Inferno di Dante Alighieri in cineconcerto

Inferno di Dante Alighieri in cineconcerto

Il 18 dicembre 2021 si è svolta presso il cineclub Filmhuis Klappei, la proiezione dei due film del 1911 ispirati all’Inferno di Dante Alighieri. La proiezione ha chiuso il ciclo di manifestazioni culturali celebrative dell’anno dantesco ad Anversa. Emiliano Manzillo, docente d’italiano presso CVO Encora e presidente della Società Dante Alighieri di Anversa, organizzatrice dell’evento, ha introdotto i due lavori cinematografici, accompagnati al pianoforte dal vivo durante la serata da Giacomo di Tollo.
Le due diverse (e allora concorrenti) versioni cinematografiche del 1911, sono spesso state sottovalutate per quanto riguarda il peso avuto nella storia del cinema italiano, e riparlarne giova sicuramente a capire quali film e quali generi consentirono di arrivare di lì a poco a un kolossal del calibro di Cabiria nel 1914. Generati dall’esigenza di attirare un pubblico colto in sala, i due film ebbero all’epoca un successo spesso non debitamente considerato dagli odierni critici.
Oltre ad essere importanti da un punto di visto commerciale” afferma Manzillo, “lo sono anche se prendiamo in considerazione tutto il bagaglio di conoscenze tecniche mostrato nelle realizzazioni, che seppur ancora figlie di un cinema d’attrazione, mostrano chiaramente che in meno di sei anni i nostri cineoperatori e i tecnici sul set in generale avevano già raggiunto ottimi livelli di specializzazione.



La colonna sonora definita per l’occasione per il lungometraggi è stata assemblata tenendo a mente il repertorio che è stato suonato durante alcune proiezioni avvenute tra le due guerre in un cinema di Ortona a Mare”, dice di Tollo, “e prende in prestito musiche della tradizione abruzzese (due Sant’Antonio, rappresentazione “sacra” che si tiene in gennaio), operistica (Rossini) e sacra (una messa di Rocco Teti, maestro di cappella presso la cattedrale di Ortona), oltre a brani più prettamente pianistici. Ho inoltre voluto inserire alcuni brani contemporanei, composti dal giovanissimo Daniele Di Teodoro e dall’affermato compositore statunitense Brian Field, che racchiudono i loro sentimenti sperimentati durante la pandemia di Covid, che ben si addicevano ad alcuni gironi de l’Inferno.” Una operazione quindi volta a attualizzare il repertorio del grande cinema muto, di cui abbiamo già parlato QUI, in cui i musicisti combinavano i repertori compilati per le esecuzioni e la ricerca di nuove composizioni nella nuova musica contemporanea.
Per quanto riguarda il mediometraggio invece, di Tollo ha chiesto al pianista jazz e compositore Enzo Di Santo di improvvisare sulla base, appunto, di questo repertorio. Dalla sincronizzazione di questo brano “non scritto” alle immagini de l’Inferno, è nato il brano “l’Inferno”, colonna sonora in cui confluiscono echi di Tosti, Battisti, Rossini, i futuristi e la musica popolare abruzzese, tutto con un tocco un po’ “jazz”, a voler affermare l’attualità del cinema muto con accompagnamento sincronizzato, un genere che non ha mai smesso di affascinare.

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