelta di questo brano, un’ode di ringraziamento alla musica come arte capace di sollevare i cuori dalle brutture e dai dolori della vita.
L’album comprende poi estratti dal Così fan tutte di Mozart (opera da cui il titolo italiano prende le mosse), dal Don Carlos di Giuseppe Verdi, dall’intenso “L’Allegro, il Pensieroso ed il Moderato” di Handel che torna anche con “Io t’abbraccio” da Rodelinda. 
Risulta curioso l’accostamento di tali brani con pezzi di tutt’altro genere, come “Oye China” dei Radio Tarifa e l’avvolgente “It’s a Good Day” interpretata da Peggy Lee: l’atmosfera che risulta da tale insolito miscuglio è delicata, raffinata, e dà al film, un’ironica e amara commedia corale scritta e interpretata in maniera impeccabile, un tono diverso da altre pellicole dello stesso genere, più personale, elegante, riflessivo, quasi meditativo.

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