Reportage della seconda edizione del Festival della Colonna Sonora

La Musica per Immagini risplende al Sud
Reportage della seconda edizione del Festival della Colonna Sonora – Reggio Calabria, Crotone, Parenti e Gerace dal 10 luglio all’8 agosto 2023

<<Dove le parole finiscono, inizia la musica>> (Heinrich Heine)

Lo sottolineo, lo dico, lo ripeto da sempre – e chi mi legge lo sa bene – che le parole non sono mai abbastanza per descrivere l’Emozione delle Emozioni ottenuta dal lasciarsi abbracciare e trasportare altrove dalla Musica, qualunque essa sia, basta che ci regali intimamente e spiritualmente quel qualcosa che nessun’altra Arte al mondo o nell’Universo intero potrà mai trasmetterci – e lo dico con profonda cognizione di causa, perché di Essa vivo sin dalla tenera età e non potrei né ora né mai farne a meno, altrimenti mi sentirei talmente svuotato da rischiare di divenire uno zombie in mezzo alla vita (e non esagero) –, quindi eventi festivalieri e concertistici (ancor meglio) che danno risalto alla Musica sono sempre e comunque accolti a braccia spalancate e con le orecchie talmente aperte da poterne ospitare ogni singola melodia.

Per fortuna, siamo un Paese dove proliferano i Festival della Musica, anche se quelli tributanti la Musica per il Cinema, seriamente riconosciuti e realmente degni di nota, si contano sulla punta delle dita di una mano – cosa alquanto straniante essendo il Nostro patria di alcuni dei più popolari al mondo compositori di musica applicata alle immagini; e non parlo, ovviamente, soltanto di Ennio Morricone, anche di Carlo Rustichelli, Piero Piccioni, Mario Nascimbene, Armando Trovajoli, Nicola Piovani, Piero Umiliani, Riz Ortolani, Goblin, Fabio Frizzi (e l’elenco potrebbe andare avanti ad oltranza) – ossia (da noi più volte promossi e di cui abbiamo scritto ampi reportage) il sardo “Creuza de Mà – Musica per Cinema”, il toscano “Mercurio d’Argento”, il romano “Roma Film Music Festival” e non ultimo l’ivi recensito, il calabrese “Festival della Colonna Sonora”. Invero ve ne sono anche altri che nascono e muoiono subito dopo o che appaiono come per incanto lasciando traccia labile nella memoria cinefilo musicale di chi è appassionato di colonne sonore e dei suoi compositori, ed è un vero peccato perché certuni – sia in passato che attualmente – sono assai interessanti come ideazione e programma. La cosa che si dovrebbe fare – e questo è un appello che rivolgo a tutti i direttori artistici e ideatori dei Festival rinomati succitati – è creare una partnership che faccia sì che tutti diventino ‘Una Cosa Sola’, scambiandosi ospiti, premi ed eventi; insomma una grande famiglia festivaliera sulla musica applicata alle immagini, che credo vivamente non sia così utopistica come lo scriverne.

Tornando sulla frase di Heine che apre questo reportage, il fondamento di un Festival/Premio che parla/suona di Colonne Musicali per cinema, serie, videogiochi, teatro e multimedia, è che le parole devono essere solo un mero contorno da lasciare spazio alle note in tutta la loro meravigliosa vigoria esecutiva dopo essere state concepite su pentagramma, quindi passare per le mani di bravi performer che ne sappiano tirare fuori non solo la sostanza bensì l’invisibile (ad occhio umano) poetica sonora. E la seconda edizione del “Festival della Colonna Sonora” svoltosi itinerantemente tra Reggio Calabria, Crotone, Parenti e Gerace tra metà luglio e i primi di agosto (in realtà mentre vi scrivo ancora in atto, difatti riferendomi a tutti gli effetti agli avvenimenti pianificati a luglio ai quali ho preso parte in prima persona), con un programma fittissimo e parecchio stimolante, toccante vari livelli della musica per, tra e sulle immagini, ha finito sobriamente le parole e dato largo spazio a melodie e suoni che sono entrati collettivamente nella nostra anima e nel nostro intelletto di fini e onnivori uditori cinefili, perfino neofiti (probabilmente coloro ai quali tali eventi festivalieri mirano maggiormente – e giustamente – per divulgare la buona novella delle note tra e per le immagini che ignorantemente, ahimè ancor oggi, vengono ritenute di nicchia, pur nella loro apprezzabilissima diffusione concertistica da molti anni a questa parte nel nostro Bel Paese).

Come per la prima edizione, dal grande richiamo e dall’enorme successo di pubblico e critica – anche noi di Colonne Sonore e la nostra partner Soundtrack City abbiamo riservato molti articoli e interviste video che potete trovare ricercandole tra le nostre pagine web – il direttore artistico, il Maestro Franco Eco, il direttore musicale e organizzativo, il Maestro Alessandro Bagnato, hanno messo in piedi una superba sarabanda di pagine cine-musicali dal forte appeal in differenti rinomate località incantevoli con il partecipe riscontro positivo della popolazione calabrese e degli enti supportanti, perché questo Festival nasce in collaborazione e con il sostegno dell’associazione Skené Cultura, della Regione Calabria, del Comune di Crotone e dei partner SIAE (Società Italiana degli Autori ed Editori), ACMF - Associazione Compositori Musica per Film attraverso le figure del Comitato Tecnico Scientifico composto da Pasquale Catalano, Riccardo Giagni e Alessandro Molinari e della Calabria Film Commission.

A differenza della precedente prima edizione che ha avuto il suo gran galà concertistico in Reggio Calabria, con tanto di riconoscimenti apprezzabili al seguito a compositori e addetti ai lavori, logicamente nell’ambito della musica applicata, quest’anno i due ideatori, Eco e Bagnato, hanno desiderato e voluto fortemente ampliare i luoghi in cui far (ri)vivere le colonne sonore e i suoni della loro terra natia, essendo loro stessi due Calabresi Doc, come la stragrande maggioranza delle ottime forze lavoro impegnate in questa grande macchina festivaliera, che ringrazio in coda all’articolo, organizzando una sequela di affascinanti e allettanti concerti e incontri sia serali che addirittura all’alba in location storicamente e paesaggisticamente risonanti (visto che si parla di note mai aggettivo fu più corrispondente), quali il Piazzale della Chiesa Santa Maria del Carmine in Parenti, la Chiesa monumentale di San Francesco d’Assisi in Gerace, l’Arena Alberto Neri in Catona (Reggio Calabria) e il Castello V in Crotone, nei quali si sono esibiti pregevoli solisti, ensemble e compagini orchestrali del luogo, ovvero l’Amarcord Flutes, il pianista Andrea Francesco Calabrese, l’Orchestra del Teatro Francesco Cilea di Reggio Calabria diretta da Alessandro Bagnato, con la partecipazione straordinaria del mezzosoprano Cristina Larizza, del succitato pianista Calabrese, del fisarmonicista Lorenzo Albanese, dell’armonicista Stefano Caccamo e del typewriter Carlo Aurelio Colico, con l’attenta e preparata regia di Claudio Bagnato e la conduzione della serata da parte di chi vi scrive, il duo chitarristico “Concorde” composto da Claudio Bagnato e Antonio Barresi e il Quartetto DEVA.

A contorno dei momenti musicali dedicati al mondo delle colonne sonore del Cinema sia di casa nostra che straniero, vi sono state delle masterclass a tema musica per immagini condotte dal sottoscritto e dai maestri Alessandro Bagnato e Andrea Francesco Calabrese con un discreto seguito di curiosi, cultori cine-musicali e cinefili. Come già descritto, tutti i momenti musicali succeduti nella varie località hanno avuto il loro gran consenso di pubblico, entusiasta e sinceramente compartecipante, con applausi scroscianti ed appassionati, per merito non soltanto delle diligenti e colte selezioni di colonne sonore di ieri e di oggi (da Ennio Morricone a John Williams passando per Ryuichi Sakamoto, Hans Zimmer, Astor Piazzolla, Luis Bacalov, Bernard Herrmann, Alan Menken, Pivio & Aldo De Scalzi, Andrea Guerra, etc. etc. etc.) eseguite in assolo o dal tutti orchestrale in maniera più che pregevole e virtuosisticamente sentite – e qui mi preme menzionare (avendo vissuto in prima persona questa emozione ancor oggi perdurante), durante la puntuale ed eccellente performance dell’Orchestra del Teatro F. Cilea, diretta da un preciso e avvinto Alessandro Bagnato sul palco dell’Arena Alberto Neri di Catona nel “Concerto Sinfonico della Colonna Sonora”, gli emozionali, trepidanti ed intimamente meravigliosi interventi solistici del mezzosoprano Cristina Larizza che, al pari e anche superiormente agli interpreti originali, ha cantato le Disney songs portanti da La Bella e la Bestia e Pocahontas, entrambi del compositore premio Oscar Alan Menken, e Mulan di Matthew Wilder, del solido e bravissimo pianista Andrea Francesco Calabrese, del talentuosissimo fisarmonicista Lorenzo Albanese, dell’acuto armonicista Stefano Caccamo e del simpatico typewriter Carlo Aurelio Colico, il quale si è prontamente fiondato, allegramente ma professionalmente elevato, a battere a ritmo di note sinfoniche la macchina da scrivere, rammentando così agli spettatori stupiti la celeberrima “Typewriter” di Leroy Anderson dal film comico Dove vai sono guai! (Who’s Minding the Store?, 1963) diretto da Frank Tashlin e interpretato dal mitico e intramontabile Jerry Lewis.

In ultima analisi, un “Festival della Colonna Sonora” che anche in questa seconda edizione ha fatto risplendere nelle terre del nostro beneamato ma fin troppo (e sempre) abbandonato e martoriato Sud Italia le musiche di veterani e giovani compositori dell’Ottava Arte con acume, fermezza, gioia, passione e serietà tali da echeggiare all’infinito negli annali delle manifestazioni e premi dedicati all’Arte del Comporre per Immagini.    

Un grazie di cuore, in ordine sparso, a tutti coloro che hanno reso speciale ed emozionante questa seconda edizione del Festival della Colonna Sonora: Susy Garescì, Franco Eco, Stefania Cua, Alessandro Bagnato, Claudio Bagnato, Andrea Francesco Calabrese, Cristina Larizza, Gabriella Cantafio, Stefano Caccamo, Lorenzo Albanese, i familiari del Maestro Eco e molti altri che ho incrociato anche per pochi istanti in queste giornate festivalieri incorniciate da tanta passione e affetto per la Musica e per l’Arte in generale.

Foto ufficiali del “Concerto Sinfonico della Colonna Sonora” ad opera di Giovanni Calabrò
Foto ufficiali delle prove dell’orchestra di Anita Russo
Foto della Masterclass di Massimo Privitera scattate dal Maestro Franco Eco