Reportage del concerto “Omaggio a Morricone”

Piano e Flauto: un idillio di note per Ennio!
Reportage del concerto “Omaggio a Morricone” del 19 novembre a Novara

I rinomati Simone Pedroni, pianista e direttore d’orchestra, e Sara Andon, flautista americana, sono riusciti a ricreare un vero e proprio idillio cine-musicale morriconiano, omaggiando il due volte premio Oscar per i suoi novant’anni compiuti il 10 novembre. Un concerto tenutosi nella città del Maestro Pedroni, Novara, alla presenza di un folto e attento pubblico, organizzato da Amici in Musica “Vittorio Cocito” all’interno del Conservatorio Guido Cantelli, ospitante un pianoforte e una serie di flauti in una cornice elegante e conviviale che ha dato ancora più importanza e bellezza alle note di Ennio Morricone, suonate in maniera sublime dai due eccelsi protagonisti.

Cogliendo l’opportunità di eseguire alcuni brani da partiture stranote del Maestro romano che faranno parte di un doppio CD di prossima uscita, edito dalla famosa etichetta americana di colonne sonore del produttore Robert Townson – presente al concerto – la Varèse Sarabande, il pianoforte di Pedroni e i flauti della Andon (più precisamente un flauto in do, uno in sol o contralto, un ottavino e un flauto basso) hanno letteralmente inebriato gli uditori con un suono avvolgente, vibrante, appassionato e appassionante, dal trasporto emotivo tale e tanto da rimanere noi – e ovviamente i due esecutori – senza fiato. Una performance che in pagine quali quelle dedicate ai leitmotiv – non soltanto i più suonati nei concerti sia diretti dal Maestro Oscar alla carriera e per The Hateful Eight di Tarantino che da altri – anche meno ricordati ma altrettanto notevoli melodicamente e armonicamente, tratti da C’era una volta in America (cito “Poverty” e “Cockeye’s Song”), I giorni del cielo (vedi “Harvest” e “Happiness”), Mission (“Brothers”, “Climb” e “Remorse”) e Gli intoccabili (ossia “Ness and His Family” e “Death Theme”), Simone Pedroni e Sara Andon, colti dall’estasi assoluta delle geniali note di Morricone – difatti “L’estasi dell’oro” da Il buono, il brutto, il cattivo è stato uno dei due bis finali applauditissimi – sono stati a dir poco sorprendenti. Pur mantenendo il Pianista novarese, nelle sue colte e bellissime rielaborazioni degli arrangiamenti originali morriconiani, il loro spirito compositivo iniziale, all’apparenza semplice ma irto di difficoltà strutturali ed esecutive come vuole l’arte unica e rara (solo un altro enorme genio come John Williams può essere equiparato a lui…e questo Pedroni lo sa perfettamente!) di uno dei più grandi Maestri della Film Music a livello internazionale, le suite da i succitati film di Sergio Leone, Terence Malick, Roland Joffé e Brian De Palma, nonché singoli brani o altre suite dai leoniani C’era una volta il West e Giù la testa e i capolavori di Giuseppe Tornatore Nuovo Cinema Paradiso e La leggenda del pianista sull’oceano, sono state foriere di performance di insolito fascino e pathos da applausi scroscianti dopo ogni conclusione musicale. L’affascinate e sgargiante Sara Andon, con eleganti abiti da sera da lasciare a bocca aperta, ha dimostrato che il flauto nelle sue molteplici forme e sfumature timbriche può creare suggestioni interpretative inimmaginabili e coinvolgenti che suggestionano ancor di più l’ascoltatore più avvezzo alle composizioni morriconiane ed inebriando il neofita a tal punto da avvicinarlo alle colonne sonore di Morricone una volta e per tutte; e non ultimo Simone Pedroni che nella sua vivace e accurata interpretazione, sempre ricca di quelle nuance armoniche e timbriche del pianoforte che solo un grande pianista sa tirare fuori dal suo strumento d’elezione, ha saputo infondere alla collega flautista e a tutto il pubblico la reale straordinarietà del repertorio del Maestro romano, facendo comprendere che dietro quelle ultracelebri composizioni filmiche si possono ancora scoprire, grazie ad un attento e ossequioso studio di un Musicista ed Esecutore entusiasta come lo è il succitato pianista e direttore d’orchestra novarese, gioielli cine-musicali incredibilmente incomparabili e meravigliosi. Nota a margine di questo magnificentissimo concerto che Pedroni e Andon ci hanno regalato con infinita gioia e sincera passione, è la performance fuori programma di sala del tema portante, stupendamente astratto, dallo sceneggiato Il segreto del Sahara di Alberto Negrin del 1987 e del melanconico leitmotiv di Per le antiche scale di Mauro Bolognini del 1975 (15 film insieme con Morricone, che per il regista toscano ha scritto, a mio avviso, i più bei temi della sua lunga carriera, altro che il sodalizio tanto osannato con Leone). Quindi rimaniamo in attesa del doppio CD che la Varése Sarabande pubblicherà presto per rivivere ciò che ci ha commossi ed emozionati durante il doveroso e strepitoso omaggio ad Ennio Morricone per merito di un Piano e un Flauto in idillio tra le note!  

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