Maciste nelle miniere del re Salomone /La rivolta delle gladiatrici /Il figlio dello sceicco

cover_maciste_nelle_miniere_di_re_salomone.jpgFrancesco De Masi
Maciste nelle miniere del re Salomone (1964)/La rivolta delle gladiatrici (1973)/Il figlio dello sceicco (1962)
Digitmovies/Digitsoundtracks CDDM 160
27 brani (5 + 7 + 15) – durata: 71’ 06’’

 

Con il volume XVII della serie peplum, la Digitmovies presenta per la prima volta su CD tre lavori del Maestro Francesco De Masi già apparsi in passato su due vinili editi dalla Beatrecords: Maciste nelle miniere del re Salomone, La rivolta delle gladiatrici, Il figlio dello sceicco. Si tratta di una ristampa priva di inediti, dal momento che, perduti i master originali, non è più stato possibile verificare l’esistenza di materiale extra con il quale integrare le tracklist dei suddetti LP. Il compositore romano nella sua lunga carriera ha commentato più volte pellicole storico-mitologiche, dimostrandosi a suo agio nel costruire magniloquenti e spettacolari partiture sinfoniche con melodie di notevole sensibilità. Si pensi ad esempio, tanto per citarne una, a La vendetta di Spartacus (1964) e al suo emozionante motivo portante.
Questa antologia desta un certo interesse anche perché le tre OST sono tutt’altro che ripetitive. In Maciste nelle miniere del re Salomone, l’ennesima avventura del forzuto più longevo del cinema italiano, prevalgono i toni cupi e misteriosi e solo con “Maciste and the king” e “Destruction of the mines” riecheggiano gli accenti epici tipici del peplum; nel conclusivo “Maciste and the glory” c’è pure spazio per qualche sprazzo di romanticismo che culmina nel trionfo finale. Nel bizzarro La rivolta delle gladiatrici, film scritto un decennio dopo, quando già da tempo il genere non dava più segnali di vita, De Masi da un lato si concentra sull’azione, facendo uso di ritmiche potenti e accentuando le atmosfere minacciose, dall’altro disegna un tema principale che apprezziamo soprattutto ne “Le gladiatrici”, versione lenta e solenne arricchita da un coro ieratico, e nella struggente seconda parte di “Combattimento e desolazione”. Nell’esotico Il figlio dello sceicco, ambientato nell’Egitto del XIX secolo, sono invece le armonie arabeggianti ad influenzare in modo quasi unilaterale lo spartito, come si evince subito dal brano iniziale “Aurora sul deserto”; tali venature mediorientali affioreranno successivamente sia nelle sequenze romantiche sia in quelle, assai più numerose, di battaglia.
Volendo tracciare un bilancio complessivo, il CD rappresenta una testimonianza sufficientemente valida del talento di Francesco De Masi, un nome che non poteva di certo mancare nella collana curata dalla casa discografica abruzzese per l’importante, e forse sottovalutato, contributo che egli ha dato al cinema italiano di genere.

 

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