Mulholland Drive

Cover Mulholland DriveAngelo Badalamenti
Mulholland Drive (id. - 2001)
Milan Records 73138359712
17 brani – durata: 64’53’’

Con Mulholland Drive Angelo Badalamenti, alla settima collaborazione con David Lynch, si è trovato davanti ad una prova di elevata complessità: trovare la giusta chiave interpretativa per mettere in musica il groviglio di emozioni, pulsioni e pensieri inesprimibili che compongono la stupefacente pellicola concepita dal regista americano. Come spesso accade nelle opere di Lynch, la colonna sonora mette insieme brani strumentali originali e canzoni pre-esistenti, in alcuni casi re-interpretate e ri-arrangiate, e soprattutto non si tratta mai di un commento, di un supporto alle immagini ma bensì di uno strumento attivo di messa in scena che produce senso cinematografico di pari passo con regia, recitazione, sceneggiatura. Lynch, sempre molto attento alla componente sonora delle sue pellicole, partecipa qui alla scrittura di diversi pezzi, in coppia non solo con Badalamenti ma anche con John Neff, suo collaboratore già in passato.

Tenuto conto dell’atmosfera onirica-psichica in cui è avvolta la prima metà del film, la musica di Badalamenti sembra talvolta ricoprire il ruolo della coscienza vigile, della parte consapevole della mente umana che si insinua nei sogni: si consideri a tal proposito il momento in cui Diane sbarca all’aeroporto di Los Angeles, nella prima parte del film. È una situazione positiva, potenzialmente carica di ottimismo, l’atmosfera è satura di una luce bianca, pulita eppure la musica trasuda un senso di tragedia imminente, di perdita: si tratta di uno dei primi, inequivocabili segnali che vanno a sedimentarsi nella memoria dello spettatore e lo mettono in guardia su quanto sta vedendo. Da un punto di vista strettamente musicale i brani composti da Badalamenti per Mulholland Drive sono globalmente piuttosto sobri, essenziali ma spesso ricchi di lirismo e drammaticità e passano dalla glacialità bloccata e allucinata di “Dwarfland”, dall’inquietudine dissonante di “Silencio” alla maggiore dolcezza poetica di “Betty’s Theme”, di “Diane and Camilla” e dello stesso tema principale, “Mulholland Drive”. Il pezzo centrale dello score è sicuramente il “Love Theme”, con cui Badalamenti dà voce non ad un amore vissuto, condiviso, corrisposto ma all’amore sognato, desiderato e mai veramente concretizzato dalla protagonista Betty-Diane. Il tema d’amore di Mulholland Drive non conosce perciò traccia di sentimentalismo o di romanticismo, ma è intriso di disperazione, e i suoni cupi si alternano a momenti più rilassati e melodici ma sempre saturi di una dilagante tristezza. Di grande impatto è pure “Llorando”, emozionante versione per sola voce di “Cry” di Roy Orbison cantata in spagnolo da Rebekah Del Rio: la voce della cantante trasmette un senso perturbante di tragedia, di morte e di perdita ma anche un fortissimo trasporto passionale tanto da suonare come una preghiera, straniante, bizzarra ma incredibilmente commovente.
Mulholland Drive è forse il film più emozionante di Lynch, sicuramente il più romantico e straziante: Badalamenti, Lynch e Neff lo hanno dotato di un’anima musicale piena, ricca, importante, assolutamente indimenticabile.

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