Civica Jazz Band: tre omaggi in jazz

Civica Jazz Band: Tre omaggi in jazz; Morricone, Rota, Trovajoli
Reportage del concerto che si è tenuto a Milano il 22 luglio presso il Teatro di Verdura, Biblioteca di Via Senato, (Via Senato, 14 – Milano)Enrico Intra alla guida della Civica Jazz Band

È una questione di atmosfera. La bellezza di un piccolo spazio, prezioso, come è il teatro di Verdura. Il suono di una jazz band che sa trovare, nelle musiche per film scritte da tre grandi autori della tradizione italiana, una chiave di lettura capace di sorprendere, di divertire. La musica per film (che come viene sottolineato anche nelle note di sala è cosa diversa dalla semplice musica da film), che del film è parte integrante e costitutiva, per sua stessa natura è una musica che contiene al proprio interno elementi diversi, è cangiante, mobile. L’arte del compositore, che si lega al lavoro di un regista e di uno sceneggiatore, deve sapersi piegare alle azioni, al carattere dei personaggi, suggerire allo spettatore quanto non viene mai detto. La musica per film nel suo convivere con piani stilistici differenti ha incontrato anche il jazz.  Sono numerosi i casi in cui l’incontro tra la musica per il cinema e il jazz ha saputo essere elemento di ricchezza artistico e musicale. Per restare ai nostri giorni basti pensare ai lavori per il cinema realizzati da Paolo Fresu, andando indietro nel tempo non si può non pensare ai lavori di Armando Trovajoli, ma anche a Umiliani a Piccioni, musicisti di matrice jazz che hanno scritto delle belle pagine di musica per il cinema.La scelta degli autori su cui si è concentrato il concerto di mercoledì scorso è caduta su tre compositori che, in modi diversi, hanno avuto una relazione con il jazz. Trovajoli pianista jazz di fama internazionale ha affiancato all’attività per il cinema quella di performer e di direttore di una big band jazzistica protagonista negli anni cLucio Terzanoinquanta di un programma radiofonico di successo. Morricone ha sviluppato un percorso personalissimo di ricerca e sperimentazione in ambito musicale in cui alla produzione per il cinema si è affiancata negli anni quella per la musica da camera.Il maestro romano si è spinto anche alla sperimentazione di nuovi linguaggi, in cui la tradizione colta europea si incontrava con le più nuove suggestioni sonore cui il jazz non è stato estraneo. Rota infine è forse l’autore in cui l’incontro con il jazz non si è mai consumato in modo aperto, esplicito. Nella sua musica è difficile rintracciare elementi compositivi, armonici, ritmici o melodici che possano far pensare ad una scrittura jazzistica. Però la lettura che la Civica Jazz Band ha offerto al pubblico ha saputo restituire delle ombre e delle luci contenute nella sua musica che risultano evidenti soltanto quando vengono svelate. Il programma della  serata, pensata come un omaggio ai tre musicisti, è una selezione di brani presentati al Piccolo Teatro dalla orchestra nata nel 1996 per iniziativa del compositore Enrico Intra. La prima parte del concerto che ha visto, come sempre nelle serate organizzate in Via Senato, un pubblico entusiasta, è stata dedicata al Maestro Morricone di cui sono stati eseguiti brani tratti dai film Indagine su un cittadino al di sopra emilio soanadi ogni sospetto, Il buono, il brutto, il cattivo e Metti una sera a cena. Gli arrangiamenti di Marco Gotti, leader della Jazz Workshop Orchestra, e l’interpretazione degli insegnanti e dei giovani allievi dei Civici Corsi di Jazz  hanno regalato un mondo sonoro in cui la linea melodica dei lavori di Morricone restava sempre ben presente e riconoscibile ma al contempo veniva esplosa in mille girandole di colori e suoni. Nessuna immagine proiettata nello schermo.Soltanto i colori, i suoni, le musiche dei film entrati nella storia del cinema anche grazie alla loro colonna sonora. La tromba di Emilio Soana accarezza le note di una delle più belle canzoni scritte da Trovajoli per il lavoro teatrale di Garinei e Giovannini Rugantino. L’arrangiamento di “Roma non fa la stupida stasera” è di Enrico Intra, alla direzione dell’ensemble (bravo, divertito, eroberto rossi divertente nel suo giocare con la musica e con il pubblico). La lettura di Intra ha portato in primo piano il pensiero jazzistico dell’autore anche in questo brano nato per una commedia musicale , il cui tema brilla nella tromba di Soana. Roberto Rossi al trombone, Giulio Visibelli (sassofoni e flauto), Lucio Terzano al contrabbasso, e Tony Arco alla batteria sono gli altri solisti, insegnanti della scuola, che hanno animato la serata con le loro performance. Dopo le musiche di Trovajoli, di cui l’orchestra ha eseguito il tema de I sette uomini d’oro e Enrico Intra al pianoforte quello di Riusciranno i nostri eroi…, è stata la volta di Nino Rota. L’arrangiamento di Marco Gotti del tema de Il padrino e de La dolce vita ha svelato elementi armonici e melodici nascosti tra le pieghe del tema principale di queste due colonne sonore, capaci di sorprendere e rapire. La “Passerella finale” di 8 e mezzo invece nella sua folle corsa ha investito le prime file di un suono compatto e pieno, per poi concedersi delle invenzioni che lasciavano dialogare il contrabbasso di Lucio Terzano con la tromba di Soana, o con la batteria di Tony Arco,  incapace di resistere alla tentazione di  lanciarsi in una galoppata senza sosta.  Un suono appena sussurrato é preludio di un nuovo giro di giostra, di una nuova cascata di note per la passerella finale, per un film che non sarà mai finito, finché ci sarà una musica nuova da suonare.  È una questione di atmosfera.
La bellezza di una musica che sa trasformarsi, che si fa immagine, in un piccolo spazio, prezioso, come è il Teatro di Verdura.

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