Braddock: Missing In Action III

cover_braddock_missing_action_3.jpgJay Chattaway
Rombo di Tuono 3 (Braddock: Missing In Action III – 1988)
Intrada Special Collection Volume 93
18 brani – durata: 52’25’’

 

Terzo ed ultimo film della trilogia, Braddock: Missing In Action III (in Italia Rombo di Tuono 3) vede ancora una volta Chuck Norris vestire i panni del Colonnello Braddock, impegnato nell’evasione da un campo di concentramento sito in Vietnam e nel salvataggio dei compagni ancora rinchiusi e tenuti come ostaggio.
Sorvolando le innegabili similitudini della trama con la trilogia di Rambo, in particolar modo il secondo capitolo, in cui anche l’eroe interpretato da Sylvester Stallone era impegnato nel salvataggio dei suoi compagni fatti prigionieri in Vietnam, restano invece numerosi gli aspetti che richiedono un’accurata analisi per ciò che riguarda le musiche composte da Jay Chattaway (Invasion U.S.A., Silver Bullet) per il film diretto da Aaron Norris. Prodotta dalla Cannon, la colonna sonora per la nuova pellicola originariamente non venne assegnata a Jay Chattaway in modo convenzionale: com’era consueto per la casa cinematografica statunitense, inizialmente vennero riutilizzate molte delle sequenze incise dall’autore americano per la prima pellicola della serie, Missing In Action, le quali passarono dal ruolo di semplici “temp-track” a veri e propri commenti definitivi per le nuove scene dirette da Aaron Norris.
Stando a quanto viene affermato da Chattaway (e riportato nel libretto che accompagna questa edizione), numerose furono le occasioni in cui l’autore ricevette notifica dell’utilizzo delle sue pagine musicali per altre produzioni della Cannon, che attinse con particolare interesse dal capostipite della trilogia e dall’altro muscoloso lavoro per un film interpretato da Chuck Norris: Invasion U.S.A..
Così inizialmente il nome dell’autore avrebbe dovuto fare la sua comparsa nella lista dei crediti essenzialmente per l’utilizzo del materiale precedentemente inciso, se non fosse che l’introduzione di sequenze di differente natura all’interno della nuova pellicola, e la conseguente necessità di poter usufruire di nuovi intrecci tematici di altra tipologia, spinsero la produzione a ingaggiare nuovamente e attivamente il celebre autore di Star Trek: The Next Generation.
Le nuove pagine composte indicano una particolare necessità di movimenti melodici e romantici, come “Lin’s Theme”, caratterizzato da un intreccio di archi e fiati dalla costruzione semplice e lineare, portata avanti dalle varie sezioni a blocchi paralleli, in cui il solo di flauto risulta essere l’unico a seguire una linea trasversale e indipendente, arricchendo l’intero brano.
Più profondo e drammatico è lo sviluppo del tema di Lin in “Priest’s Tale”, introdotto da un lungo movimento dall’intensità crescente, che torna anche nella trama più compatta e brillante di “Reunion”, dove una generosa sezione d’archi aumenta il pathos e il corpo stesso del leitmotiv, grazie anche al timido supporto dei corni francesi nei crescendo.
Altra novità che aggiunge alla OST una coloritura più brillante ed eroica è la componente tematica sviluppata per i bambini impegnati nella fuga: accompagnati principalmente da percussioni etniche e presenze sintetiche (seppur in minima parte), i due brani “Scare Kids Rape”, fondamentalmente dalle timbriche più tetre, e “Kids Walk” rappresentano assieme al tema di Lin le variazioni di maggior carattere all’interno dell’intero score, distaccandosi dal grande blocco principale, piuttosto omogeneo, della partitura action.
Ultimo brano davvero originale, seppur recante in gran parte le stesse pagine già incontrate nei brani appena citati, “Father/Son; Braddock” ripropone il tema di Lin in un’ultima veste, più drammatica e seriosa.
L’altra parte del lavoro, ovvero quello che maggiormente si affianca (o riutilizza) alla prima colonna sonora composta per il capostipite della serie, ripercorre in modo assai marcato i tracciati di Missing In Action attraverso nuove pagine quali “The Search; The Drive”, marziale e fortemente eroico, in cui l’introduzione decisa e pungente degli archi e dei rullanti tornano ad inquadrare il carattere predominante della serie, pur ammettendo qualche deviazione nel percorso, che va ad affiancarsi alla vena romantica di Lin prima di riallacciarsi al tema principale; “Quoc; How Do You Do?; Search The Mission”, che riporta alla mente le sequenze caratterizzate dalle lunghe attese del primo episodio, miste ad un utilizzo delle componenti sintetiche e alle improvvise entrate prorompenti di rullanti, timpani e ottoni, per poi esplodere nelle tese sequenze interpretate da archi e trombe, atte ad eseguire il leitmotiv più drammatico della nuova composizione e “Mothership”, ultimo brano originale prima della conclusione, meritevole d’attenzione nelle sue sfumature più pungenti che, nonostante l’abuso, regalano istanti particolarmente emozionanti.
A coronamento dell’opera restano quindi gli elementi riutilizzati, provenienti da Missing In Action; questo è sicuramente l’aspetto più negativo della partitura, in quanto in netto contrasto con la concezione classica della musica da film che, fatta eccezione per i brani d’archivio provenienti dalle scritture classiche dei grandi Maestri del passato, ha sempre visto nei sequel un’occasione per ampliare, sviluppare, rivedere e, perché no, stravolgere il lavoro precedente di un autore affinché potesse assumere un aspetto nuovo, magari mantenendo un filo conduttore di carattere tematico o tipologico (numerosi gli esempi nella storia della musica da film, serie come I Magnifici Sette di Elmer Bernstein o la saga di Guerre Stellari di John Williams o di Ritorno al Futuro di Alan Silvestri).

Douglass Fake dedica un’interessante pagina del libretto che accompagna questa edizione, edita con una tiratura di sole 1000 copie esaurite molto rapidamente, alla realizzazione e alle caratteristiche tecniche dell’opera; il riutilizzo di materiali precedentemente composti per Missing In Action (inclusi nei brani: “Main Title”, “Car Chase – Jeep Chase”, “Afet Crash” e “March To Freedom – End Credits”) ha rappresentato una sorta di tesoro nella storia della realizzazione di questa trilogia in compact disc: la prima score infatti venne mixata in mono per il film, e le piste audio stereo non sopravvissero; l’accesso completo alle incisioni a 4 piste conservate presso gli Amigo Studios (Hollywood) per il terzo film ha dato modo di riesumare i brani riutilizzati in formato stereo, arricchendo così la trilogia edita in Cd con materiale elaborato da una fonte di alta qualità. Nell’album infatti i brani in questione non solo trovano spazio all’interno delle pagine di commento, bensì vanno ad occupare anche posti di maggior rilievo, come un “Main Title” dall’incipit deciso e possente, nel quale si può godere dell’eroismo del tema principale in un formato audio nettamente superiore, e negli “End Credits”, sostituiti nella pellicola dalla canzone interpretata da Ron Bloom, che offrono una selezione variegata dall’innegabile qualità sonora dei temi più rappresentativi composti da Jay Chattaway.

Braddock: Missing In Action III è una colonna sonora posta in bilico, che mantiene un equilibrio grazie alla presenza in egual misura di pregi e difetti: da una parte del nuovo materiale, originale e interessante, seppur a tratti debitore degli stilemi tracciati da altri autori dello stesso periodo (si noti la somiglianza della paletta timbrica delle percussioni utilizzate in “Kids Walk” con la brillante Baby – Secret of the Lost Legend di Jerry Goldsmith, di pochi anni prima); dall’altra le numerose pagine riutilizzate provenienti dalla prima opera, che peccano quindi in originalità ma, nel contesto della realizzazione in Cd, aggiungono e riqualificano il lavoro dal quale provengono.


 

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