The Da Vinci Code

Cover The Da Vinci CodeHans Zimmer
Il Codice Da Vinci (The Da Vinci Code, 2006)
Decca 985 4041
14 brani - durata: 68'03"

La mediocre, controversa, nonchè subdola operazione commerciale denominata "Il Codice Da Vinci", nasce dapprima con la pubblicazione del libro omonimo di Dan Brown e successivamente imprime i fotogrammi di una pellicola cinematografica diretta da Ron Howard. Tralasciando la disputa ideologica e la pretesa assurda del lungometraggio di porsi in maniera melliflua come realtà storica (pretesa decisamente ben congegnata nel sembrare realistica), intendo condividere con i lettori una riflessione in merito alla scelta del compositore. Quando m' informarono che l'opera di Dan Brown avrebbe visto la luce di una trasposizione cinematografica, mi sono immediatamente interrogato su chi avrebbe potuto comporne l'accompagnamento musicale. Come un bagliore a ciel sereno la risposta mi è fulmineamente apparsa agli occhi della mente. Avendo assistito all'avvio e al movimento coassiale dei perfetti ingranaggi a forma di dollaro, di un'ingegnosa macchina commerciale "fabbrica soldi" che in quanto a ricavi nulla invidia alle tecnologiche fornaci della Zecca, restava solo un piccolo tassello che avrebbe chiuso perfettamente la parabola di questo "business": Hans Zimmer. Mi sembrava infatti molto coerente che il musicista tedesco fosse il prescelto e ambito compositore di questo progetto, soprattutto in base ai concetti di marketing su cui poggiava l'intera operazione, una filosofia in linea con alcune scelte artistiche della società di produzione musicale di cui Zimmer è proprietario. Questo breve aneddoto c'introduce alle circostanze nelle quali è avvenuta la post-produzione di questo progetto. Ma, nonostante le premesse, bisogna ammettere che Hans Zimmer in quest'occasione ha scelto di remare controcorrente conquistando le difficili acque in cui il resto del film stava affondando. Il compositore ha realizzato un'ottima partitura, con molte idee originali e non più il mero collage sinfonico di temi riciclati da un calderone di soluzioni timbriche e arrangiamenti orchestrali ormai fin troppo rimestato. Il compositore tedesco, trapiantato in USA oramai da parecchi anni, ha fatto centro realizzando un matrimonio d'eccezione tra musica ed immagini in cui l'efficace trama sinfonica si sviluppa lungo minacciose e misteriose pagine, affermando fin dall'apertura del disco il tono generale del commento: oscuro e tenebroso. Zimmer usa magistralmente gli artifici dinamici per enfatizzare i punti salienti, e alle accattivanti evoluzioni degli archi che si esibiscono in incisivi fraseggi e ostinato s'affiancano i timbri elettronici sapientemente miscelati con l'impianto orchestrale, oltre alle numerose parentesi corali di notevole bellezza, nelle quali si distingue l'intensa e sospesa performance vocale del soprano Hila Plitmann. Un raffinato tocco classico/corale, talvolta remiscente di Sibelius e Bruckner, permea le pagine di quest'opera mentre una vena dissonante, quasi come il pennello di un pittore, delinea e tratteggia lo sfondo cupo e inquieto del paesaggio sinfonico di questo meraviglioso affresco sonoro. Merita una menzione l'efficace "Kyrie For The Magdalene", composto da Richard Harvey: un brano religioso che vanta la partecipazione del "Choir of the King's Consort".  Il tono malinconico che pervade i brani rende a volte un pò arduo il pieno godimento sonoro e cala un'ombra di monotonia su alcune parti,  ma l'ascolto prolungato e ripetuto rivela non poche e gradevoli sorprese all'orecchio più attento. Sebbene molti appassionati del genere non condividano pienamente alcune dubbie scelte artistiche che il musicista di questa colonna sonora ha compiuto lungo la sua carriera, questo score riafferma il talento e le grandi capacità di un artista come Hans Zimmer. Ci auguriamo per il futuro una produzione sempre genuina e originale, come nel caso de Il Codice Da Vinci!

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