La vita è una cosa meravigliosa

cover_vita_meravigliosa.jpgArmando Trovajoli/AA.VV.
La vita è una cosa meravigliosa (2010)
Medusa/RTI/Edel 0205302IMA
19 brani (4 canzoni + 15 di commento) – durata: 51’20”

Armando Trovajoli aveva firmato la musica del mio primo film. Ritrovarlo dopo tanti anni è stata una grande emozione e un onore. Quando mi ha fatto sentire il tema al pianoforte mi sono venute le lacrime agli occhi. E’ un grande compositore che sa toccare le corde del cuore.” Così commenta Carlo Vanzina la sua quarta collaborazione (Mystére – 1983, Viuuulentemente mia – 1982, Luna di miele in tre – 1976), per il film La vita è una cosa meravigliosa,  con il novantatreenne Armando Trovajoli che regala all’amico regista una partitura con la “P” maiuscola. Dalle parole di Vanzina trapela la forte emozione nel sentire i nuovi temi per la sua commedia corale (Proietti, Brilli, Salemme, Brignano, Ranieri), e ascoltando la OST non si può fare a meno di dargli ragione. Una colonna sonora notevole composta da un grandissimo compositore italiano che tanti capolavori cinemusicali ha donato al nostro Cinema, lavorando con registi del calibro di Scola, Monicelli, Steno, Zeffirelli, De Sica, Risi e moltissimi altri, annoverando una filmografia di oltre 200 titoli. La classe impareggiabile di questo novantatreenne in splendida forma creativa si palesa attraverso i tre temi portanti (reiterati più volte all’interno dello score) della soundtrack: il primo pezzo del CD, “In Love With Life”, presenta il leitmotiv principale nella versione cantata dalla voce all black di Jenny B, un tema jazz che sembra uscito da un musical Off-Broadway e sa tanto di sound anni ’70 con quel sax caldo in controcanto. Un brano meraviglioso che viene voglia di ascoltare all’infinito!
Il secondo tema, che porta alla memoria quel gioiello musicale del leitmotiv del film di Ettore Scola del 1968, Riusciranno i nostri eroi a ritrovare l’amico misteriosamente scomparso in Africa?, “Africa”, per l’appunto, odora di selvaggio, anche se la ritmica leggera e il flauto e il sax che si intrecciano e rincorrono, sfiorando sonorità jazzistiche, ne svelano un volto più moderno.
Il terzo leitmotiv, “Everytime it Rains” (anche in due versioni strumentali), cantato sempre da Jenny B, ci immerge in una classica atmosfera soft jazz, sempre con il sax in primo piano. Un plauso alla suadente voce vigorosa della cantante di colore Jenny B che imprime una forte personalità ad una melodia già di per se robusta.
“Everytime it Rains” sembra uscito di peso dalle commedie di una volta con Alberto Sordi e Monica Vitti, ed è davvero un gran bel brano.
L’intera OST non delude per qualità e originalità nella rilettura dei tre temi primari, come nel caso della ectoplasmatica versione, con venature indiane, di “In Love With Life” nel pezzo “Il cartomante”, o il brioso “Ciclisti della domenica” che pare  composto appositamente per una teen commedy Made in USA. Molti (tanti) compositori americani odierni dovrebbero ascoltare le composizioni di Trovajoli per rinverdire le loro pallide e tutte uguali realizzazioni per il mercato cinematografico americano.
Generoso Trovajoli crea per Vanzina un tema accattivante, da noir francese, dal titolo “Solitudine” in cui il clarinetto intona note profonde e gli archi e il pianoforte fanno da morbido sottofondo, per lasciare il posto ad un finale liberatorio, quasi giocoso. Un altro esempio di grandezza compositiva da un autore che non ha perso il suo vigore creativo pur essendo molto in là con gli anni.
Da segnalare l’ottima performance della neonata Orchestra Italiana del Cinema di Roma diretta dal bravissimo Maurizio Abeni, che ha curato le splendide orchestrazioni.
            

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