Zorro, la maschera della vendetta/Top crack

cover_zorro_top_crack.jpgGianni Marchetti
Zorro, la maschera della vendetta/Top crack (1970/1967)
GDM Music “The Hillside Series” CD 4132
27 brani – durata: 49’31’’

 

La GDM Music in collaborazione con Lionel G. Woodman, titolare della Hillside CD Productions, pubblica due pregevoli e tra loro diversissime colonne sonore di Gianni Marchetti, compositore particolarmente apprezzato dal discografico inglese. I film in questione sono Zorro, la maschera della vendetta, ennesima variante delle imprese del celebre personaggio ottocentesco, e Top crack, bizzarra storia con sprazzi di comicità demenziale di due aspiranti criminali dei nostri giorni che, organizzato con successo il rapimento di un imprenditore milionario inventore delle uova in polvere, si fanno sopraffare da una banda di ragazzini.
Nella prima OST, costruita secondo i canoni del genere zorresco ma in maniera non del tutto scontata, lievi venature messicane colorano il tema principale, un motivo allegro per fiati, fischi e vocalizzi del coro “I Cantori Moderni di Alessandroni”. Più ombrosi si presentano invece “Ricordi malinconici”, dall’introduzione prevalentemente chitarristica che tecnicamente ricorda la celebre “Asturias” di I. Albéniz, e “Verso sera”, ripresa crepuscolare ed intimista della title track per piano, chitarra acustica e tromba. Tra i brani drammatici ricordiamo “Zorro in azione”, quasi un bolero introdotto da un violoncello e poi risolto dagli archi, dal coro, dai fischi e dal flauto, e “Zorro contro tutti”, motivo più solenne ancora per coro e con una ritmica iniziale sorretta da battimani. Degno di nota è anche “Momento romantico” dove un duo chitarristico classico-acustico, un flauto ed un pianoforte creano un’atmosfera molto suggestiva.
Di tutt’altra concezione il secondo score che, oltre a rappresentare opportunamente l’aura di spensieratezza di cui è permeata la pellicola, offre un compendio della musica leggera degli anni Sessanta infiorato con citazioni classiche e riferimenti alla musica popolare. Si comincia con il solare tema di “Viaggio in Italia”, sapiente fusione tra violini che riecheggiano una romantica aria mediterranea, una robusta ritmica sincopata e belle incursioni solistiche della chitarra elettrica. “Le mie mani vuote” ce lo ripropone in chiave più riflessiva grazie ad una chitarra elettrica riverberata; “Correndo verso il sole” in versione più sostenuta; “Le bionde, le brune e tutte le altre” con un coro femminile e l’orchestra d’archi; “Chierichetti e diavoletti” in una dimensione surreale con un fischio lento e malinconico più vocalizzi. Piuttosto divertenti sono sia le ritmiche carioca affidate a voci maschili e femminili di “Forse un giorno andrò a Rio” sia le evoluzioni di “Top top crack”, che comincia come un blues per poi aprirsi dapprima in uno sviluppo beat con coretto e poi in un assolo di chitarra elettrica talmente ruvido da sconfinare nell’hard rock. Altrettanto blueseggiante e con alcune battute fischiate è “I ragazzi di Piazza di Spagna”, mentre “Chianti e diamanti” è decisamente jazzy con quei sinuosi assoli di sax tenuti dal contrabbasso. “Ritorno” è invece una lamentosa ed intensa melodia mediterranea, più sofferta di quella del tema portante, con tanto di voci femminili e mandola. Molto carina è infine anche “Quando la primavera non arriva mai”, vagamente ispirata alla “Danza della Fata Confetto” tratta da Lo Schiaccianoci di P. I. Tchaikovsky.
Bandita è dunque la noia da questo CD: uno dei meriti principali di Gianni Marchetti risiede proprio nella capacità di inventare un’incredibile varietà di soluzioni musicali senza eccedere nelle pur inevitabili ripetizioni tematiche. Tale caratteristica è così evidente che le due partiture in esame sembrano fatte apposta per l’ascolto autonomo. In definitiva, due sorprendenti e inattese riscoperte che sarebbe un peccato lasciarsi sfuggire.

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